Tornano le
nevicate in Bergamasca
Dopo il «Buran» arriva «Big snow»
Pioggia, neve e una forte ondata di gelo siberiano:
Dopo il «Buran» arriva «Big snow»
Per gli esperti l’aria gelida non ci lascerà fino a domenica 4 marzo: da
mercoledì le temperature potrebbero salire lasciando spazio alla neve. Già
nella serata di lunedì sono tornati a scendere fiocchi di neve a Bergamo città
e in molte zone della provincia.
Lungo la penisola scorre un brivido, a causa del diffuso crollo termico e
delle minime che sfioreranno addirittura i -10/-15 gradi in Pianura Padana. Gli
esperti avvisano che fino a domenica 4 marzo il freddo continuerà ad
attanagliare l’Italia con temperature sotto la media del periodo di 8/10 gradi.
Ci aspetta una nuova ondata di neve.
Dopo «Buran», infatti, arriva «Big
snow»: da mercoledì pomeriggio 28 febbraio giungerà una perturbazione atlantica
che porterà la tanto attesa e diffusa neve anche al Nord.
L’ultimo
giorno di febbraio inizierà a nevicare in Liguria fin sulle coste, in Piemonte
e poi in Lombardia. Tanta neve a Milano, Bergamo, Brescia, Mantova,
Cremona, Genova, Savona, Padova, Venezia, Bologna, Modena Nevicherà in Toscana,
come a Firenze.
Miglioramenti solo da domenica, proprio in concomitanza con il
giorno delle elezioni: una bella giornata di sole, quasi primaverile su gran
parte d’Italia.
L’attesa massa d’aria gelida proveniente dall’Artico è arrivata
sulla Bergamasca. Tutta la settimana, fino a domenica 4 marzo, sarà
contraddistinta da valori termici di almeno 5°C inferiori alla
media climatologica – spiega Arpa Lombardia – con minime abbondantemente
sotto lo zero e massime intorno allo zero o lievemente al di sopra.
Questi gli estremi termici previsti per la giornata di oggii 27
febbraio 2017, tra le più fredde della settimana, nei capoluoghi lombardi: Bergamo -6°C/0°C; Brescia -6°C/1°C; Como -3°C/0°C; Cremona
-7°C/1°C; Lecco -3°C/0°C; Lodi -7°C/1°C; Mantova -6°C/2°C; Milano e Monza -5
°C/1°C; Pavia -6°C/1°C; Sondrio -8°C/-4°C; Varese -6°C/0°C.
Da
giovedì 1 marzo l’aria gelida artica sarà gradualmente sostituita da aria più
mite atlantica, la quale favorirà un aumento delle nubi e delle temperature
minime. Tuttavia crescerà in concomitanza il rischio di nevicate anche a quote
pianeggianti, che potrebbero protrarsi fino alla giornata di venerdì 2,
conclude Arpa.
L'Eco
di Bergamo - 27 febbraio 2018
---------------------Pioggia, neve e una forte ondata di gelo siberiano:
arriva il “Buran”
Il perché lo spiegano gli esperti di
3B Meteo, confermando un'ondata di gelo di notevole portata per l'Europa, come
non si vedeva da anni
Il freddo
raggiungerà anche la nostra Penisola, mettono in guardia gli esperti: “Da domenica gelo anche sull’Italia a partire dal
Nord, in successiva estensione al Centro con gelidi venti da Nordest e locali
rovesci di neve anche in pianura – prosegue Ferrara -. Colpito seppur
marginalmente anche il Sud.
Le
temperature saranno in tracollo, anche ampiamente sottozero con minime anche sotto i -6/-8°C in pianura al Nord e
massime diurne comunque intorno allo 0°C. Nella prossima settimana è
altamente probabile che il Mediterraneo produrrà nuove depressioni con
possibili eventi nevosi non solo al Nord ma anche al Centrosud”.
“In attesa
dell’ondata di freddo il tempo si manterrà comunque instabile o a tratti
perturbato sull’Italia fino al weekend, con piogge e temporali sparsi specie al
Centrosud, fenomeni più occasionali invece al Nord. Neve anche a quote basse,
in collina al Nord e sulle Marche, se non a tratti fiocchi anche in pianura tra
Emilia Romagna e basso Piemonte. Le temperature saranno in calo con clima
freddo, ma fino a sabato senza particolari eccessi”, concludono
da 3bmeteo.com.
Bergamonews - 21 febbraio 2018
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Arrivano le nuvole a ingrigire il weekend
Si va davvero verso la primavera o è un falso allarme?
Vediamo cosa ne dice il Centro Meteorologico Lombardo con Marco Tarantola.
ANALISI GENERALE
l’espansione
verso est dell’anticiclone delle Azzorre, accompagnata da un promontorio di
alta pressione in quota su gran parte dell’Europa centro-meridionale,
determinerà alcuni giorni con condizioni di tempo prevalentemente soleggiato
anche sulla Lombardia. Non mancherà comunque il passaggio di qualche nuvola
innocua, in particolare sulla parte settentrionale della regione. Le
temperature, calate nei valori minimi per via dell’aria fredda giunta nei
giorni scorsi e per la maggiore serenità del cielo, tenderanno gradualmente ad
aumentare nei prossimi giorni per il flusso più mite a cui saremo soggetti
nella parte finale della settimana e per la probabile copertura nuvolosa
notturna sulle aree di pianura.
Tempo
Previsto: al mattino nuvoloso su medio/bassa
pianura occidentale per nubi basse, parzialmente nuvoloso sulle Alpi, poco
nuvoloso altrove. Nel pomeriggio dissoluzione delle nubi basse in pianura,
nuvoloso per nubi alte su tutta la regione, molto nuvoloso su fascia prealpina
centro orientale, con nubi in rapido spostamento verso sud-est. In serata molto
nuvoloso o coperto per nubi basse, dapprima su bresciano, in rapida estensione
a gran parte delle aree di pianura centro-occidentali; nuvoloso per nubi
medio-alte sul resto della Lombardia.
Temperature: in lieve aumento. In pianura minime per lo più
comprese tra -1 e 2 °C, con punte superiori nelle zone densamente urbanizzate
del Milanese e valori inferiori nella valle del Ticino; massime generalmente
comprese tra 9 e 11 °C.
Tempo
Previsto: al mattino molto nuvoloso o
coperto su Lario, varesotto e pianura occidentale, nuvoloso sul resto della
regione, con maggiori aperture nel Mantovano. Nel pomeriggio molto nuvoloso
sull’ovest della regione, parzialmente nuvoloso altrove. In serata generali
condizioni di cielo molto nuvoloso o coperto su gran parte della regione, in
particolare sulle pianure occidentali.
Temperature: minime in aumento. In pianura minime comprese tra 0
e 2 °C sulla pianura orientale e tra 3 e 5 °C sulla pianura occidentale, con
punte superiori nelle zone densamente urbanizzate del Milanese; massime
generalmente comprese tra 8 e 10 °C.
Domenica 18
febbraio 2018
Tempo
Previsto: al mattino nuvoloso su gran parte
della Lombardia, molto nuvoloso o coperto sui settori orientali, non si esclude
qualche debole ed isolata pioggia sul mantovano. Nel pomeriggio aumenta la
nuvolosità su tutta la regione, cielo molto nuvoloso o coperto ovunque, qualche
debole pioggia sparsa sulle aree di pianura, deboli nevicate possibili oltre gli 800 metri sulle Prealpi, in
particolare occidentali. In serata cessano i fenomeni ovunque, cielo per gran
parte coperto su tutta la regione.
Temperature: massime in diminuzione. In pianura minime comprese
tra 3 e 5 °C, con punte superiori nelle zone densamente urbanizzate del
Milanese; massime generalmente comprese tra 5 e 8 °C.
Bergamonews - 16 febbraio 2018
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Freddo e neve, forse anche in pianura
Ancora due
giorni di inverno «vero»
Continua a
imperversare la perturbazione che sta interessando tutto il Nord e anche la
nostra provincia e mercoledì potrebbe tornare nevischio anche in pianura.
Neve anche
in pianura, almeno secondo le previsioni di 3Bmeteo.com. La precipitazione che
imperversa sul Nord Italia e anche sulla nostra provincia, porterà martedì
ancora freddo e pioggia con neve sopra i 400 metri, mentre per mercoledì è
previsto un ulteriore ribasso che forse (il condizionale è d’obbligo) anche i
fiocchi bianchi in pianura. Niente di che, ma potrebbe essere una spruzzata che
per alcuni momenti potrebbe tornare a rendere decisamente invernale il
A Bergamo
martedì cieli molto nuvolosi al mattino con deboli piogge, in temporaneo
assorbimento nel pomeriggio. Nuove deboli piogge in serata, sono previsti 5mm
di pioggia. La temperatura massima registrata sarà di 6°C, la minima di 3°C, lo
zero termico si attesterà a 800 m. I venti saranno al mattino deboli e
proverranno da Nord-Nordest, al pomeriggio assenti o deboli e proverranno da
Nord-Nordovest.
Attenzione
anche in montagna perché la neve fresca caduta su quella più dura presente
precedentemente potrebbe favorire il distacco di valanghe.
L'Eco di
Bergamo - 5 febbraio 2018
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Pioggia e neve fino a oggi
Ma sarà un week-end con il sole
Pioggia in pianura e neve nelle valli, l'allerta meteo della protezione civile fino a venerdì pomeriggio. Nel fine settimana, invece, dovrebbe tornare il sole prima dell’arrivo di un’altra perturbazione.
La neve è arrivata nelle nostre valli, come da previsione e da allerta meteo diramata dalla Protezione Civile. Una vasta perturbazione artica si è infatti allungata dal Nord Europa verso il Mediterraneo, determinando un peggioramento che è stato ben evidente in provincia di Bergamo, con la pioggia in pianura e nel capoluogo e appunto la neve, abbondante, nelle valli.
La neve è infatti scesa con un’intensa perturbazione: nevica in valle Seriana e al passo della Presolana nel giro di poche ore si sono raggiunti i 15 centimetri. Nevica anche in valle Brembana, a partire dai 900 metri. Non si segnalano per ora particolari disagi
Secondo le previsioni di 3BMeteo.com, a Bergamo venerdì cieli molto nuvolosi al mattino con deboli piogge, in assorbimento nel corso della giornata, è previsto 1mm di pioggia.
Durante la giornata la temperatura massima registrata sarà di 8°C, la minima di 3°C, lo zero termico si attesterà a 1450 m. I venti saranno al mattino assenti o deboli e proverranno da direzione variabile, al pomeriggio assenti o deboli e proverranno da Sudovest.
Nel settore climatico Alta pianura bergamasca, al mattino Coperto con possibili pioviggini, al pomeriggio Molto nuvoloso o coperto, la sera Molto nuvoloso o coperto, la notte nuvoloso per velature e stratificazioni anche compatte.
Per sabato e domenica è prevista un innalzamento delle temperature e il ritorno del sole. Due stupende giornate invernali, ideali per gli appassionati della montagna.
Sfruttatele perché da lunedì è previsto l’arrivo di una nuova perturbazione che «guasterà» gran parte della prossima settimana.
L'Eco di Bergamo - 2 febbraio 2018
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Bel tempo fino a giovedì, poi è attesa la neve
Le
previsioni del tempo su Bergamo e la provincia proposte da Luca Mogna del Centro
Meteorologico Lombardo.
ANALISI
GENERALE
L’alta
pressione centrata sulla penisola iberica tende ad espandersi verso Est. Entro
la metà della settimana tutta l’Europa meridionale sarà protetta da un esteso
campo anticiclonico, mentre una depressione profonda si avvicinerà al Regno
Unito, avanzando poi verso la Francia. Nella giornata di giovedì tale struttura
depressionaria piuttosto ampia inizierà a convogliare correnti meridionali, via
via più cicloniche, sulla Lombardia.
Martedì 23
gennaio 2018
Tempo
Previsto: durante la notte nuvolosità residua
lungo i rilievi confinali, altrove cieli sereni o poco nuvolosi. Formazione di
locali banchi di nebbia sulle medio-basse pianure, specialmente lungo i corsi
d’acqua. In giornata cieli in prevalenza sereni o poco nuvolosi ovunque. Dalla
tarda serata nuova formazione di banchi di nebbia su medio-basse pianure, un
po’ più estesi rispetto alla notte precedente.
Temperature: in lieve calo nelle minime, in lieve rialzo nelle
massime. In pianura minime comprese tra -2 e 1°C (con punte fino a 3-4°C nelle
zone densamente urbanizzate e in prossimità degli specchi lacustri, mentre
valori più bassi saranno registrati nelle conche fredde in prossimità della
valle del Ticino), massime in prevalenza comprese tra 8 e 11°C. Punte fino a
13-14°C sulle altissime pianure e pedemontane centro-occidentali.
Mercoledì 24
gennaio 2018
Tempo
Previsto: cieli in prevalenza sereni o poco
nuvolosi quasi ovunque. Nebbie o locali nubi basse abbastanza diffuse su
medio-basse pianure durante la notte e fino a metà mattinata, tendenti a
dissolversi almeno parzialmente durante le ore centrali del giorno. Dal tardo
pomeriggio ritorno delle nebbie o delle nubi basse su medio-basse pianure.
Temperature: in lieve rialzo nelle minime, stazionarie o in lieve
calo nelle massime. In pianura minime perlopiù comprese tra -1 e 2°C (con punte
fino a 4°C nelle zone densamente urbanizzate e in prossimità degli specchi
lacustri, mentre valori più bassi saranno registrati nelle conche fredde in
prossimità della valle del Ticino), massime in prevalenza comprese tra 7 e
10°C. Valori massimi più bassi, e intorno a 5°C, nelle zone interessate da
nebbie o nubi basse più persistenti.
Giovedì 25
gennaio 2018
Tempo
Previsto: durante la notte estensione di
nuvolosità bassa dal Ligure verso tutti i settori di pianura, con sollevamento
delle nebbie. In giornata cieli in prevalenza molto nuvolosi sulle pianure, con
residue schiarite lungo i rilievi al mattino. A partire dalla tarda mattinata
precipitazioni perlopiù deboli in arrivo sulle pianure occidentali, in
estensione verso il comparto alpino. In serata precipitazioni deboli sulle
pianure occidentali e lungo i rilievi, altrove generalmente assenti. Neve
mediamente oltre i 1000-1200 metri.
Temperature: in lieve rialzo nei valori minimi, in moderato calo
nelle massime. In pianura minime perlopiù comprese tra 0 e 3°C (con punte fino
a 4-5°C nelle zone densamente urbanizzate e in prossimità degli specchi
lacustri, mentre valori più bassi saranno registrati nelle conche fredde in
prossimità della valle del Ticino), massime generalmente comprese tra 4 e 7°C.
Locali punte di 8-9°C sulle pedemontane comprese tra Bergamo e il gardesano.
Bergamonews - 23
gennaio 2018
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Rischio valanghe tra medio e forte
«Attenzione sui pendii delle Orobie»
Il soccorso alpino lancia l’allarme a causa delle condizioni
meteorologiche.
Le precipitazioni in quota e le
condizioni meteorologiche degli ultimi giorni richiedono attenzione: il
bollettino neve e valanghe di Arpa Lombardia, l’Agenzia regionale per la
protezione dell’ambiente, elaborato dal Centro nivometeorologico di Bormio, evidenzia
un rischio di valanghe da marcato a forte.
In particolare, su Alpi Retiche,
Adamello e Orobie Centrali, il rischio è massimo, con grado forte (4), in
diminuzione nella serata di oggi, mercoledì 13 dicembre. Su molti pendii
ripidi in quota è ancora probabile il distacco di medie e grandi valanghe con
debole sovraccarico, mentre su ripidi pendii non ancora scaricati sono
possibili distacchi di valanghe di dimensioni medie, in singoli casi grandi,
asciutte in quota e umide al di sotto dei 2200 metri.
Nelle Orobie si sono create condizioni
che già in passato hanno determinato incidenti di una certa gravità: il rigelo
ha determinato una crosta di ghiaccio che può essere pericolosa se non
affrontata con le competenze necessarie e un’attrezzatura appropriata.
Nella zona bresciana, in Valtellina e in Valchiavenna
molta neve in quota con accumuli importanti: il manto è ancora in fase di
assestamento, quindi attenzione e cautela: consultate i bollettini ufficiali e
rivolgetevi ai professionisti della montagna. Il Soccorso alpino ha attivato
tutte le componenti specializzate per questo tipo di situazione ma alla base
della prevenzione c’è sempre la responsabilità personale: il rischio non è un
fattore oggettivo, è determinato dai comportamenti, più o meno consapevoli e
accorti, che i singoli mettono in atto.
L'Eco di Bergamo - 12
dicembre 2017
La neve lascia Bergamo, ora temperature in rialzo e pericolo valanghe
Dopo le forti nevicate di domenica e
la pioggia caduta per tutta la giornata di lunedì, scatta l'allerta valanghe da
parte della protezione civile
La sala
operativa della Protezione civile della Regione Lombardia, la cui attività è
coordinata dall’assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione, Simona
Bordonali, sulla base delle previsioni meteorologiche emesse dal Centro
funzionale monitoraggio rischi naturali della Regione Lombardia, ha emesso una
comunicazione di preallarme (codice arancione) per
il rischio valanghe nelle zone 12 (province di Como e Sondrio),
13 (provincia di Sondrio), 14 (province di Brescia e Sondrio), 15 (provincia di
Brescia) e 54 (province di Bergamo,
Brescia, Lecco e Sondrio).
“Oggi 11
dicembre, cielo coperto e temperature in aumento. Previste precipitazioni
estese accompagnate da forti venti in quota, che interesseranno tutta la
regione. Quota neve in rialzo nelle ore centrali, in abbassamento dalla serata.
Su Retiche, Adamello e Orobie – ha spiegato l’assessore Bordonali – sono attesi
mediamente 60-80 cm di neve fresca a 2000 m, accompagnati da forti venti
meridionali; 20-50 cm sui rimanenti settori. Nelle prime ore di
domani (martedì 12, ndr), previste nevicate residue. Al mattino molto
nuvoloso, con schiarite nel pomeriggio”.
INDICAZIONI
OPERATIVE – Stabilità
precaria dovuta a neve fresca ventata e presenza di strati basali deboli con
scarsa coesione. Il distacco di valanghe di piccole e medie di dimensioni, sarà
possibile con debole sovraccarico (singolo escursionista) su molti pendii
ripidi e non si esclude inoltre la possibilità di distacco spontaneo degli
stessi.
Inoltre non si esclude il distacco di valanghe nelle zone storicamente esposte a questi fenomeni, e localmente distacchi anche in zone ripide dove la presenza di valanghe è rara o addirittura storicamente sconosciuta. Si raccomanda puntuale e ripetuto monitoraggio e valutazione da parte di personale qualificato per l’adozione di eventuali misure di protezione. Possibili danni sia per gli escursionisti in montagna che nei centri abitati e sulle vie di comunicazione. Anche gli scaricamenti poco estesi possono trascinare volumi di neve capaci di provocare danni significativi. I danni possono riguardare la perdita di vite umane, la distruzione di opere e disagi conseguenti ad evacuazioni ed alla chiusura, anche durevole, di infrastrutture.
Pertanto, si suggerisce alle Amministrazioni locali di: • valutare l’eventuale necessità di chiusura o divieto di transito delle strade di competenza ad elevato rischio valanghe;
• informare la popolazione residente e quella transitante del possibile rischio;
• l’intensificazione dell’attività di monitoraggio e l’attuazione di tutte le misure previste nella Pianificazione di emergenza locale e/o specifica.
Ogni possibile variazione delle previsioni sarà tempestivamente comunicata.
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Chiusura Strada della Plassa - Monte Arera
Ordinanza Sindacale del 14 novembre 2017
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Pioggia e
freddo, addirittura la neve
Arriva la prima vera ondata di maltempo
Arriva la prima vera ondata di maltempo
Neve? Sì, neve. Ma solo dai 1000 metri in su. Arriva la prima vera
perturbazione d’autunno e si profila un weekend all’insegna del maltempo, con
pioggia, neve e vento.
I fenomeni più intensi si avranno al Nord e sulle regioni tirreniche,
specialmente domenica, quando il maltempo colpirà peraltro anche il Centrosud.
Queste le previsioni del meteorologo di 3bmeteo.com, Edoardo Ferrara. «Dopo un
lungo periodo di assenza indotto dallo strapotere degli anticicloni - spiega -
arrivano le tanto attese piogge, finalmente più corpose e ben distribuite,
quanto mai preziose nel contesto gravemente siccitoso in cui ci troviamo. Il
rovescio della medaglia tuttavia riguarda la possibilità di fenomeni intensi,
che sarà piuttosto elevata in particolare al Nord e sulle regioni tirreniche,
con qualche disagio o criticità possibile. I modelli numerici infatti prevedono
picchi anche di oltre 80-100 mm a ridosso delle Prealpi e sull’alta Toscana».
Già sabato si avranno le prime piogge al Nord, in particolare sul
Nordovest, prosegue l’esperto di 3bmeteo.com, «ma sarà domenica che la
perturbazione farà il suo ingresso scendendo da Isole Britanniche e Francia e
isolando un minimo di bassa pressione proprio sul Nord Italia». Piogge e rovesci diffusi, secondo
Ferrara, «avanzeranno dal Nordovest verso il Nordest, interessando anche
Toscana, Umbria, Lazio, più rapidamente la Sardegna. Tra pomeriggio e sera sono
previsti fenomeni in avanzamento anche su Campania, poi su Sicilia e Calabria,
mentre il tempo sarà in prevalenza ancora asciutto sulle adriatiche e le
regioni di Sudest. Sono possibili accumuli molto abbondanti al Nord, in
particolare a ridosso delle Prealpi, forti temporali o nubifragi sui versanti
tirrenici».
Da domenica sera, continuano gli esperti di 3bmeteo.com, l’ingresso di aria
più fredda farà calare le temperature a partire dal Nord Italia, poi
gradualmente anche al Centrosud dai versanti tirrenici. «Arrivano così nevicate
- continua Ferrara - anche importanti sulle Alpi, inizialmente a quote elevate,
ma poi in calo sin verso i 1000-1500 metri. Sono attesi accumuli di oltre mezzo
metro di neve fresca alle alte quote.
La perturbazione si isolerà in un vortice ciclonico che insisterà
sull’Italia anche nei giorni successivi, avverte Ferrara, «rinnovando piogge,
rovesci e temporali per buona parte della prossima settimana. Attenzione al
vento, che potrà soffiare anche forte dapprima di Scirocco, poi di Ponente,
Maestrale e Grecale, con mari molto mossi o agitati».
L'Eco di Bergamo - 4 novembre 2017
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Alba Capanna 2000
https://youtu.be/hKsFBZgqSdY
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Montagne di sprechi: le risorse da ripensare
Caso Foppolo a parte, gli impianti di risalita registrano perdite di milioni in tutta la Lombardia. Non è più pensabile procrastinare un vero pensiero economico, ecologico, sociale, turistico
Non esiste un vero e proprio ground zero relativo alla incredibile serie di fatti inestricabilmente intrecciati alle cronache giudiziarie riguardanti gli impianti di risalita di Foppolo e Carona. Si è ampiamente approfondito ciò che è accaduto a partire dall’incendio doloso del luglio 2016: un’inchiesta puntuale, forse non gradita da alcuni attori coinvolti, ma necessaria.
Questioni giudiziarie a parte, preme riflettere sulle diverse situazioni borderline presenti nell’arco alpino lombardo dove gli impianti di risalita registrano perdite di decine di milioni. Non si demonizza l’attività invernale con gli impianti di risalita, ma non è più pensabile procrastinare un vero pensiero economico, ecologico, sociale, turistico. Se nel 2000, sulle Dolomiti, oltre il 50% dei turisti invernali optava per camminare a piedi, con le ciaspole, con gli sci da escursionismo, o fare altro anche senza neve, il dato andava capito ed elaborato anche da noi.
Le Orobie sono diverse? Sì. Ma questa diversità è una enorme risorsa di immaginario per le attività da sviluppare, investendo lì il denaro pubblico (nell’attuale biennio la Provincia ha stanziato 1,8 milioni per gli impianti di risalita), sviluppando una filosofia differente, inclusiva dell’esistente, che è fortemente influenzato dagli irreversibili cambiamenti climatici in atto. Aiutiamoci a «pensare come la montagna» per restituire a «economia» il suo vero significato, ovvero, «la casa dell’uomo» dove l’inutile spreco delle risorse non è previsto.
di Davide Sapienza
Il Corriere della Sera - 13 ottobre 2017
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Ultime ore di bel tempo sulla Bergamasca
Arriva la pioggia, rischio temporali forti
«In queste ore - ha spiegato l’assessore Simona Bordonali - si sta
assistendo ad un progressivo avvicinamento di una vasta area perturbata di
origine atlantica colma di aria fresca e instabile». Sono dunque previsti i
primi rovesci dalla mattina di domani, 31 agosto, sulle zone alpine centrali e
occidentali, con graduale intensificazione dei fenomeni nel corso del
pomeriggio e della serata su tutti i settori alpini e prealpini.
Le precipitazioni, a prevalente
carattere di rovescio o temporale, risulteranno più abbondanti sui settori dei
Laghi, Valchiavenna e Valtellina.
Per la giornata di venerdì 1 settembre si prevede ancora tempo perturbato
con piogge diffuse su Alpi e Prealpi, più sparse in pianura. Attesi locali
rovesci e temporali.
L'Eco di Bergamo - 30
agosto 2017
Arriva la pioggia, rischio temporali forti
Ultime ore di bel tempo sulla provincia di Bergamo a causa di una
perturbazione in arrivo giovedì.
Il peggioramento è previsto dalla tarda mattinata con pioggia e rischio di
forti temporali. Come sempre la situazione è monitorata dalla sala operativa
della Protezione civile di Regione Lombardia che ha inviato un avviso di
criticità proprio per la giornata di giovedì 31 agosto.
«Nel caso di rovesci e temporali persistenti - ha continuato - non si
escludono sulle stesse aree valori di pioggia localmente abbondanti, raffiche
di vento e occasionale grandine di piccole dimensioni».
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Altro "colpo" per il turismo nella
Conca di Oltre il Colle.
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Sulle vette del Resegone, a 360 gradi
Chi ancora non è stanco può invece
proseguire lungo la cresta nord, sfidando gli ultimi sette denti della
montagna. La traversata continua sul sentiero CAI 582, continuando a regalare
panorami aerei, toccando con vari saliscendi, in successione, le restanti cime:
Punta Stoppani (m.1849), Punta Manzoni (m.1801), il Dente (m.1810), Cima Pozzi
(m.1810), il Pan di Zucchero (m.1758), il Pizzo dei Galli (m.1759 e raramente
citato tra le vette del Resegone) e per ultimo il Pizzo di Morterone (m.1758).
Una ripida discesa ci porterà al limitare del bosco ed al vicino Passo del
Giuff (m.1540). Da qua, seguendo il sentiero n.7 con facile cammino nel bosco,
arriviamo al Rifugio Resegone, di recente costruzione e di proprietà del CAI Alta
Valle Imagna. Non ci resta che scendere a Brumano lungo il segnavia n.13, che
ci riporterà al punto di partenza. Sicuramente stanchi, ma soddisfatti.
Il Resegone si presta dunque ad essere
una montagna fruibile tutto l’anno, adatta ad ogni palato. Potranno così
trovare tra le sue vette pace i turisti e pane per i loro denti gli alpinisti.
Angelo Corna
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Domenica col sole, avanti con il bel tempo
Altro "colpo" per il turismo nella
Conca di Oltre il Colle.
Gestione in rosso del centro
sciistico. Lo sci club abbandona.
Altro duro
colpo al turismo invernale nella Conca di Oltre il Colle, troppi debiti
accumulati dallo sci club Val Serina, determinano l'abbandono della gestione del
centro sportivo, anello di sci di fondo e piste di discesa della Conca
dell'Alben.
I debiti
accumulati assommano a 56 mila euro, comprensivi dei 16 mila dell'ultima
stagione. Tutto questo nei tredici anni, non consecutivi, in cui lo sci clab ha
gestito le piste e gl'impianti di risalita.
Il
Presidente, Paolo Maurizio, ha chiarito che tali perdite sono state in parte
ripianate grazie agli sponsor e ad altre iniziative, ma che non sono state
sufficienti per rimettere in sesto il bilancio. Anche i contributi dei due
comuni, Serina ed Oltre il Colle, scesi negli ultimi due anni, rispettivamente
a 4 mila per Serina e 4500 per Oltre il Colle, sono risultati insufficienti
rispetto ai 20 mila elargiti negli anni precedenti, per cui la decisione
assunta pare irrevocabile.
Anche il
sindaco di Serina, Giovanni Fattori, ritiene che anche l'aumento dei contributi
sarebbe insufficiente per risolvere il problema, anche se non esclude la
possibilità di consultare il Commissario prefettizio di Oltre il Colle
(ricordiamo che quest'ultimo comune non ha eletto il Sindaco), per trovare una
soluzione a medio e lungo termine per la realizzazione di un impianto
d'innevamento artificiale che permetta, anche in caso di scarse precipitazioni
nevose, di poter offrire agli appassionati l'opportunità di frequentare le
belle piste della Conca.
La
convenzione sarebbe scaduta il prossimo anno, ma la crisi finanziaria ha
consigliato lo sci club di anticipare a questa stagione invernale lo scioglimento
del vincolo contrattuale.
Il
Presidente Paolo Maurizio, anche se con scetticismo circa una soluzione
positiva, ha espresso la volontà di attendere sino al 30 agosto eventuali
proposte alternativa, prima di provvedere allo smantellamento del materiale di
proprietà.
Scetticismo
non ingiustificato.
Gallicus
Sulle vette del Resegone, a 360 gradi
La costiera, formata dal deposito di tre
grossi torrenti, scende appoggiata a due monti contigui,
l’uno detto di san Martino, l’altro, con voce lombarda, il Resegone,
dai molti suoi cocuzzoli in fila, che in vero lo fanno somigliare a una sega.
(I Promessi Sposi, Alessandro Manzoni)
dai molti suoi cocuzzoli in fila, che in vero lo fanno somigliare a una sega.
(I Promessi Sposi, Alessandro Manzoni)
Monte Serrada o Resegone. Alto e
scosceso dal versante lecchese, con le sue forme aguzze e i suoi torrioni a
guardia del lago di Lecco, si trasforma in una docile montagna se visto dal
versante bergamasco. Quattordici punte lanciate verso il cielo come dita
protese nell’atto di afferrare le stelle, che dall’alto di Punta Cermenati, con
i suoi 1875 metri, sembra quasi di poter toccare. Queste cime sono divise in
due gruppi distinti: sette vette per la Cresta Nord e sette vette per la Cresta
Sud. Uno stupendo percorso per quella che diventa una lunga “cavalcata
manzoniana”, tra creste e cocuzzoli, sfiorando i denti della leggendaria
montagna a mezza costa ed in alcuni tratti toccandone le cime. Il panorama, che
lungo le creste spazia sui laghi di Como e Pusiano, regala scorci bellissimi e
nelle giornate serene permette di scorgere il Piemonte e i leggendari Monte
Rosa e Cervino.
I più esperti possono raggiungere tutte
le vette, cimentandosi in tratti di arrampicata che richiedono però
dimestichezza ed esperienza. Questo stupendo percorso a fil di cielo vede il
suo via da Brumano, sorridente paese posto in Valle Imagna. Posteggiata l’auto
imbocchiamo la scalinata marchiata dal locale segnavia 13, che alternando
tratti di asfalto a tratti di sentiero conduce a un cartello segnaletico con
indicazioni per la Capanna Monza. È il nostro sentiero, che in circa un’ora e
mezza di cammino ci condurrà prima al Passo della Porta (m.1126), poi al Valico
della Passata (m.1244, circa due ore di cammino), tuttora punto di confine tra
Bergamo e Lecco. Un grosso cippo in pietra riporta infatti la scritta Stato
di Milano da un lato e Stato del Veneto dall’altro,
ricordando all’escursionista che questo valico, un tempo percorso da viandanti,
era punto di confine tra il ducato della Serenissima e il ducato di Milano.
Ci siamo. Inizia qua il Sentiero delle
Creste, che in ripida salita guadagna subito quota uscendo dal bosco e
risalendo dapprima su facili prati, poi tra divertenti roccette che si superano
con l’aiuto delle mani. Il tracciato è panoramico è sconsigliato a chi soffre
di vertigini. Il panorama si apre spaziando a 360 gradi, mostrando le vette circostanti:
tra tutte spiccano Le Grigne, i due giganti di roccia conosciuti come Grignetta
e Grignone. Con un ultimo sforzo raggiungiamo l’aera (ma spaziosa) vetta di
Cima Quarenghi, primo dei denti manzoniani del Resegone. Con una modesta
altezza di 1650 metri regala un primo scorcio sui laghi e il sottostante paese
di Lecco ed è dedicata a Giacomo Quarenghi, architetto e pittore originario di
Brumano. Il punto ideale per una pausa, ma senza fermarsi troppo a pensare. Il
tracciato, con le restanti sei vette che compongono il gruppo sud, è ancora
lungo e ben visibile davanti a noi.
Recuperate le energie si riparte ed il
sentiero si fa quasi pianeggiante, costeggiando con tratti a mezza costa
le cime che si susseguono; la via infatti non prosegue sempre sul filo
della montagna, ma alterna tratti che scavalcano le vette, lasciando magari
deluso chi si aspetta un percorso sempre in cresta… Si susseguono la poco
distante Cima di Piazzo (m.1640), la cima de I Solitari (m.1626), il Pizzo di
Brumano (m.1756), il Pizzo Daina (m.1864) e la Torre di Valnegra (m.1852).
Durante il tragitto la vista è spettacolare e il Rifugio Azzoni, con l’ultima
delle vette della Cresta Sud, sembra sempre vicino, ma, come un miraggio, non
arriva mai. Lo raggiungiamo dopo quattro di cammino, con una ripida salita
che ci porta direttamente sulla cima più alta del Resegone: Punta Cermenati
(m.1875). Probabilmente una delle “terrazze” più belle d’Italia.
La fatica viene riposta in un angolo,
ripagando l’escursionista che ha guadagnato la vetta con una vista magnifica
sulla Brianza, le Orobie e le Alpi. Siamo a metà della traversata e possiamo
decidere di interrompere qua il nostro viaggio. Il comodo sentiero CAI 587 ci
riporterà a Brumano in circa un’ora e mezza. O possiamo decidere di pernottare
al Rifugio Azzoni, di proprietà della Società Escursionistica Lecchese
(333.3144987). Una notte al Rifugio, posto poco sotto la grande croce di Punta
Cermenati, permetterà di assistere al tramonto e alle luci di Lecco che si
accendono riflettendosi nel lago, regalando uno spettacolo che nemmeno
Alessandro Manzoni, ai giorni nostri, saprebbe descrivere.
Qualunque formula abbiate scelto per la
sua ascesa, il Resegone non vi avrà lasciato delusi. Il Sentiero delle Creste è
per escursionisti esperti e va affrontato con piede sicuro. La lunghezza del
percorso è di poco più di 16 km e si attesta intorno ai 1300 metri di
dislivello, e tocca le sette ore di cammino.
Le vie di salita alla montagna
manzoniana sono però numerosissime. Dalla provincia di Bergamo, più
precisamente dalla Valle Imagna, si snodano tre vie di ascesa elementari ed
accessibili a tutti, con partenza dai paesi di Brumano, Fuipiano e
Morterone. Tutti i sentieri porteranno l’escursionista alla vetta più alta
della montagna, Punta Cermenati, in circa due ore di cammino. Questo versante
di salita viene percorso tutto l’anno ed è un classico dello sci alpinismo
orobico.
Di enorme interesse paesaggistico
troviamo il tracciato che permette il Periplo del Resegone. Sette ore di
cammino che vedono la loro partenza e il loro arrivo a Brumano, toccando in
sequenza il Rifugio Resegone, i Piani d’Erna, la Capanna Ghislandi ed il
Rifugio Alpinisti Monzesi. Numerosi sono anche i sentieri che risalgono dal
versante lecchese: il più conosciuto parte dal parcheggio della funivia che
sale ai Piani d’Erna, in località Versasio.
Il Resegone offre però svariate
possibilità, accontentando sia l’escursionista che cerca la pace con una
semplice passeggiata, sia l’alpinista esperto desideroso di mettersi alla prova
e sfidare le sue pareti. Il versante lecchese è interessato da numerosi canali,
che durante la stagione invernale diventano perfetti per essere affrontati con
picca e ramponi e che terminano tra le cime delle creste nord. Tra questi
citiamo i più famosi, quali il Canale Val Negra che termina in prossimità del
rifugio Azzoni, il Canale Comera tra punta Cermenati e Stoppani e il Canale
Cermenati tra Punta Manzoni ed il Dente. La montagna è percorsa anche da tre
vie ferrate, attrezzate per escursionisti esperti e da percorrere solo con
attrezzatura adeguata: la ferrata Gamma 1, classica e moderatamente difficile
che permette di raggiungere la vetta del Pizzo d’Erna, la Gamma 2, tra le più
difficili delle Orobie e che vede il suo termine in prossimità del rifugio
Azzoni e, ultima ma di enorme importanza per essere la più antica delle Orobie
la Ferrata del Centenario.
BergamoPost - 13 giugno 2017
Domenica col sole, avanti con il bel tempo
C’è l’anticiclone e il caldo aumenta
Una nuova rimonta dell’anticiclone è attesa per
l’inizio della nuova settimana. Il promontorio anticiclonico di matrice sub
tropicale che invaderà mezza Europa allontanerà così le fresche correnti
instabili degli ultimi giorni.
A segnalarlo
è 3BMeteo. Il tempo volgerà al bello su gran parte d’Italia eccetto per una
modesta instabilità su Nord Est, Adriatiche e meridione (specie sui rilievi)
per via di correnti settentrionali in discesa sul bordo orientale
dell’anticiclone.
Le
temperature subiranno un aumento soprattutto sui versanti occidentali
portandosi sopra le medie del periodo e su valori estivi. Le massime al Nord,
tra lunedì e mercoledì, saranno comprese tra 24 e 28°C con punte localmente
superiori e prossime ai 30/31°C in Valpadana. Saranno comprese tra 23 e 27°C al
Centro con clima più caldo sulle interne di Toscana, Umbria e Lazio. Farà meno
caldo al Sud con punte di 22-25°C
Quanto
durerà? Questa situazione dovrebbe perdurare per gran parte della settimana. Da
valutare un passaggio di una veloce perturbazione da tra giovedì e venerdì con
qualche fenomeno e temperature in contenuto calo.
L'Eco di Bergamo - 21 maggio 2017
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