domenica 29 novembre 2015

Scossa di terremoto magnitudo 3



I lettori: «Un boato, siamo scesi in strada»
Avvertita alle 22,29 di sabato 28 novembre, epicentro ad Aviatico. Nessun danno, tanti messaggi dai lettori. 


Una scossa di terremoto è stata avvertita nella Bergamasca alle 22,29 di sabato 28 novembre. Diverse le chiamate ricevute dal centralino dei vigili del fuoco dei Bergamo: per ora non si registrano danni. Le prime informazioni dall’Istituto Nazionale di Geofisica: magnitudo 3.0, profondità 5 km, ora esatta della scossa 22,29. Epicentro nella zona di Aviatico.

In tarda serata i vigili del fuoco hanno confermato di non aver ricevuto, per il momento, richieste di intervento. Anche il 118 e le forze dell’ordine non hanno avuto richieste di soccorso.  Tante chiamate ai centralini, ma nessun danno a persone o cose. Il monitoraggio della situazione comunque è costante e nel corso della nottata potrebbero esserci sviluppi. Moltissimi anche i lettori che ci hanno segnalato di avere sentito distintamente la scossa, scrivendoci in posta elettronica o attraverso Facebook e Twitter.

Da Sarnico a Città Alta, da Torre Boldone a Nembro, da Boccaleone a Valbrembo le segnalazioni non si contano più. Eccone alcune: «Un boato assurdo, simile ad un aereo che passava – scrive per esempio Alessandro Marchioro da Paladina –, le pareti tremavano e il divano è diventato un gonfiabile che ondeggiava in maniera inconsueta su quel pavimento tremante; le finestre vibravano paurosamente e poi tutto è finito». «Io abito a Valbrembo – scriva Danillo – dove la scossa è stata forte, dove io e mia moglie siamo scesi in giardino».

«Poco dopo le 22,30 sentito chiaramente a Nembro – scrive Claudio Carrara – La casa comincia a tremare e si sente quell’angoscioso rumore che accompagna le scosse. Il tempo di raggiungere la porta finestra che da sul giardino ed è già tutto finito. Intanto fuori si sentono i numerosi allarmi innescati dalla scossa. «Qui a Torre Boldone sentito forte con un forte boato. Siamo scesi in strada», spiega Flavio. E Francesca Clemente racconta: «Abito a Seriate con mio marito e i miei figli. Io e mio figlio di 12 anni abbiamo sentito distintamente un rumore molto simile a quello delle partenze degli aerei, ma molto più breve ed in contemporanea solo io ho avvertito la scossa, per la quale non sono riuscita a rimanere seduta sul divano. Che dire? Quando non ci sono conseguenze negative è anche bello ricordarsi che abitiamo sulla Terra».

L'Eco di Bergamo - 29 novembre 2015

martedì 17 novembre 2015

In volo sopra la diga del Gleno

Per non dimenticare mai - Video
 
 

Il 1° dicembre sarà il 92° anniversario della tragedia. Guardate questo bellissimo video realizzato da un bergamasco.

Un volo attraverso la storia, per non dimenticare una tragedia immane come quella della diga del Gleno. Era il 1° dicembre del 1923, 92 anni fa: in Val di Scalve, la diga si squarciò per una settantina di metri. L’acqua si riversò a valle e distrusse tutto: i morti furono più di 500. Un incubo che la gente bergamasca, e in particolare gli scalvini non hanno mai dimenticato, una ferita mai chiusa. Novantadue anni dopo, un videomaker ha realizzato un bellissimo filmato unendo vecchio e nuovo, raccontando passato e presente della diga grazie anche a dei passaggi mozzafiato con un drone. Si chiama Guido Fly, e sul suo canale Youtube troverete molti video. Ma questo della diga del Gleno fa davvero venire i brividi.

Guido Fly - Diga del Gleno
https://youtu.be/ab6rOysE_ig

mercoledì 11 novembre 2015

Siamo vicini alla conclusione?

 
Parrebbe che il lungo calvario dei cittadini della Val Serina, sia giunto (quasi) al termine.
Con la posa ufficiale del cantiere per la ricostruzione del ponte, il penultimo atto della tragedia sembra abbia inizio. Penultimo perché manca ancora l’appalto della parte “sicurezza”, vale a dire la posa in opera del guard rail e la segnaletica stradale, opere che sembrano marginali rispetto alla messa in sicurezza del versante boschivo e alla ricostruzione del ponte, ma che riguardano l’effettiva conclusione del divieto di circolazione.
Ora c’è solo da sperare nella clemenza del tempo che, ci auguriamo, non imponga sospensioni e ritardi nelle opere murarie. Tempo che peraltro in questo periodo ha dimostrato molta benevolenza nei confronti dei residenti pendolari, lavoratori e studenti, che giornalmente si recano in Valle Brembana o nella Bassa.
Nell’intervista rilasciata al Quotidiano L’Eco di Bergamo, il Presidente della Provincia ha chiesto scusa ai valligiani per i disagi che hanno dovuto sopportare, tuttavia, e a ragione, sottolineando che i ritardi accumulati non sono certo da addebitarsi all’attuale gestione provinciale, in carica da solo otto mesi, bensì a quella precedente.
Da parte nostra aggiungiamo che l’errore principale della passata Amministrazione Provinciale sia stata quella di non aver preso in carico la parte riguardante i controlli idrogeologici e la bonifica della parete ammalo rata, ma di aver affidato tali incarichi all’Amministrazione Comunale di Serina, priva non solo di esperienza ma altresì di strutture tecniche all’altezza della situazione.
L’augurio sincero che possiamo esprimere allo stato dell’arte nei confronti dell’economia della Valle è quello che il turismo invernale si riprenda ciò che da quel famoso 2 dicembre 2013 gli è stato tolto.
Infine, crediamo sia un dovere ringraziare tutti coloro che tramite stampa o manifestazioni pubbliche hanno sempre mantenuto vivo il problema facendo pressione sull’opinione pubblica e sugli Amministratori affinché venisse risolta.
Gallicus


Ponte in Val Serina , via i lavori
Rossi: grazie ai residenti per la pazienza



Verrà allestito in questi giorni il cantiere per la ricostruzione del ponte in località Rosolo, sulla Strada provinciale 27 Val Serina, tra i Comuni di Costa Serina e Algua.
 

La Provincia ha consegnato i lavori all’impresa Cabrini Albino srl di Gromo, che si è aggiudicata l’appalto. I lavori dovrebbero concludersi nel mese di febbraio.
«Per la Provincia è una priorità poter ripristinare questa strada e porre fine ai disagi che tanti cittadini stanno vivendo» commenta il consigliere delegato alla Viabilità Pasquale Gandolfi. L’intervento, per una spesa complessiva di 305mila euro, è tra quelli previsti dal Pop approvato con il bilancio di previsione 2015 lo scorso 17 ottobre.

L’altro intervento previsto dal Pop per la SP 27, vale a dire il ripristino del tratto di strada danneggiata per il quale sono stati stanziati 150mila euro, è invece in fase di appalto e potrà iniziare non appena si concluderanno i lavori di consolidamento e messa in sicurezza della parete, che sono iniziati lo scorso maggio e dovrebbero concludersi a fine anno.
La SP 27 è stata chiusa a causa di una frana avvenuta il 2 dicembre 2013, quando 2mila metri cubi di roccia sono caduti danneggiando il ponte e un tratto di strada di 50 metri, principalmente a valle. I lavori di consolidamento della parete, un tratto lungo circa 200 metri, sono stati finanziati dalla Regione Lombardia per 1,2 milioni di euro al Comune di Serina in quanto capofila dell’intervento, mentre la Provincia ha contribuito prendendosi in carico la progettazione esecutiva e l’appalto del cantiere.

Soddisfatto il presidente della Provincia Matteo Rossi: «Ripartono finalmente i lavori in Val Serina: un problema irrisolto che avevamo ereditato, un impegno che ci eravamo presi appena eletti e una delle priorità del bilancio che abbiamo chiuso con molta fatica. Grazie ai cittadini della valle per l’enorme pazienza, so che i disagi sono stati veramente tanti. Noi ce l’abbiamo messa tutta e abbiamo sempre provato ad informare con trasparenza della situazione. Ora avanti per riaprire la strada quanto prima!».
L’Eco di Bergamo – 11 novembre 2015

martedì 10 novembre 2015

Chiusura invernale strada per Rifugio 2000

Chiusura invernale della strada
da località Plassa al parcheggio quota 1600

domenica 8 novembre 2015

La “Cenerentola” delle Valli bergamasche.



Ebbene sì. Senza voler fare del facile campanilismo, bisogna ammettere che la Valle Brembana può essere definita la “Cenerentola delle Valli Bergamasche”.

Le infrastrutture, che sono la base fondamentale per l’economia di tutte le valli alpine, soffrono di carenze d’investimenti e, quando le briciole arrivano, sono soggette agli impicci burocratici e amministrativi che ritardano e vanificano gli sforzi degli Enti Locali vallari.
Partendo dall’arteria principale, quella che percorre l’intero fondovalle da Villa d’Almè a Lenna, soggetta da anni ai continui rinvii delle opere che dovrebbero agevolare il movimento di merci, lavoratori e, in genere, il turismo.

La tragicommedia della Variante di Zogno è il simbolo di una progettazione poco attenta, per non dire rovinosa, iniziata con appalti nati sotto la cattiva stella del “ribasso d’asta, che hanno prodotto nel tempo interruzioni ai lavori, richieste di aggiornamenti finanziari, rincorse alla ricerca di fondi che lo Stato ha elargito in altre Regioni lasciando la Lombardia in grosse difficoltà.
Le valli laterali, per la loro conformazione idrogeologica, sono in altrettanto affanno e rischiano a ogni piè sospinto, l’isolamento e la necessità d’interventi tampone senza, peraltro, mai riuscire a risolverli drasticamente: vedi la Valle Imagna la Val Taleggio e la Valle Serina.

L’incidenza di tali problemi è enorme proprio in un momento in cui l’economia ristagna e le attività medie industriali e artigianali sono costrette a mettere in campo azioni che influiscono sulla logistica, sui costi dei loro prodotti, e sull’occupazione.
Uno dei casi più eclatanti è la sistemazione, con la ricostruzione di un ponte, della Valle Serina in località Rosolo: due anni (e oltre) di chiusura di un’arteria aggirabile solo utilizzando percorsi che, per la loro dimensione, non tutti i trasporti su gomma possono utilizzare.

Per non parlare della Valle Imagna dove, nella zona di Ponte Giurino, il traffico è ancora obbligatorio a senso unico alternato a causa di una frana che si è ripetuta nel tempo e che non ha mai trovato una soluzione adeguata e definitiva.
Non destano, pertanto, meraviglia le notizie che danno la Valle Brembana come fanalino di coda nelle classifiche redatte sull’afflusso turistico nel corrente anno, grazie anche e in parte dovute alla cinghia di trasmissione dell’effetto Expo. Forse troppo enfatizzato, quest’ultimo, ma sicuramente, sia pure in minima parte coincidente con la bella e calda estate 2015.

Ora, se per alcuni problemi la situazione potrebbe risolversi nel giro di pochi mesi, per altre forse maggiormente onerose, i tempi rimangono molto lontani e con preoccupanti interrogativi sulle date finali.
In buona sostanza, la Cenerentola non ha ancora trovato il suo Principe Azzurro, anche se lo cerca disperatamente da tempo.
Gallicus


mercoledì 4 novembre 2015

L’hobby diventa lavoro. Debutta in Val Serina il mastro birraio donna.

Oltre il Colle. Marcella Dolci, ex impiegata trentenne, dopo quattro anni di prove fa le ricette, produce e vende da sola. Obiettivo, 300 bottiglie ogni settimana, di stile inglese.
La prima donna in Italia a potersi fregiar del titolo di nastro birraio fu, negli anni ’90, una milanese, poi trasferita in toscana.
Oggi anche la Val Brembana (Valle Parina, Ndb) ha la sua artista di luppolo e malti d’orzo, che fa tutto da sé. Si chiama Marcella Dolci, ha trent’anni: originaria di Costa Serina, da cinque anni abita ad Oltre il Colle dove, quest’estate, ha iniziato a presentare al pubblico le sue creazioni. Le prime quattro birre in stile inglese, con ricette e produzione sue.
Il birrificio si chiama Maga, acronimo delle montagne che circondano il paese.
Provincia bergamasca sempre più ricca di micro birrifici artigianali, quindi, dalla Bassa alle Valli, e ora anche le donne si fanno avanti in un mondo generalmente maschile. E la Valle Brembana ancora una volta fa da maestra: a Sedrina, storicamente, nacque il primo birrificio artigianale orobico, e oggi la terra del Brembo può vantare una delle produzioni più note e premiate, quella del “Via Priula” di San Pellegrino.
Birra con acqua d’alta quota quella di Zambla Bassa di Oltre il Colle – siamo a mille metri – visto che la “mastra birraia” ha deciso di avere un laboratorio suo.
 “Iniziò con passione mio marito Ivano (Tiraboschi, Ndb) una quindicina di anni fa – ricorda Marcella – con i kit per le produzioni fatte in casa. Ma niente di più, tutto restava nell’ambito familiare e nel passatempo. Poco alla volta mi sono appassionata anch’io. Nel 2011 ho iniziato le prime sperimentazioni, ho iniziato a studiare, a ricercare tutto da sola. Quando nel 2013sono rimasta senza lavoro (facevo l’impiegata ad Algua), ho deciso di lanciarmi nella produzione. Così l’anno dopo mi sono attivata per avere un impianto vero e proprio. I costi di quelli già pronti sono però altissimi, così sono riuscita a farlo costruire ad alcuni artigiani della valle, riuscendo a contenere i costi.”
Nacque così il Maga Brevery, dove Maga è acronimo delle quattro montagne di Oltre il Colle (Menna, Arera, Grem, Alben), un segno del primo legame con la propria terra.
Per il resto, a parte l’acqua (che costituisce comunque la maggior parte della birra) non ci sono ancora altri ingredienti vallari. Questa estate ci sono già state le prime uscite durante alcune manifestazioni (l’ultima domenica scorsa alla Festa d’Autunno della Pro Loco) e i primi contatti con bar e locali. “Sto cercando di farmi conoscere – continua Marcella – grazie a fiere ed eventi. L’obiettivo è quello di produrre circa 160 – 170 litri a settimana, quindi intorno alle 300 bottiglie”
“Ci vogliono tempo, passione e pazienza – prosegue la mastra birraia -. Molti si stupiscono che una donna possa fare questo mestiere, ma l’importante è che piaccia. E a me dà grandi soddisfazioni. Il marito? No, lui ha smesso di fare birra con il kit. Ora assaggia solo la mia”.
Giovanni Ghisalberti
L’Eco di Bergamo – 4 novembre 2015

martedì 3 novembre 2015

Ennesima “tegola”

 

Ponte di Rosolo, cantiere rinviato

Inizio lavori rinviato. Mancano documenti. Ieri era la data prevista dalla Provincia per l’avvio del cantiere per la ricostruzione del ponte di Rosolo, in Val Serina, distrutto dalla frana del dicembre 2013.
Ma l’intervento è stato rinviato. “Mancano ancora dei documenti e non abbiamo ancora una data per l’avvio”, dicono dall’Impresa Cabrini di Gorno che si è aggiudicata i lavori. “Dovrebbero comunque iniziare quanto prima”, aggiunge il consigliere provinciale delegato alla Viabilità Pasquale Gandolfi.
L’intervento, finanziato dalla Provincia, rappresenta naturalmente un passo fondamentale per la riapertura della strada provinciale della Val Serina, chiusa da due anni. I lavori di bonifica e posa delle reti di protezione lungo la strada sono ormai conclusi. Al ripristino della viabilità mancano sia la ricostruzione del ponte di Rosolo, sia altri lavori finali della strada.
Secondo la tempistica della Provincia la strada potrebbe riaprire a senso unico alternato entro fine anno e, completamente, a inizio 2016.
Salvo ulteriori imprevisti!

L’Eco di Bergamo – 3 novembre 2015