Turismo e meteo

Tornano le nevicate in Bergamasca

Dopo il «Buran» arriva «Big snow»





Per gli esperti l’aria gelida non ci lascerà fino a domenica 4 marzo: da mercoledì le temperature potrebbero salire lasciando spazio alla neve. Già nella serata di lunedì sono tornati a scendere fiocchi di neve a Bergamo città e in molte zone della provincia.
Lungo la penisola scorre un brivido, a causa del diffuso crollo termico e delle minime che sfioreranno addirittura i -10/-15 gradi in Pianura Padana. Gli esperti avvisano che fino a domenica 4 marzo il freddo continuerà ad attanagliare l’Italia con temperature sotto la media del periodo di 8/10 gradi. Ci aspetta una nuova ondata di neve.
Dopo «Buran», infatti, arriva «Big snow»: da mercoledì pomeriggio 28 febbraio giungerà una perturbazione atlantica che porterà la tanto attesa e diffusa neve anche al Nord.
L’ultimo giorno di febbraio inizierà a nevicare in Liguria fin sulle coste, in Piemonte e poi in Lombardia. Tanta neve a Milano, Bergamo, Brescia, Mantova, Cremona, Genova, Savona, Padova, Venezia, Bologna, Modena Nevicherà in Toscana, come a Firenze.
Miglioramenti solo da domenica, proprio in concomitanza con il giorno delle elezioni: una bella giornata di sole, quasi primaverile su gran parte d’Italia.
L’attesa massa d’aria gelida proveniente dall’Artico è arrivata sulla Bergamasca. Tutta la settimana, fino a domenica 4 marzo, sarà contraddistinta da valori termici di almeno 5°C inferiori alla media climatologica – spiega Arpa Lombardia – con minime abbondantemente sotto lo zero e massime intorno allo zero o lievemente al di sopra.
Questi gli estremi termici previsti per la giornata di oggii 27 febbraio 2017, tra le più fredde della settimana, nei capoluoghi lombardi: Bergamo -6°C/0°C; Brescia -6°C/1°C; Como -3°C/0°C; Cremona -7°C/1°C; Lecco -3°C/0°C; Lodi -7°C/1°C; Mantova -6°C/2°C; Milano e Monza -5 °C/1°C; Pavia -6°C/1°C; Sondrio -8°C/-4°C; Varese -6°C/0°C.
Da giovedì 1 marzo l’aria gelida artica sarà gradualmente sostituita da aria più mite atlantica, la quale favorirà un aumento delle nubi e delle temperature minime. Tuttavia crescerà in concomitanza il rischio di nevicate anche a quote pianeggianti, che potrebbero protrarsi fino alla giornata di venerdì 2, conclude Arpa.
L'Eco di Bergamo - 27 febbraio 2018
 
 
 
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Pioggia, neve e una forte ondata di gelo siberiano:
 
arriva il “Buran”


Il perché lo spiegano gli esperti di 3B Meteo, confermando un'ondata di gelo di notevole portata per l'Europa, come non si vedeva da anni

 
Il gelo siberiano punta l’Europa e parte dall’Italia. “Dal weekend una potente ondata di gelo dalla Siberia dilagherà su gran parte d’Europa sotto forma di venti molto freddi di Buran – spiega il meteorologo di 3bmeteo.com Edoardo Ferrara -. Sarà un evento eccezionale e di notevole portata per durata e intensità, come non si vedeva da anni, con temperature sottozero per diversi giorni. I valori termici scenderanno ampiamente sotto le medie del periodo, con temperature sotto zero di giorno su gran parte delle località e minime notturne davvero gelide. Città come Varsavia, Berlino, Monaco, Budapest, Praga, Vienna, poi anche Parigi, Bruxelles e Londra potrebbero rimanere sotto zero per diversi giorni. Saranno inoltre possibili rovesci di neve in pianura anche sottoforma di blizzard. Ghiaccio e neve potranno così diventare un grosso problema per il settore dei trasporti e per le attività quotidiane all’aria aperta.
 
Il freddo raggiungerà anche la nostra Penisola, mettono in guardia gli esperti: “Da domenica gelo anche sull’Italia a partire dal Nord, in successiva estensione al Centro con gelidi venti da Nordest e locali rovesci di neve anche in pianura – prosegue Ferrara -. Colpito seppur marginalmente anche il Sud.
 
Le temperature saranno in tracollo, anche ampiamente sottozero con minime anche sotto i -6/-8°C in pianura al Nord e massime diurne comunque intorno allo 0°C. Nella prossima settimana è altamente probabile che il Mediterraneo produrrà nuove depressioni con possibili eventi nevosi non solo al Nord ma anche al Centrosud”.
 
“In attesa dell’ondata di freddo il tempo si manterrà comunque instabile o a tratti perturbato sull’Italia fino al weekend, con piogge e temporali sparsi specie al Centrosud, fenomeni più occasionali invece al Nord. Neve anche a quote basse, in collina al Nord e sulle Marche, se non a tratti fiocchi anche in pianura tra Emilia Romagna e basso Piemonte. Le temperature saranno in calo con clima freddo, ma fino a sabato senza particolari eccessi”, concludono da 3bmeteo.com.
 
Bergamonews - 21 febbraio 2018
 
 

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Arrivano le nuvole a ingrigire il weekend

 
 
Si va davvero verso la primavera o è un falso allarme? Vediamo cosa ne dice il Centro Meteorologico Lombardo con Marco Tarantola.
 
ANALISI GENERALE


l’espansione verso est dell’anticiclone delle Azzorre, accompagnata da un promontorio di alta pressione in quota su gran parte dell’Europa centro-meridionale, determinerà alcuni giorni con condizioni di tempo prevalentemente soleggiato anche sulla Lombardia. Non mancherà comunque il passaggio di qualche nuvola innocua, in particolare sulla parte settentrionale della regione. Le temperature, calate nei valori minimi per via dell’aria fredda giunta nei giorni scorsi e per la maggiore serenità del cielo, tenderanno gradualmente ad aumentare nei prossimi giorni per il flusso più mite a cui saremo soggetti nella parte finale della settimana e per la probabile copertura nuvolosa notturna sulle aree di pianura.
 Venerdì 16 febbraio 2018
Tempo Previsto: al mattino nuvoloso su medio/bassa pianura occidentale per nubi basse, parzialmente nuvoloso sulle Alpi, poco nuvoloso altrove. Nel pomeriggio dissoluzione delle nubi basse in pianura, nuvoloso per nubi alte su tutta la regione, molto nuvoloso su fascia prealpina centro orientale, con nubi in rapido spostamento verso sud-est. In serata molto nuvoloso o coperto per nubi basse, dapprima su bresciano, in rapida estensione a gran parte delle aree di pianura centro-occidentali; nuvoloso per nubi medio-alte sul resto della Lombardia.
Temperature: in lieve aumento. In pianura minime per lo più comprese tra -1 e 2 °C, con punte superiori nelle zone densamente urbanizzate del Milanese e valori inferiori nella valle del Ticino; massime generalmente comprese tra 9 e 11 °C.
 Sabato 17 febbraio 2018
Tempo Previsto: al mattino molto nuvoloso o coperto su Lario, varesotto e pianura occidentale, nuvoloso sul resto della regione, con maggiori aperture nel Mantovano. Nel pomeriggio molto nuvoloso sull’ovest della regione, parzialmente nuvoloso altrove. In serata generali condizioni di cielo molto nuvoloso o coperto su gran parte della regione, in particolare sulle pianure occidentali.
Temperature: minime in aumento. In pianura minime comprese tra 0 e 2 °C sulla pianura orientale e tra 3 e 5 °C sulla pianura occidentale, con punte superiori nelle zone densamente urbanizzate del Milanese; massime generalmente comprese tra 8 e 10 °C.
Domenica 18 febbraio 2018
Tempo Previsto: al mattino nuvoloso su gran parte della Lombardia, molto nuvoloso o coperto sui settori orientali, non si esclude qualche debole ed isolata pioggia sul mantovano. Nel pomeriggio aumenta la nuvolosità su tutta la regione, cielo molto nuvoloso o coperto ovunque, qualche debole pioggia sparsa sulle aree di pianura, deboli nevicate possibili oltre gli 800 metri sulle Prealpi, in particolare occidentali. In serata cessano i fenomeni ovunque, cielo per gran parte coperto su tutta la regione.
Temperature: massime in diminuzione. In pianura minime comprese tra 3 e 5 °C, con punte superiori nelle zone densamente urbanizzate del Milanese; massime generalmente comprese tra 5 e 8 °C.
Bergamonews - 16 febbraio 2018
  
 
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Freddo e neve, forse anche in pianura




Ancora due giorni di inverno «vero»


Continua a imperversare la perturbazione che sta interessando tutto il Nord e anche la nostra provincia e mercoledì potrebbe tornare nevischio anche in pianura.
Neve anche in pianura, almeno secondo le previsioni di 3Bmeteo.com. La precipitazione che imperversa sul Nord Italia e anche sulla nostra provincia, porterà martedì ancora freddo e pioggia con neve sopra i 400 metri, mentre per mercoledì è previsto un ulteriore ribasso che forse (il condizionale è d’obbligo) anche i fiocchi bianchi in pianura. Niente di che, ma potrebbe essere una spruzzata che per alcuni momenti potrebbe tornare a rendere decisamente invernale il
A Bergamo martedì cieli molto nuvolosi al mattino con deboli piogge, in temporaneo assorbimento nel pomeriggio. Nuove deboli piogge in serata, sono previsti 5mm di pioggia. La temperatura massima registrata sarà di 6°C, la minima di 3°C, lo zero termico si attesterà a 800 m. I venti saranno al mattino deboli e proverranno da Nord-Nordest, al pomeriggio assenti o deboli e proverranno da Nord-Nordovest.
Attenzione anche in montagna perché la neve fresca caduta su quella più dura presente precedentemente potrebbe favorire il distacco di valanghe.
L'Eco di Bergamo - 5 febbraio 2018

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Pioggia e neve fino a oggi

Ma sarà un week-end con il sole
 
 
 
Pioggia in pianura e neve nelle valli, l'allerta meteo della protezione civile fino a venerdì pomeriggio. Nel fine settimana, invece, dovrebbe tornare il sole prima dell’arrivo di un’altra perturbazione.

La neve è arrivata nelle nostre valli, come da previsione e da allerta meteo diramata dalla Protezione Civile. Una vasta perturbazione artica si è infatti allungata dal Nord Europa verso il Mediterraneo, determinando un peggioramento che è stato ben evidente in provincia di Bergamo, con la pioggia in pianura e nel capoluogo e appunto la neve, abbondante, nelle valli.
 
La neve è infatti scesa con un’intensa perturbazione: nevica in valle Seriana e al passo della Presolana nel giro di poche ore si sono raggiunti i 15 centimetri. Nevica anche in valle Brembana, a partire dai 900 metri. Non si segnalano per ora particolari disagi


Secondo le previsioni di 3BMeteo.com, a Bergamo venerdì cieli molto nuvolosi al mattino con deboli piogge, in assorbimento nel corso della giornata, è previsto 1mm di pioggia.

 

Durante la giornata la temperatura massima registrata sarà di 8°C, la minima di 3°C, lo zero termico si attesterà a 1450 m. I venti saranno al mattino assenti o deboli e proverranno da direzione variabile, al pomeriggio assenti o deboli e proverranno da Sudovest.
 
Nel settore climatico Alta pianura bergamasca, al mattino Coperto con possibili pioviggini, al pomeriggio Molto nuvoloso o coperto, la sera Molto nuvoloso o coperto, la notte nuvoloso per velature e stratificazioni anche compatte.
Per sabato e domenica è prevista un innalzamento delle temperature e il ritorno del sole. Due stupende giornate invernali, ideali per gli appassionati della montagna.
 
Sfruttatele perché da lunedì è previsto l’arrivo di una nuova perturbazione che «guasterà» gran parte della prossima settimana.
 
L'Eco di Bergamo - 2 febbraio 2018


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Bel tempo fino a giovedì, poi è attesa la neve


 

Le previsioni del tempo su Bergamo e la provincia proposte da Luca Mogna del Centro Meteorologico Lombardo.
ANALISI GENERALE
L’alta pressione centrata sulla penisola iberica tende ad espandersi verso Est. Entro la metà della settimana tutta l’Europa meridionale sarà protetta da un esteso campo anticiclonico, mentre una depressione profonda si avvicinerà al Regno Unito, avanzando poi verso la Francia. Nella giornata di giovedì tale struttura depressionaria piuttosto ampia inizierà a convogliare correnti meridionali, via via più cicloniche, sulla Lombardia.
Martedì 23 gennaio 2018
Tempo Previsto: durante la notte nuvolosità residua lungo i rilievi confinali, altrove cieli sereni o poco nuvolosi. Formazione di locali banchi di nebbia sulle medio-basse pianure, specialmente lungo i corsi d’acqua. In giornata cieli in prevalenza sereni o poco nuvolosi ovunque. Dalla tarda serata nuova formazione di banchi di nebbia su medio-basse pianure, un po’ più estesi rispetto alla notte precedente.
Temperature: in lieve calo nelle minime, in lieve rialzo nelle massime. In pianura minime comprese tra -2 e 1°C (con punte fino a 3-4°C nelle zone densamente urbanizzate e in prossimità degli specchi lacustri, mentre valori più bassi saranno registrati nelle conche fredde in prossimità della valle del Ticino), massime in prevalenza comprese tra 8 e 11°C. Punte fino a 13-14°C sulle altissime pianure e pedemontane centro-occidentali.
Mercoledì 24 gennaio 2018
Tempo Previsto: cieli in prevalenza sereni o poco nuvolosi quasi ovunque. Nebbie o locali nubi basse abbastanza diffuse su medio-basse pianure durante la notte e fino a metà mattinata, tendenti a dissolversi almeno parzialmente durante le ore centrali del giorno. Dal tardo pomeriggio ritorno delle nebbie o delle nubi basse su medio-basse pianure.
Temperature: in lieve rialzo nelle minime, stazionarie o in lieve calo nelle massime. In pianura minime perlopiù comprese tra -1 e 2°C (con punte fino a 4°C nelle zone densamente urbanizzate e in prossimità degli specchi lacustri, mentre valori più bassi saranno registrati nelle conche fredde in prossimità della valle del Ticino), massime in prevalenza comprese tra 7 e 10°C. Valori massimi più bassi, e intorno a 5°C, nelle zone interessate da nebbie o nubi basse più persistenti.
Giovedì 25 gennaio 2018
Tempo Previsto: durante la notte estensione di nuvolosità bassa dal Ligure verso tutti i settori di pianura, con sollevamento delle nebbie. In giornata cieli in prevalenza molto nuvolosi sulle pianure, con residue schiarite lungo i rilievi al mattino. A partire dalla tarda mattinata precipitazioni perlopiù deboli in arrivo sulle pianure occidentali, in estensione verso il comparto alpino. In serata precipitazioni deboli sulle pianure occidentali e lungo i rilievi, altrove generalmente assenti. Neve mediamente oltre i 1000-1200 metri.
Temperature: in lieve rialzo nei valori minimi, in moderato calo nelle massime. In pianura minime perlopiù comprese tra 0 e 3°C (con punte fino a 4-5°C nelle zone densamente urbanizzate e in prossimità degli specchi lacustri, mentre valori più bassi saranno registrati nelle conche fredde in prossimità della valle del Ticino), massime generalmente comprese tra 4 e 7°C. Locali punte di 8-9°C sulle pedemontane comprese tra Bergamo e il gardesano.
Bergamonews  - 23 gennaio 2018

 


 

 

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Rischio valanghe tra medio e forte

«Attenzione sui pendii delle Orobie»





Il soccorso alpino lancia l’allarme a causa delle condizioni meteorologiche.


 

 

Le precipitazioni in quota e le condizioni meteorologiche degli ultimi giorni richiedono attenzione: il bollettino neve e valanghe di Arpa Lombardia, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, elaborato dal Centro nivometeorologico di Bormio, evidenzia un rischio di valanghe da marcato a forte.

In particolare, su Alpi Retiche, Adamello e Orobie Centrali, il rischio è massimo, con grado forte (4), in diminuzione nella serata di oggi, mercoledì 13 dicembre. Su molti pendii ripidi in quota è ancora probabile il distacco di medie e grandi valanghe con debole sovraccarico, mentre su ripidi pendii non ancora scaricati sono possibili distacchi di valanghe di dimensioni medie, in singoli casi grandi, asciutte in quota e umide al di sotto dei 2200 metri.

 
Sulle Orobie Occidentali e le Prealpi indice marcato (3), in diminuzione: su alcuni pendii ripidi sarà ancora possibile provocare valanghe di medie dimensioni con debole sovraccarico; su pendii ripidi, esposti ad insolazione e non ancora scaricati, possibili distacchi di piccole e medie valanghe.
Nelle Orobie si sono create condizioni che già in passato hanno determinato incidenti di una certa gravità: il rigelo ha determinato una crosta di ghiaccio che può essere pericolosa se non affrontata con le competenze necessarie e un’attrezzatura appropriata.
Nella zona bresciana, in Valtellina e in Valchiavenna molta neve in quota con accumuli importanti: il manto è ancora in fase di assestamento, quindi attenzione e cautela: consultate i bollettini ufficiali e rivolgetevi ai professionisti della montagna. Il Soccorso alpino ha attivato tutte le componenti specializzate per questo tipo di situazione ma alla base della prevenzione c’è sempre la responsabilità personale: il rischio non è un fattore oggettivo, è determinato dai comportamenti, più o meno consapevoli e accorti, che i singoli mettono in atto.  
L'Eco di Bergamo - 12 dicembre 2017 
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La neve lascia Bergamo, ora temperature in rialzo e pericolo valanghe

 
 
Dopo le forti nevicate di domenica e la pioggia caduta per tutta la giornata di lunedì, scatta l'allerta valanghe da parte della protezione civile
 

La sala operativa della Protezione civile della Regione Lombardia, la cui attività è coordinata dall’assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione, Simona Bordonali, sulla base delle previsioni meteorologiche emesse dal Centro funzionale monitoraggio rischi naturali della Regione Lombardia, ha emesso una comunicazione di preallarme (codice arancione) per il rischio valanghe nelle zone 12 (province di Como e Sondrio), 13 (provincia di Sondrio), 14 (province di Brescia e Sondrio), 15 (provincia di Brescia) e 54 (province di Bergamo, Brescia, Lecco e Sondrio).
 
“Oggi 11 dicembre, cielo coperto e temperature in aumento. Previste precipitazioni estese accompagnate da forti venti in quota, che interesseranno tutta la regione. Quota neve in rialzo nelle ore centrali, in abbassamento dalla serata. Su Retiche, Adamello e Orobie – ha spiegato l’assessore Bordonali – sono attesi mediamente 60-80 cm di neve fresca a 2000 m, accompagnati da forti venti meridionali; 20-50 cm sui rimanenti settori. Nelle prime ore di domani (martedì 12, ndr), previste nevicate residue. Al mattino molto nuvoloso, con schiarite nel pomeriggio”.
 
INDICAZIONI OPERATIVE – Stabilità precaria dovuta a neve fresca ventata e presenza di strati basali deboli con scarsa coesione. Il distacco di valanghe di piccole e medie di dimensioni, sarà possibile con debole sovraccarico (singolo escursionista) su molti pendii ripidi e non si esclude inoltre la possibilità di distacco spontaneo degli stessi.

Inoltre non si esclude il distacco di valanghe nelle zone storicamente esposte a questi fenomeni, e localmente distacchi anche in zone ripide dove la presenza di valanghe è rara o addirittura storicamente sconosciuta. Si raccomanda puntuale e ripetuto monitoraggio e valutazione da parte di personale qualificato per l’adozione di eventuali misure di protezione. Possibili danni sia per gli escursionisti in montagna che nei centri abitati e sulle vie di comunicazione. Anche gli scaricamenti poco estesi possono trascinare volumi di neve capaci di provocare danni significativi. I danni possono riguardare la perdita di vite umane, la distruzione di opere e disagi conseguenti ad evacuazioni ed alla chiusura, anche durevole, di infrastrutture.

Pertanto, si suggerisce alle Amministrazioni locali di: • valutare l’eventuale necessità di chiusura o divieto di transito delle strade di competenza ad elevato rischio valanghe;
• informare la popolazione residente e quella transitante del possibile rischio;
• l’intensificazione dell’attività di monitoraggio e l’attuazione di tutte le misure previste nella Pianificazione di emergenza locale e/o specifica.
Ogni possibile variazione delle previsioni sarà tempestivamente comunicata.

 
AdvertSEGNALAZIONI – La sala operativa centro funzionale monitoraggio rischi ricorda di segnalare ogni evento significativo alle email: cfmr@protezionecivile.regione.lombardia.it, salaoperativa@protezionecivile.regione.lombardia.it o al numero verde 800.061.160


 
Bergamonews - 12 dicembre 2017

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Chiusura Strada della Plassa - Monte Arera
Ordinanza Sindacale del 14 novembre 2017
 
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Pioggia e freddo, addirittura la neve
Arriva la prima vera ondata di maltempo
 


Neve? Sì, neve. Ma solo dai 1000 metri in su. Arriva la prima vera perturbazione d’autunno e si profila un weekend all’insegna del maltempo, con pioggia, neve e vento.


I fenomeni più intensi si avranno al Nord e sulle regioni tirreniche, specialmente domenica, quando il maltempo colpirà peraltro anche il Centrosud. Queste le previsioni del meteorologo di 3bmeteo.com, Edoardo Ferrara. «Dopo un lungo periodo di assenza indotto dallo strapotere degli anticicloni - spiega - arrivano le tanto attese piogge, finalmente più corpose e ben distribuite, quanto mai preziose nel contesto gravemente siccitoso in cui ci troviamo. Il rovescio della medaglia tuttavia riguarda la possibilità di fenomeni intensi, che sarà piuttosto elevata in particolare al Nord e sulle regioni tirreniche, con qualche disagio o criticità possibile. I modelli numerici infatti prevedono picchi anche di oltre 80-100 mm a ridosso delle Prealpi e sull’alta Toscana».


Già sabato si avranno le prime piogge al Nord, in particolare sul Nordovest, prosegue l’esperto di 3bmeteo.com, «ma sarà domenica che la perturbazione farà il suo ingresso scendendo da Isole Britanniche e Francia e isolando un minimo di bassa pressione proprio sul Nord Italia». Piogge e rovesci diffusi, secondo Ferrara, «avanzeranno dal Nordovest verso il Nordest, interessando anche Toscana, Umbria, Lazio, più rapidamente la Sardegna. Tra pomeriggio e sera sono previsti fenomeni in avanzamento anche su Campania, poi su Sicilia e Calabria, mentre il tempo sarà in prevalenza ancora asciutto sulle adriatiche e le regioni di Sudest. Sono possibili accumuli molto abbondanti al Nord, in particolare a ridosso delle Prealpi, forti temporali o nubifragi sui versanti tirrenici».


Da domenica sera, continuano gli esperti di 3bmeteo.com, l’ingresso di aria più fredda farà calare le temperature a partire dal Nord Italia, poi gradualmente anche al Centrosud dai versanti tirrenici. «Arrivano così nevicate - continua Ferrara - anche importanti sulle Alpi, inizialmente a quote elevate, ma poi in calo sin verso i 1000-1500 metri. Sono attesi accumuli di oltre mezzo metro di neve fresca alle alte quote.audio_on
La perturbazione si isolerà in un vortice ciclonico che insisterà sull’Italia anche nei giorni successivi, avverte Ferrara, «rinnovando piogge, rovesci e temporali per buona parte della prossima settimana. Attenzione al vento, che potrà soffiare anche forte dapprima di Scirocco, poi di Ponente, Maestrale e Grecale, con mari molto mossi o agitati».
L'Eco di Bergamo - 4 novembre 2017
 
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Alba Capanna 2000
https://youtu.be/hKsFBZgqSdY


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Montagne di sprechi: le risorse da ripensare



Caso Foppolo a parte, gli impianti di risalita registrano perdite di milioni in tutta la Lombardia. Non è più pensabile procrastinare un vero pensiero economico, ecologico, sociale, turistico


Non esiste un vero e proprio ground zero relativo alla incredibile serie di fatti inestricabilmente intrecciati alle cronache giudiziarie riguardanti gli impianti di risalita di Foppolo e Carona. Si è ampiamente approfondito ciò che è accaduto a partire dall’incendio doloso del luglio 2016: un’inchiesta puntuale, forse non gradita da alcuni attori coinvolti, ma necessaria.


Questioni giudiziarie a parte, preme riflettere sulle diverse situazioni borderline presenti nell’arco alpino lombardo dove gli impianti di risalita registrano perdite di decine di milioni. Non si demonizza l’attività invernale con gli impianti di risalita, ma non è più pensabile procrastinare un vero pensiero economico, ecologico, sociale, turistico. Se nel 2000, sulle Dolomiti, oltre il 50% dei turisti invernali optava per camminare a piedi, con le ciaspole, con gli sci da escursionismo, o fare altro anche senza neve, il dato andava capito ed elaborato anche da noi.


Le Orobie sono diverse? Sì. Ma questa diversità è una enorme risorsa di immaginario per le attività da sviluppare, investendo lì il denaro pubblico (nell’attuale biennio la Provincia ha stanziato 1,8 milioni per gli impianti di risalita), sviluppando una filosofia differente, inclusiva dell’esistente, che è fortemente influenzato dagli irreversibili cambiamenti climatici in atto. Aiutiamoci a «pensare come la montagna» per restituire a «economia» il suo vero significato, ovvero, «la casa dell’uomo» dove l’inutile spreco delle risorse non è previsto.


di Davide Sapienza
Il Corriere della Sera  - 13 ottobre 2017




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Ultime ore di bel tempo sulla Bergamasca
Arriva la pioggia, rischio temporali forti



Ultime ore di bel tempo sulla provincia di Bergamo a causa di una perturbazione in arrivo giovedì.

 
Il peggioramento è previsto dalla tarda mattinata con pioggia e rischio di forti temporali. Come sempre la situazione è monitorata dalla sala operativa della Protezione civile di Regione Lombardia che ha inviato un avviso di criticità proprio per la giornata di giovedì 31 agosto.
 «In queste ore - ha spiegato l’assessore Simona Bordonali - si sta assistendo ad un progressivo avvicinamento di una vasta area perturbata di origine atlantica colma di aria fresca e instabile». Sono dunque previsti i primi rovesci dalla mattina di domani, 31 agosto, sulle zone alpine centrali e occidentali, con graduale intensificazione dei fenomeni nel corso del pomeriggio e della serata su tutti i settori alpini e prealpini.
  Le precipitazioni, a prevalente carattere di rovescio o temporale, risulteranno più abbondanti sui settori dei Laghi, Valchiavenna e Valtellina.
«Nel caso di rovesci e temporali persistenti - ha continuato - non si escludono sulle stesse aree valori di pioggia localmente abbondanti, raffiche di vento e occasionale grandine di piccole dimensioni».
 Per la giornata di venerdì 1 settembre si prevede ancora tempo perturbato con piogge diffuse su Alpi e Prealpi, più sparse in pianura. Attesi locali rovesci e temporali.
 L'Eco di Bergamo - 30 agosto 2017

 

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 

 

 
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Altro "colpo" per il turismo nella
Conca di Oltre il Colle.


 


Gestione in rosso del centro sciistico. Lo sci club abbandona.


Altro duro colpo al turismo invernale nella Conca di Oltre il Colle, troppi debiti accumulati dallo sci club Val Serina, determinano l'abbandono della gestione del centro sportivo, anello di sci di fondo e piste di discesa della Conca dell'Alben.


I debiti accumulati assommano a 56 mila euro, comprensivi dei 16 mila dell'ultima stagione. Tutto questo nei tredici anni, non consecutivi, in cui lo sci clab ha gestito le piste e gl'impianti di risalita.


Il Presidente, Paolo Maurizio, ha chiarito che tali perdite sono state in parte ripianate grazie agli sponsor e ad altre iniziative, ma che non sono state sufficienti per rimettere in sesto il bilancio. Anche i contributi dei due comuni, Serina ed Oltre il Colle, scesi negli ultimi due anni, rispettivamente a 4 mila per Serina e 4500 per Oltre il Colle, sono risultati insufficienti rispetto ai 20 mila elargiti negli anni precedenti, per cui la decisione assunta pare irrevocabile.


Anche il sindaco di Serina, Giovanni Fattori, ritiene che anche l'aumento dei contributi sarebbe insufficiente per risolvere il problema, anche se non esclude la possibilità di consultare il Commissario prefettizio di Oltre il Colle (ricordiamo che quest'ultimo comune non ha eletto il Sindaco), per trovare una soluzione a medio e lungo termine per la realizzazione di un impianto d'innevamento artificiale che permetta, anche in caso di scarse precipitazioni nevose, di poter offrire agli appassionati l'opportunità di frequentare le belle piste della Conca.


La convenzione sarebbe scaduta il prossimo anno, ma la crisi finanziaria ha consigliato lo sci club di anticipare a questa stagione invernale lo scioglimento del vincolo contrattuale.
Il Presidente Paolo Maurizio, anche se con scetticismo circa una soluzione positiva, ha espresso la volontà di attendere sino al 30 agosto eventuali proposte alternativa, prima di provvedere allo smantellamento del materiale di proprietà.
Scetticismo non ingiustificato.
Gallicus
 
 
 
 
 
 
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Sulle vette del Resegone, a 360 gradi


La costiera, formata dal deposito di tre grossi torrenti, scende appoggiata a due monti contigui, l’uno detto di san Martino, l’altro, con voce lombarda, il Resegone,
dai molti suoi cocuzzoli in fila, che in vero lo fanno somigliare a una sega.
(I Promessi Sposi, Alessandro Manzoni) 
Monte Serrada o Resegone. Alto e scosceso dal versante lecchese, con le sue forme aguzze e i suoi torrioni a guardia del lago di Lecco, si trasforma in una docile montagna se visto dal versante bergamasco. Quattordici punte lanciate verso il cielo come dita protese nell’atto di afferrare le stelle, che dall’alto di Punta Cermenati, con i suoi 1875 metri, sembra quasi di poter toccare. Queste cime sono divise in due gruppi distinti: sette vette per la Cresta Nord e sette vette per la Cresta Sud. Uno stupendo percorso per quella che diventa una lunga “cavalcata manzoniana”, tra creste e cocuzzoli, sfiorando i denti della leggendaria montagna a mezza costa ed in alcuni tratti toccandone le cime. Il panorama, che lungo le creste spazia sui laghi di Como e Pusiano, regala scorci bellissimi e nelle giornate serene permette di scorgere il Piemonte e i leggendari Monte Rosa e Cervino.
 
I più esperti possono raggiungere tutte le vette, cimentandosi in tratti di arrampicata che richiedono però dimestichezza ed esperienza. Questo stupendo percorso a fil di cielo vede il suo via da Brumano, sorridente paese posto in Valle Imagna. Posteggiata l’auto imbocchiamo la scalinata marchiata dal locale segnavia 13, che alternando tratti di asfalto a tratti di sentiero conduce a un cartello segnaletico con indicazioni per la Capanna Monza. È il nostro sentiero, che in circa un’ora e mezza di cammino ci condurrà prima al Passo della Porta (m.1126), poi al Valico della Passata (m.1244, circa due ore di cammino), tuttora punto di confine tra Bergamo e Lecco. Un grosso cippo in pietra riporta infatti la scritta Stato di Milano da un lato e Stato del Veneto dall’altro, ricordando all’escursionista che questo valico, un tempo percorso da viandanti, era punto di confine tra il ducato della Serenissima e il ducato di Milano.
 
Ci siamo. Inizia qua il Sentiero delle Creste, che in ripida salita guadagna subito quota uscendo dal bosco e risalendo dapprima su facili prati, poi tra divertenti roccette che si superano con l’aiuto delle mani. Il tracciato è panoramico è sconsigliato a chi soffre di vertigini. Il panorama si apre spaziando a 360 gradi, mostrando le vette circostanti: tra tutte spiccano Le Grigne, i due giganti di roccia conosciuti come Grignetta e Grignone. Con un ultimo sforzo raggiungiamo l’aera (ma spaziosa) vetta di Cima Quarenghi, primo dei denti manzoniani del Resegone. Con una modesta altezza di 1650 metri regala un primo scorcio sui laghi e il sottostante paese di Lecco ed è dedicata a Giacomo Quarenghi, architetto e pittore originario di Brumano. Il punto ideale per una pausa, ma senza fermarsi troppo a pensare. Il tracciato, con le restanti sei vette che compongono il gruppo sud, è ancora lungo e ben visibile davanti a noi.

Recuperate le energie si riparte ed il sentiero si fa quasi pianeggiante, costeggiando con tratti a mezza costa  le cime che si susseguono; la via infatti non prosegue sempre sul filo della montagna, ma alterna tratti che scavalcano le vette, lasciando magari deluso chi si aspetta un percorso sempre in cresta… Si susseguono la poco distante Cima di Piazzo (m.1640), la cima de I Solitari (m.1626), il Pizzo di Brumano (m.1756), il Pizzo Daina (m.1864) e la Torre di Valnegra (m.1852). Durante il tragitto la vista è spettacolare e il Rifugio Azzoni, con l’ultima delle vette della Cresta Sud, sembra sempre vicino, ma, come un miraggio, non arriva mai. Lo raggiungiamo dopo quattro di cammino, con una ripida salita che ci porta direttamente sulla cima più alta del Resegone: Punta Cermenati (m.1875). Probabilmente una delle “terrazze” più belle d’Italia.
La fatica viene riposta in un angolo, ripagando l’escursionista che ha guadagnato la vetta con una vista magnifica sulla Brianza, le Orobie e le Alpi. Siamo a metà della traversata e possiamo decidere di interrompere qua il nostro viaggio. Il comodo sentiero CAI 587 ci riporterà a Brumano in circa un’ora e mezza. O possiamo decidere di pernottare al Rifugio Azzoni, di proprietà della Società Escursionistica Lecchese (333.3144987). Una notte al Rifugio, posto poco sotto la grande croce di Punta Cermenati, permetterà di assistere al tramonto e alle luci di Lecco che si accendono riflettendosi nel lago, regalando uno spettacolo che nemmeno Alessandro Manzoni, ai giorni nostri, saprebbe descrivere.
 Chi ancora non è stanco può invece proseguire lungo la cresta nord, sfidando gli ultimi sette denti della montagna. La traversata continua sul sentiero CAI 582, continuando a regalare panorami aerei, toccando con vari saliscendi, in successione, le restanti cime: Punta Stoppani (m.1849), Punta Manzoni (m.1801), il Dente (m.1810), Cima Pozzi (m.1810), il Pan di Zucchero (m.1758), il Pizzo dei Galli (m.1759 e raramente citato tra le vette del Resegone) e per ultimo il Pizzo di Morterone (m.1758). Una ripida discesa ci porterà al limitare del bosco ed al vicino Passo del Giuff (m.1540). Da qua, seguendo il sentiero n.7 con facile cammino nel bosco, arriviamo al Rifugio Resegone, di recente costruzione e di proprietà del CAI Alta Valle Imagna. Non ci resta che scendere a Brumano lungo il segnavia n.13, che ci riporterà al punto di partenza. Sicuramente stanchi, ma soddisfatti.
Qualunque formula abbiate scelto per la sua ascesa, il Resegone non vi avrà lasciato delusi. Il Sentiero delle Creste è per escursionisti esperti e va affrontato con piede sicuro. La lunghezza del percorso è di poco più di 16 km e si attesta intorno ai 1300 metri di dislivello, e tocca le sette ore di cammino.
 
Le  vie di salita alla montagna manzoniana sono però numerosissime. Dalla provincia di Bergamo, più precisamente dalla Valle Imagna, si snodano tre vie di ascesa elementari ed accessibili a tutti, con partenza dai paesi di Brumano, Fuipiano e Morterone. Tutti i sentieri porteranno l’escursionista alla vetta più alta della montagna, Punta Cermenati, in circa due ore di cammino. Questo versante di salita viene percorso tutto l’anno ed è un classico dello sci alpinismo orobico.
Di enorme interesse paesaggistico troviamo il tracciato che permette il Periplo del Resegone. Sette ore di cammino che vedono la loro partenza e il loro arrivo a Brumano, toccando in sequenza il Rifugio Resegone, i Piani d’Erna, la Capanna Ghislandi ed il Rifugio Alpinisti Monzesi. Numerosi sono anche i sentieri che risalgono dal versante lecchese: il più conosciuto parte dal parcheggio della funivia che sale ai Piani d’Erna, in località Versasio.
Il Resegone offre però svariate possibilità, accontentando sia l’escursionista che cerca la pace con una semplice passeggiata, sia l’alpinista esperto desideroso di mettersi alla prova e sfidare le sue pareti. Il versante lecchese è interessato da numerosi canali, che durante la stagione invernale diventano perfetti per essere affrontati con picca e ramponi e che terminano tra le cime delle creste nord. Tra questi citiamo i più famosi, quali il Canale Val Negra che termina in prossimità del rifugio Azzoni, il Canale Comera tra punta Cermenati e Stoppani e il Canale Cermenati tra Punta Manzoni ed il Dente. La montagna è percorsa anche da tre vie ferrate, attrezzate per escursionisti esperti e da percorrere solo con attrezzatura adeguata: la ferrata Gamma 1, classica e moderatamente difficile che permette di raggiungere la vetta del Pizzo d’Erna, la Gamma 2, tra le più difficili delle Orobie e che vede il suo termine in prossimità del rifugio Azzoni e, ultima ma di enorme importanza per essere la più antica delle Orobie la Ferrata del Centenario.
 Il Resegone si presta dunque ad essere una montagna fruibile tutto l’anno, adatta ad ogni palato. Potranno così trovare tra le sue vette pace i turisti e pane per i loro denti gli alpinisti.
 Angelo Corna
BergamoPost  - 13 giugno 2017
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Domenica col sole, avanti con il bel tempo


C’è l’anticiclone e il caldo aumenta

 


 


Una nuova rimonta dell’anticiclone è attesa per l’inizio della nuova settimana. Il promontorio anticiclonico di matrice sub tropicale che invaderà mezza Europa allontanerà così le fresche correnti instabili degli ultimi giorni.


A segnalarlo è 3BMeteo. Il tempo volgerà al bello su gran parte d’Italia eccetto per una modesta instabilità su Nord Est, Adriatiche e meridione (specie sui rilievi) per via di correnti settentrionali in discesa sul bordo orientale dell’anticiclone.


Le temperature subiranno un aumento soprattutto sui versanti occidentali portandosi sopra le medie del periodo e su valori estivi. Le massime al Nord, tra lunedì e mercoledì, saranno comprese tra 24 e 28°C con punte localmente superiori e prossime ai 30/31°C in Valpadana. Saranno comprese tra 23 e 27°C al Centro con clima più caldo sulle interne di Toscana, Umbria e Lazio. Farà meno caldo al Sud con punte di 22-25°C


Quanto durerà? Questa situazione dovrebbe perdurare per gran parte della settimana. Da valutare un passaggio di una veloce perturbazione da tra giovedì e venerdì con qualche fenomeno e temperature in contenuto calo.


L'Eco di Bergamo - 21 maggio 2017
   
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