sabato 31 marzo 2012

Le "Regole" vanno rispettate


Sono stati segnalati alla redazione del Blog due commenti che contenevano termini poco civili e che erroneamente sono stati pubblicati.

Purtroppo, e ce scusiamo, non sono stati sufficientemente "valutati"  da chi doveva occuparsene in questi giorni.

Ringraziamo i visitatori che ci hanno segnalato tempestivamente il fatto e preghiamo vivamente tutti coloro che intendono inviare "commenti" agli articoli pubblicati di attenersi alle disposizioni chiaramente leggibili.

Da parte della Redazione del Blog della Conca, assicuriamo una maggior attenzione preventiva e la corretta applicazione dei regolamenti.

Relativamente al quesito che il signor Giorgio ci pone e cioè: ".... in più mi sembra che vogliate trasformarlo in un martire a tempo pieno perchè da tempo vi accanite solo questa persona e non se ne capisce il motivo. vorrei solo capire, non essere crocifisso anche io: lui non può presentare una lista? non gli è concesso dalla legge? o forse solo da qualche anonimo che posta qui? Io rispetto alla pari tutte le persone che hanno il coraggio di mettere in gioco la faccia e il nome .....", rispondo brevemente.

Premetto che tutti hanno diritto e legittimità a candidarsi in ogni competizione elettorale, ma esiste anche il diritto e la legittimità di critica. Tuttavia esiste anche un "limite" all'impertinenza e alla "provocazione".

Il signor Giorgio forse non ha seguito, in questi cinque anni, le vicende amministrative di Oltre il Colle e, sicuramente ignaro, valuta le persone per simpatia o antipatia.

Vicende che hanno coinvolto il candidato a cui Lei si riferisce ve ne sono molte e, parecchie. poco piacevoli o comunque volte a creare tensione tra gli stessi redidenti.

Forse queste spiegazioni, necessariamente sintetiche a causa dello spazio, non le riterrà soddisfacienti; per questo La invitiamo ad approfondire non con noi, leggendo pazientemente i post pubblicati nel tempo e disponibili in archivio,  ma con gli abitanti della Conca i vari problemi.

Sicuramente si renderà conto che la nostra non è una "crociata" personale, ma una conseguenza d'incomprensioni ( eufemisticamente parlando ), certe volte anche abbastanza pesanti, e comunque sempre contrarie ad iniziative che non partissero dalla sua volontà, senza avere diritto di ufficialità se non quella di essere il "consorte" della signora Sindaco.
Con rispetto

Gallicus

L'ex sindaco torna alla carica. Lo sfidano altre due liste


Oltre il Colle al voto: Paolo Maurizio, ora in minoranza, è il primo candidato
Il senatore Carrara tenta una squadra di giovani. In campo anche Claudio Leoni

Paolo Maurizio, già sindaco dal 1995 al 2002, è il primo candidato ufficiale alle prossime amministrative del 6 e 7 maggio a Oltre il Colle. Maurizio, attuale consigliere di minoranza e in Consiglio comunale dal 1990, guiderà la lista «Uniamo Oltre il Colle» che, a giovedì sera, aveva come probabili candidati consiglieri Pasquale Epis e Andrea Colombo di Zorzone, Marcello Tiraboschi e Francesco Tiraboschi di Oltre il Colle e Roberto Ceresoli di Zambla Alta.

È probabile che si aggiunga un altro candidato di Zambla Bassa, dove, nel corso dell'assemblea pubblica, i cittadini presenti hanno riscontrato i maggiori problemi: illuminazione carente, mancanza di segnaletica e muri pericolanti. «Sono settimane che chiediamo un rappresentante per la frazione – ha detto Andrea Colombo –. Spero vivamente che qualcuno si faccia sentire entro martedì, termine ultimo per la presentazione delle liste».

«Turismo, aiuti alla Pro loco»

La serata è subito entrata nel vivo con la presentazione del programma, non semplice da realizzare, visti i continui tagli economici ai Comuni. Dalla gestione amministrativa «che vede il cittadino e le sue esigenze al centro – ha spiegato Maurizio – all'istruzione e alla cultura con il potenziamento dei servizi della biblioteca. Altro punto fondamentale sarà la salvaguardia del territorio e in particolare dei boschi, che stanno avendo un processo inverso rispetto a ciò che avviene in altre parti del mondo: la forestazione. Abbiamo quindi bisogno di volontari che aiutino i nostri agricoltori a tagliare e raccogliere la legna».

«Importantissima, per quanto riguarda il turismo, è la Pro loco, vero e proprio nucleo delle proposte turistiche che deve essere aiutata dal Comune ma anche e soprattutto da coloro che vivono di turismo, da chi possiede un'attività o una seconda casa. Così come il turismo, anche lo sport va incentivato con un aiuto concreto alle associazioni che da anni si impegnano per cercare di coinvolgere un numero sempre maggiore di giovani nelle nostre attività sportive». Un cittadino ha fatto notare la mancanza di una palestra. Ha risposto Maurizio: «Verrà sicuramente presa in considerazione una sua realizzazione anche per la creazione di nuovi servizi».

Quindi il Piano di governo del territorio (Pgt), che non è stato ancora portato a compimento dall'attuale amministrazione. «La nostra idea – ha concluso il candidato sindaco – è quella di incentivare il recupero dei fabbricati rurali, per farne dei bed and breakfast, nuove tipologie di alloggio che stanno sempre più prendendo piede in Valle Brembana, cercando di evitare una speculazione edilizia, utilizzando al meglio le nostre aree verdi e qualificando l'offerta turistica con interventi di decoro urbano. La nostra prerogativa sarà quindi quella di essere sempre più attivi sul territorio e competenti nello svolgere i compiti».

Carrara: «Serve un ricambio»

Nella corsa alla poltrona di sindaco c'è una seconda lista, facente capo al senatore Valerio Carrara. «Una sola lista non va bene di certo – dice Carrara –. Sto lavorando con un gruppo di giovani perché serve un ricambio».
Dopo qualche riflessione, in campo ci sarà anche una terza lista, che fa capo a Claudio Leoni, marito dell'attuale primo cittadino Rosanna Manenti che ha deciso di non ricandidarsi.

Gloria Bertocchi - L'Eco di Bergamo - Sabato 31 Marzo 2012 PROVINCIA, pagina 47

mercoledì 28 marzo 2012

Uomini e topi

Riceviamo da un lettore del nostro Blog questa considerazione che pubblichiamo integralmente:



Giovedì sera alle ore 21,00 è convocata una assemblea pubblica con i candidati della lista "Unione per Oltre il Colle"  candidato Sindaco: Paolo Maurizio.

A mio parere unico gruppo di persone che si è comportato bene sino ad oggi con tutta la popolazione.( A me non è molto gradito il Paolo) ha però lavorato e bisogna ammetterlo, in modo democratico ed esemplare.

Ha organizzato insieme a dei cittadini la prima riunione aperta a tutta la popolazione per sapere cosa fare e come fare per governare questo paese quasi allo sbando.

In lista si erano candidate persone volenterose e anche giovani. Però alla solo ventilata ipotesi che il Senatore Carrara si presentasse candidato sindaco,queste persone sono scappate ed hanno abbandonato la lista di Paolo. Che brutto vedere questi comportamenti in un piccolo paese!

Perchè il Senatore non ha fatto un'assemblea pubblica anche lui prima di stilare una lista di candidati?Perchè non si usano in piccolo paese come questo le banali e civili forme di aggregazione?
Vi ricordate come nacque la proloco associazione turistica del Sig.Leoni?

Di nascosto, all'improvviso, prima ancora di sciogliere la vecchia proloco che era ancora operativa e gloriosa e quarantennale.
Ora il Senatore ha pronta la lista, sicuramente di brave persone, magari dello stesso partito politico (ma era necessario anche quì?).

Tutto fatto di nascosto, in segreto.
Perchè Senatore Carrara non invita i cittadini in un assemblea pubblica invitando i volenterosi a proporsi nella sua lista?

O anche quì alle elezioni comunali si è preso il gusto di contingentare e scegliersi i candidati, vedi la famosa legge elettorale di cui lei è stato uno dei tanti usufruitori e di cui lei stesso non si è scelto, ma è stato scelto dai dirigenti del suo partito?
 Con la sua entrata in campo con la corsa alla poltrona di sindaco (ma come farà a farlo con tutti gli impegni parlamentari che Monti almeno sino al 2013 vi impone?) tutto il paese lei spera che lo voti, lo ringrazi per questa scelta,le sia in poche parole riconoscente e "fedele" .
Ma forse lei non ha ancora capito che il paese Italia è cambiato, che siamo stufi dei parlamentari nullafacenti (sta facendo più Monti in 3 mesi che voi in 12 anni!), siamo stanchi di tutti i previlegi che vi siete tenuti ben stretti.Cosa credono i miei compaesani che a sindaco un senatore possa migliorare qualcosa per il paese?
Quello che serve quì non sono uno o due milioni di euro che arriveranno da Roma,forse, ma serve un gruppo che pensi a fare rinascere la speranza, che non allontani da Serina in giù chi vuole creare del nuovo lavoro, che non mi faccia fare ogni giorno 2 ore di strada per lavorare quando il lavoro io l'avevo quì e che una sindaco, da lei appoggiata fortemente non ha fatto nulla per farlo restare questo benedetto lavoro.
Io dico invece basta e piuttosto che vederla sindaco nonostante sia di idee politiche vicino al suo partito, voterò chi dimostra di conoscere le regole della democrazia e che offre collaborazione.
L'era dei Podestà è terminata molti anni fa e a Oltre il Colle non serve tornare ancora indietro.
Abbiamo già perso grazie anche a lei 5 anni, non possiamo permetterci di diventare anche noi vecchi senza fare crescere il paese.Un consiglio: non metta il nome alla sua lista "per il bene della nostra terra" porta male.
Un lettore del Blog della Conca
Nota della Redazione:
Come abbiamo avuto modo di scrivere su questa pagina più volte, l'impressione era e rimane quella di un paese che brontola sotto voce, ma quando è necessario assumere le proprie responsabilità preferisce delegarle....al presunto boss vincitore.
Non vogliamo entrare nel merito personale dei "contendenti" alla carica di Sindaco, esprimiamo unicamente il rammarico perchè una volta ancora constatiamo la mancanza di "orgoglio" dei residenti, specialmente nei giovani, presi più volte in giro e, tutto sommato, contenti di esserlo.
Si parla tanto di sud Italia, dominato da una classe mafiosa che specula sull'esistenza tranquilla, magari con l'appoggio del "santo protettore" ma riteniamo che in molte parti del nord Italia le cose non vanno in modo diverso.


lunedì 12 marzo 2012

Presa di coscienza su “l’eco mostro” della Conca di Oltre il Colle.



La scorsa settimana il Quotidiano locale "L'Eco di Bergamo" ha ospitato ben due articoli riguardanti il problema dell'ormai arcinoto "Mostro dell'Alben", il vecchio edificio, ex albergo definito dagli stessi amministratori regionali "Una bomba ecologica".

L'articolo di sabato 10 Marzo, titolato:  "Condominio Alben, l'ecomostro pericoloso - Sindaci di Oltre il Colle e Serina: da abbattere,  pubblica l'opinione dei due sindaci interessati, Villarboito,  sindaco di Serina e Manenti sindaca di Oltre il Colle, responsabili locali della salute pubblica in quanto "Ufficiali Sanitari. Entrambi ritengono che l'edificio sia da abbattere ed entrambi attendono che, dopo la denuncia e la promessa della Regione Lombardia di erogare finanziamenti mirati, nulla si è mosso, e di soldi ne occorrono molti!

Un piccolo consiglio ai due illustri sindaci: siamo in fase pre - elettorale, forse è il caso di "battere cassa" con maggior energia, si potrebbe ottenere in breve tempo ciò che si attende da anni.

L'altro articolo, pubblicato domenica 11 Marzo, titolato:  "«Alben, ecomostro?» Oltre il Colle diviso.
C'è chi dice abbattiamolo e chi è per il recupero. Ma  il condominio appare un gigante dimenticatosi" riferisce delle diverse opinioni esistenti in zona in merito alle diverse soluzioni esistenti per risolvere l'annoso problema.

 Di là delle diverse opinioni e soluzioni proposte, poiché non ci riteniamo tecnici o esperti in materia, ci asteniamo dal dare consigli, prendiamo solo nota che finalmente c'è una "presa di coscienza" degli abitanti dell'alta valle Serina circa la pericolosità di avere allea porta di casa un potenziale pericolo per la loro salute.

Facendo i debiti scongiuri, crediamo che le notizie provenienti dalle zone del Piemonte, dove si stanno celebrando processi per cause di decesso provocate dall'amianto, abbiano risvegliato la consapevolezza che la "prevenzione" sia l'arma più efficace per non correre, in futuro, pericoli altrettanto devastanti.

Da parte di questo Blog, crediamo di aver cercato, da diverso tempo, di attirare l'attenzione su questo "problema" e ci auguriamo che, proprio in occasione della prossima tornata elettorale che eleggerà i futuri amministratori di Oltre il Colle, si chieda a tutti i candidati, un preciso impegno per risolvere la situazione, concertando con le Amministrazioni dell'intera valle, le iniziative indispensabili.

Siamo sicuri che anche la nostra informazione abbia avuto una piccola parte e rimane il costante impegno del nostro Blog nel riferire, sia plaudendo sia "denunciando" i problemi della Conca di Oltre il Colle.

Gallicus

Nota: Per coloro che volesse leggere integralmente i due articoli li invitiamo a leggerli sul Portale di Oltre il Colle  http://www.oltreilcolle.com/

venerdì 9 marzo 2012

Lista unica, con chi ?


Leggiamo su un sito di Oltre il Colle, un tortuoso intervento di un tizio che si contraddice nelle sue affermazioni.
All'inizio ritiene che una "lista unica", ventilata in una Pubblica Assemblea organizzata il 26 febbraio u.s., in caso di  vittoria, possa essere fonte di insanabili divergenze nella diuturna gestione del "bene comunale".
Successivamente si rammarica che tale ipotesi, sempre nel corso di detta riunione, sia tramontata o quantomeno abbia perso, ammesso ci fosse stato all’inizio,  l'interesse dei convenuti.
L'ultima capriola sarebbe dovuta, secondo fonti attendibili, alla disponibilità dichiarata dall'estensore della notizia pubblicata sul Sito in questione, e platealmente ignorata da parte dei presenti.

In modo "spudoratamente" esplicito, il tizio in questione chiama a sostegno della sua tesi “la necessità di salvaguardare gli aspetti fondamentali dei grandi e nobili valori della collaborazione, disponibilità, altruismo, indulgenza e tolleranza a beneficio della comunità e del paese”.

Tutti i valori indicati sopra sono stati sistematicamente contrastati dall'Amministrazione uscente della quale, proprio il tizio in questione, era il "consigliere ombra".

Poiché ai cittadini di Oltre il Colle la memoria non manca, questa "presunta" conversione alla tolleranza e alla collaborazione ( sorvoliamo sugli altri aspetti ) è stata assunta come l'ennesima presa in giro di chi sino a pochi giorni orsono si scagliava contro tutto e tutti con risibili argomentazioni.

Naturale, pertanto, che la sua disponibilità sia stata "ignorata" : chi ha seminato vento non può che raccogliere tempesta.

Che si faccia o meno una lista unica per le prossime elezioni di Oltre il Colle, non è un argomento che ci appassiona, crediamo che il vero interesse dei cittadini votanti sia quello di avere un candidato sindaco all’altezza del compito che lo aspetta, disponibile all’ascolto e al dialogo ma concreto nelle decisioni sulle attività di sua competenza.
In buona sostanza un sindaco con caratteristiche diametralmente opposte a quelle del sindaco uscente!

Gallicus

Elezioni, liste in anticipo. Scadenza il 4 aprile

Il tempo stringe e non tutti i candidati lo sanno. Il ministero dell’Interno è stato costretto a spostare la scadenza della presentazione delle liste elettorali al 3 e 4 aprile 2012 invece che al 7 e 8 aprile, a trenta giorni dalle elezioni.

Il tempo stringe e non tutti i candidati lo sanno. Il ministero dell’Interno è stato costretto a spostare la
scadenza della presentazione delle liste elettorali al 3 e 4 aprile 2012 invece che al 7 e 8 aprile, a trenta giorni dalle elezioni.

A Roma infatti si sono accorti che le date fissate per legge coincidevano con il sabato santo e il giorno di pasqua. Ecco così approvato il decreto legge studiato ad hoc dal Consiglio dei ministri per evitare di sovrapporre la messa con gli impegni in Comune.

Il termine per la presentazione delle liste e delle candidature decorre dalle ore 8 di lunedì 2 aprile 2012 alle ore 12 di martedì 3 aprile 2012. I giorni in cui i cittadini sono chiamati a votare sono stati invece confermati: 6 e 7 maggio 2012. L’anticipo della scadenza ha colto e coglierà di sorpresa molti candidati bergamaschi.

In questa tornata elettorale non figurano infatti amministrazioni “di peso” e chi si presenta al giudizio degli elettori fa tutto in casa, spesso senza il sostegno dei partiti come in occasione di importanti turni elettorali. Chi credeva di avere abbastanza tempo per comporre la lista e raccogliere le firme dovrà rivedere i calcoli e affrettarsi. Possibilmente senza combinare pasticci che potrebbero causare l’esclusione dalla competizione elettorale come avvenuto in casi recenti.

Quali sono i Comuni che andranno al voto? Albano, Arzago, Averara, Blello, Brembate di Sopra, Calusco, Capriate San Gervasio, Cisano, Curno, Gandino, Leffe, Mezzoldo, Mozzo, Nembro, Oltre il Colle, Parzanica, Solto Collina, Sovere Villongo. Bergamonews seguirà la campagna elettorale con uno speciale elezioni che verrà pubblicato nei prossimi giorni e sarà costantemente aggiornato con notizie dai Comuni al voto.
 .
Bergamonews -Venerdì, 9 Marzo, 2012

martedì 6 marzo 2012

A proposito di “storie di sfregi”

La situazione descritta da Aristea Canini, pubblicata da Il Corriere della Sera - 5 marzo 2012, riguardante gli “sfregi” che hanno colpito le nostre vallate in nome di un “relativo progresso”, sfruttando le mode del momento e senza un minimo di attenzione verso coloro che per professione (geologi, meteorologi, ambientologisti) potevano offrire pareri “super partes” e scientificamente concreti, è l’ultima di una serie di reportage che si sono susseguiti negli anni ma che non hanno mai trovato ascolto nelle “stanze dei bottoni”.
Sulle pagine di questo Blog  (*) più volte abbiamo cercato di affrontare i problemi derivanti dall’ottuso consumo del territorio con il risultato che, nei casi di fallimento dell’impresa, sarebbero rimasti, come silenti “fantasmi”, i corpi di reato da eliminare. Quando poi tali corpi di reato costituiscono una seria minaccia alla salute dei cittadini, la gravità dei passati errori assume un problema ancor maggiore.
Per rimanere nella zona della Conca di Oltre il Colle, sia sul versante dell’Arera, quanto su quello dell’Alben, abbiamo esempi ancora tangibili. Le costruzioni, ex stazioni delle seggiovie, sull’Arera, iniziando dalla Plassa e via via su a quota 1600 per finire a quota 2000. Scheletri decrepiti di un passato pieno di speranze finite miseramente a  causa delle capricciose mutazioni climatologiche degli ultimi decenni.
La strada asfaltata, non agibile nel periodo invernale per la sua pericolosa pendenza, ha cercato di sostituire l’impianto “seggioviario”, ma, a causa delle solite motivazioni di carattere finanziario, finisce nel …deserto. Neppure un chiosco per informare i turisti e gitanti sulle numerose e possibili escursioni in loco.
Eppure la Regione Lombardia in questi anni ha distribuito milioni di euro a pioggia per iniziative turistiche, e non solo, elaborate dalle Amministrazioni locali bergamasche. L’Amministrazione di Oltre il Colle non è stata nemmeno in grado, per disfunzioni dell’apparato tecnico - amministrativo comunale, di partecipare a un bando che avrebbe permesso la realizzazione del “belvedere” in sostituzione degli “scheletri” di quota 1600.
Ma se questi sono muti scheletri, magari anche brutti ricordi che stonano nel meraviglioso paesaggio, lo “zombi” dell’Alben è ben altra cosa, L’ex albergo: un mostro ecologico che incombe, con i suoi quintali di amianto delle sue strutture non solo su Oltre il Colle ma su tutta la Valserina. E’ considerato il primo tra i pericoli ecologici lombardi. Dopo la denuncia dei Responsabili della Regione, qualche articoletto sui quotidiani locali, il “fragoroso” silenzio dell’ufficiale sanitario del Comune di Oltre il Colle (la sindaca Rosanna Manenti) tutto è finito nel dimenticatoio.
Accanto all’ex albergo le vecchie strutture di una seggiovia, altro scheletro impavido nel verde della Conca, distrutta da una frana nella parte d’arrivo (altra improbabile zona per costruire impianti) e lasciata come monito ai….posteri !
Storie vecchie, direte, storie del secolo scorso. Peccato che la natura e la salute non se ne siano accorte e continuano imperterrite a ricordarci che a “ferire” s’impiega pochissimo tempo ma a “guarire”, in alcuni casi, ci s’impiega oltre la vita.
Gallicus
(*) - Webcam e..dintorni..gli strascichi del passato: pubblicato il 25 /10/2011
         Una "Storia" del secolo scorso:  pubblicato il 17/11/2010

lunedì 5 marzo 2012

Alben, Arera, Farno: storie di sfregi




Gli impianti sciistici abbandonati, un nuovo viaggio nel degrado. Già negli anni Ottanta era evidente il problema delle piste costruite a quote troppo basse

I segni degli impianti sciistici abbandonati sono sfregi sulle montagne bergamasche. La vista oggi è desolante in diverse località delle valli orobiche, ma la storia di quel degrado parte da lontano.
Era il 1988 e Valerio Bettoni era assessore provinciale al Turismo; quell'anno sui tavoli della Provincia, della Regione e dei giornali arrivò un documento scritto da lui che tuonava contro il rischio di chiusura degli impianti dell'Alben, a Oltre il Colle.

Impianti che appena nati boccheggiavano già, mancanza di neve, emergenza continua: «Così non possono stare in piedi», disse l'assessore provinciale e infatti i piedi cedettero subito e dall'Alben se ne andarono tutti. Lì in mezzo a quel pugno di fiori gialli, che in questi giorni fanno sembrare l'Alben un sole riflesso, rimangono gli skilift e la seggiovia, arrugginiti, con una recinzione rotta che cerca di non farli notare troppo ai turisti.

«Una vittoria per noi - racconta Michele, uno che in quegli anni si batté per non farli costruire, uno dell'allora famoso Gruppo di difesa del Monte Alben - ma una vittoria di Pirro, perché la natura si è ritrovata con quei vecchi ferri addosso; è come se ti operassero per un intervento di
cui non hai bisogno e ti lasciassero una garza dentro».

Il Gruppo di difesa le provò davvero tutte, manifestazioni, campagna di stampa, processioni davanti alla Provincia e agli organi competenti: «Niente da fare, li fecero ugualmente e durarono il tempo di un inverno». Ufficialmente dismessi nel 2003 dopo una frana, non funzionarono mai: «Troppo bassi - osserva Mario Zamboni, responsabile del Wwf Bergamo -; ricordo quelle battaglie, ricordo che non ci ascoltarono, la società che si ostinò per realizzarli era la stessa che aveva fatto gli impianti a Selvino, al Poieto, ma là non c'era neve e pensarono così di andare sull'Alben.

Un altro buco nell'acqua, un prato esposto a sud che parte da 1.400 metri, non c'è neve. A Poieto all'inizio era diverso ma perché l'impianto risaliva ad almeno 50 anni prima e allora nevicava di più. Negli anni Ottanta era già cambiato tutto, ma non ci ascoltarono».
La località si chiama Plassa Arera e dopo aver percorso una strada sterrata si arriva ai due skilift e alle due seggiovie: lì attorno una casa, un bar più a valle e il rifugio Capanna 2.000. Il prato va da 1.400 a 2.000 metri. Il Comune di Oltre il Colle ripristinò il tronco superiore di seggiovia che poi venne collegato a una nuova strada che arriva a 1.600 metri, nata tra le polemiche.

L'Arera rimane lì, con quel suo inconfondibile profilo che la fa sembrare un intarsio di rocce e piante e il suo sentiero dei fiori: «Che quando lo percorri e arrivi lì di fronte a quella ferraglia ti si chiude il cuore, perfino i fiori crescono meno, sembra si rifiutino di sbucare lì in cima, fateci caso, smettono di crescere a poche centinaia di metri dagli impianti».
Monte Farno, sopra Gandino, skilift e seggiovia e nessun sciatore. Qui l'avventura degli impianti sciistici si è conclusa subito. Gli impianti funzionarono ufficialmente fino agli anni '90 ma già appena conclusi i lavori di sciatori ce n'erano davvero pochi. Era il 1977 e quando cominciarono i lavori nacque subito un comitato per la salvaguardia della montagna gandinese che distribuì volantini in cui spiegava perché l'impianto non poteva funzionare: mancanza di neve, scarsa altitudine e impatto ambientale notevole.

Niente da fare, gli impianti vennero costruiti e contestati, funzionarono la bellezza di un inverno e poi la gente cominciò ad andarsene. La neve non c'era proprio ma le strutture erano davvero tante; allora il Farno era il punto di riferimento delle vacanze in montagna dei residenti della ricca Val Seriana (il tessile era nel suo boom): c'erano l'albergo Ongaro e la Capanna Pineto, di proprietà dell'Atalanta, l'albergo Edelweiss e l'ex Colonia delle Orsoline che ospitava ogni anno migliaia di ragazzi.

«Negli anni '30 - racconta Beppe Imberti, sindaco di Casnigo che passava le vacanze al Farno - c'erano meravigliosi impianti di fondo e arrivavano qui da tutte le parti. Alla stazione dei treni di Bergamo c'erano grandi manifesti che raffiguravano il Monte Farno, servivano per accogliere gli sciatori che venivano da Milano». Adesso gli impianti di fondo sono stati portati alla Montagnina sotto il Pizzo Formico, una zona dove la neve rimane per molti mesi.

Per il resto sul Monte Farno tutto chiuso o quasi. Dello sci neanche l'ombra, la seggiovia Gandino-Conca del Farno partiva da un'altezza di 550 metri per arrivare a 1.300 metri, una lunghezza di 2.400 metri. Poco, troppo poco per la neve di oggi, ma anche per quella di ieri.

Aristea Canini - Il Corriere della Sera - 5 marzo 2012

giovedì 1 marzo 2012

Val Serina, dove nasce l'alba di Milano


I bergamaschi sono famosi come ottimi muratori
L'alba di Milano nasce sotto il cielo stellato di Corone, frazione di Serina, profonda Val Brembana. Alle 5,10 del mattino, con un freddo che squarcia i polmoni, Vincenzo Bonaldi scalda il motore del suo glorioso Ford Transit cabinato, 447 mila chilometri su e giù lungo i tornanti e l'autostrada.
Cinquantaquattro anni, muratore da 40, si scusa perché «non posso offrire neanche un caffè, stanotte è gelato tutto». Otto gradi sotto zero aspettando gli operai della squadra, tutti serinesi doc, «perché la gente coi dané, quando vede che fai lavorare gli immigrati, non si fida mica. E poi nessuno sa curare le rifiniture come i bergamaschi e i bresciani...».
Eccoli, i forzati dell'A4, caracollare tra i furgoni che sbuffano diesel. Caricano gli ultimi attrezzi sotto le luci dei lampioni, poi si stringono in cabina a sonnecchiare, i vetri ricoperti dal ghiaccio. «Peggio dei carbonai di una volta - commenta il socio Cesare, Bonaldi pure lui («Siamo cugini alla lunga»), stessa età -. Facciamo questo lavoro da quando abbiamo 14 anni, quasi sempre in trasferta a Milano -.
Abbiamo quattro operai, fino a qualche mese fa erano sette, poi uno è andato in pensione, uno è andato via, un altro è andato a casa perché non c'era lavoro». «Adesso speriamo non cali più - ribatte Vincenzo, barba da vecio, mentre pennella le curve tra le gole di Bracca -. Lavoro noi ne abbiamo, ci fermiamo solo cinque giorni all'anno, non di più. La nostra pubblicità migliore è il passaparola dei clienti. C'è qualcuno che ci chiama dopo 30 anni per sistemare la casa al nipote che si sposa. Sono soddisfazioni».
Il traffico aumenta, bisogna riuscire a imboccare l'A4 prima delle 6 e un quarto, altrimenti si rischia di arrivare sul cantiere alle 9. Missione compiuta. «Qui c'è il Tutor, non si può sgarrare. Ma questo cabinato fa ancora i 150. Quando era nuovo l'ho portato al raduno alpino di Trieste, ho sfiorato i 170.
Qualche anno fa ho demolito il vecchio pulmino a nove posti: 550 mila chilometri senza fargli mai niente». Cinquanta euro al giorno di gasolio, più le spese per avere tutto in regola sul cantiere: «Ecco perché noi costiamo 27 euro all'ora, mentre gli egiziani 40 euro al giorno. Difficile competere. Il problema è che se sbagli a piastrellare, devi buttare tutto il materiale e ricomprarlo nuovo, alla fine quanto ti costa rifare il lavoro? E se succede qualcosa e non hai tutto a posto?
Chi vuole andare sul sicuro e sta appena appena bene, sceglie noi bergamaschi. L'anno scorso per tre mesi siamo andati a Savona, c'era un condominio da rifare. Quelli là lavoravano quattro o cinque ore al giorno, aperitivo, bar, pranzo, fino alle 2 non cominciavano mai. Noi facciamo dalle 7,30 alle 16,30
con un'ora di pausa pranzo a mezzogiorno. Alle 7, in genere, sono a casa, anche se a volte ho fatto mezzanotte. Poi sistemo due cose, preparo i preventivi.
Alla sera sono sempre fuori: Pro loco, Avis, Aido, Protezione civile. Non sono uno che dorme tanto, sono più le volte che vado a letto all'una».
Ore 6,45, usciamo dalla Tangenziale Est e imbocchiamo via Palmanova. Vincenzo ha il suo singolare barometro economico: «Viaggiamo bene perché ci sono sempre meno camion in giro: colpa della crisi». Lui dribbla i momenti più neri tenendo sempre un pò di lavoro per i suoi operai: «Si comprano appartamenti da ristrutturare, che poi si rivendono o affittano, così il lavoro non manca mai». Oppure sistema la casa a una delle cinque figlie.
E la moglie? «La porto in vacanza in Riviera, una settimana all'anno. Tra le figlie e i due nipotini, ha
sempre il suo bel da fare». Alle 7 in punto arriviamo a destinazione: via Valdissera, zona Viale Abruzzi. C'è da cambiar faccia a un appartamento al sesto piano. Il tempo per un caffè al bar, poi si comincia. Zitti zitti, quasi in punta di piedi, «perché fino alle 8 non si può far casino, altrimenti la gente si lamenta». Vincenzo stacca una zanca da un muro in demolizione e scuote la testa: «Questo lavoro è mica nostro, guarda com'è fatto male.
Immigrati. Tu gli spieghi come devono fare, per un pò ti seguono, poi fanno ancora di testa loro». È un viavai di muratori che portano via i detriti, in un appartamento completamente impacchettato. «La gente preferisce pagare mille euro di protezione mobili, piuttosto che rischiare di rovinare la roba in casa».

Otto in punto, da adesso si può far rumore. La squadra comincia a picchiare a pieno ritmo. Pum, pum, pum, finalmente può dar la sveglia al palazzo. Buongiorno, Milano.
Riccardo Nisoli
Il Corriere della Sera -1 marzo 2012