giovedì 30 giugno 2011

Parchi, la legge bloccata in aula. Tutto da rifare

Colpo di scena in Consiglio regionale: stop alla legge sui Parchi, che tornerà in commissione.
Regione: franchi tiratori votano con l'opposizione
Discussione sospesa, la riforma torna in Commissione

 La legge sui Parchi turna indrè. Colpo di scena, ieri, in Consiglio regionale. La maggioranza è andata sotto sul voto di un emendamento del Pd e il relatore della modifica della legge regionale 86 del 1983 (quella sulle aree protette, appunto) - il bergamasco Carlo Saffioti (Pdl) - ha chiesto quindi che il provvedimento torni in commissione. Ergo: si riparte da capo.

Quella che doveva essere la giornata decisiva per il progetto di legge sui Parchi naturali regionali ha invece segnato un collasso della maggioranza: non solo i franchi tiratori di Pdl e Lega (a voto segreto) hanno sostenuto la proposta dell'opposizione, ma, in seguito, si sono scatenati in un fuoco incrociato.

L'emendamento del Pd chiedeva di far saltare «la possibilità che la Regione indichi un componente del comitato di gestione del Parco (che poi, secondo lo stesso progetto di legge sarebbe dovuto comunque essere eletto dal Consiglio del Parco)». Per l'opposizione «un controllore regionale dentro le aree protette». L'emendamento viene messo ai voti a scrutinio segreto e il risultato scompagina le carte: 39 favorevoli e 35 contrari. Fatti i calcoli (e considerati i 28 consiglieri presenti per la minoranza) significa che 11 rappresentanti della maggioranza hanno appoggiato la proposta dell'opposizione.

I franchi tiratori
Che gli outsider siano più del Pdl o della Lega non è dato sapere, ma il finale è sufficiente per far salire la tensione. Saffioti decide di sospendere la seduta e di riportare il provvedimento in VIII Commissione (dove, tra l'altro, era stato approvato). «Non c'era il clima giusto per proseguire la discussione, e il fatto che fosse saltato un punto importante (ritengo utile la presenza nei Parchi di un rappresentante indicato dalla Regione per evitare che i Parchi si riducano a "feudi chiusi" governati da persone non elette dai cittadini, senza contare che la Regione mette il 30% delle spese per il funzionamento dei Parchi e si occupa di territorio) mi ha fatto propendere per questa soluzione», commenta Saffioti, che ha già iscritto l'argomento all'ordine del giorno della commissione della prossima settimana e avverte: «Se il progetto di legge non verrà approvato in tempi rapidi, chi tira troppo la corda, sia nella maggioranza sia nell'opposizione, deve assumersi la responsabilità del rischio che i Parchi vengano commissariati».

Come conferma l'assessore regionale ai Sistemi verdi e Paesaggio Alessandro Colucci: «Giochi politici mettono a repentaglio un'esigenza vera e profonda di governo del territorio». Dalla Lega però arriva un monito.
«Mi sorprende che su un punto non strategico – attacca Roberto Pedretti – si sia bloccata la legge. È evidente una frattura del Pdl, che aveva paura di cadere su altri emendamenti e di non avere la certezza dei numeri. Perché a parte due leghisti che avevano esplicitato il loro dissenso personale, il resto dei franchi tiratori era del Pdl». Versione smentita dagli alleati («Anche la Lega ci ha messo del suo»).
 
Le opposizioni
E intanto le opposizioni si fregano le mani, annunciando: «La maggioranza si è sciolta come neve al sole». «Il conflitto interno alla maggioranza, ma anche nel Pdl e nella Lega, è ormai evidente – intervengono i democratici Maurizio Martina e Mario Barboni –.

Dopo il voto amministrativo qualcosa si è inceppato». D'accordo Valerio Bettoni dell'Udc: «Gli scricchiolii romani Pdl-Lega sono arrivati anche al Pirellone e per una mera questione di posti e poltrone nella gestione dei Parchi. Conseguenza? La situazione di stallo dell'attività consiliare». Nella «brutta pagina politica», invece, Legambiente vede comunque uno spiraglio «perché la legge venga depurata da quei passaggi assolutamente insostenibili come le deroghe e le possibili modifiche dei confini dei Parchi».

Benedetta Ravizza - L'Eco di Bergamo - Giovedì 30 Giugno 2011 PROVINCIA, pagina 37




mercoledì 29 giugno 2011

Meteo - previsti temporali forti


Allerta fino a giovedì mattina

Temporali anche forti sono previsti in particolare sulla pianura occidentale e l'alta pianura da stasera a domani. Le zone più colpite saranno quelle di Milano, Bergamo, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Monza, Pavia e Varese. Lo comunica il Centro funzionale di Protezione Civile della Regione Lombardia, la cui attività è coordinata dall'assessore Romano La Russa.

Una progressiva accentuazione delle condizioni di instabilità con fenomeni temporaleschi potranno risultare localmente forti tra le 20 di mercoledì 29 giugno e le 8 di giovedì 30, interessando inizialmente la fascia pedemontana e l'alta Pianura e, nel corso della notte, il resto della pianura.

Temporali sparsi, meno intensi, saranno possibili nuovamente nel tardo pomeriggio-sera di giovedì. La moderata criticità per rischio idraulico è limitata ai territori ricadenti nell'area a nord di Milano e città capoluogo, principalmente all'interno dei bacini dei fiumi Olona-Seveso-Lambro.

I presìdi territoriali dovranno prestare un'adeguata attività di sorveglianza soprattutto agli scenari di rischio idraulico, con possibili effetti di esondazione di corsi d'acqua e, in particolare, attenzione nelle zone urbanizzate.

Il report del Centro funzionale di Protezione Civile consiglia di prestare attenzione anche agli scenari di rischio temporali forti come rovesci intensi, fulmini, grandine e raffiche di vento.

L'Eco di Bergamo - 29 giugno 2011 Cronaca

lunedì 27 giugno 2011

Canicola fino a mercoledì sera - 38° la temperatura percepita

Al via iniziative ministero Salute su rischi ondate calore Parte il sistema di allerta nazionale meteo-climatico. In arrivo alte temperature, a Torino 2 giorni a 37 gradi

Intensa ondata di caldo al Centronord, soprattutto tra martedì e mercoledì le regioni settentrionali e quelle tirreniche saranno sotto l'influenza di una bolla di aria molto calda in arrivo dal Nord Africa. «Si tratterà della prima vera ondata di calore della stagione - dice il meteorologo Francesco Nucera del portale 3bmeteo.com -.

In Valpadana, nei fondovalle alpini e sulle zone interne delle Tirreniche che la colonnina di mercurio raggiungerà facilmente i 33/35°C. Nello specifico, sulle regioni settentrionali,  prevediamo 35 gradi a Bologna, Ferrara, Mantova, Alessandria e Bolzano, 34 gradi a Torino, Lodi, Cuneo, Cremona, Milano, Pavia ed Aosta».

«Ma oltre alle temperature elevate - aggiunge Nucera - bisognerà fare i conti con il tasso di umidità in aumento. Il problema viene a questo punto, dalle “temperature percepite” che  potrebbero spingersi sin verso la soglia dei 38 gradi. Queste condizioni avrebbero effetti negativi sulla salute della popolazione più a rischio.

Il caldo si farà sentire anche sulle zone interne della Penisola, in Sardegna e in Sicilia con punte di 33/35 gradi in città come Firenze, Roma, Viterbo, Frosinone, Caserta, Foggia e Terni. Tuttavia su queste località l'aria risulterà più secca e di conseguenza il clima sarà reso più sopportabile. Relativamente più fresche le coste anche se con clima afoso».

Cambio di rotta da mercoledì sera con forti temporali in arrivo al Nord.
«L'ondata di gran caldo fortunatamente non durerà a lungo - spiegano da 3bmeteo -. Già a partire dalla serata di mercoledì, una perturbazione si porterà verso le nostre regioni spezzando la canicola.  Rovesci e temporali, in marcia da ovest verso est, dai settori alpini e prealpini, raggiungeranno anche la Valpadana, presentandosi anche di forte intensità».
«Stante la grande quantità di energia in gioco, non escludiamo che i fenomeni possano presentarsi anche molto intensi, accompagnati da grandine e raffiche di vento. 

Giovedi forti acquazzoni possibili anche  sulla dorsale e sulle Adriatiche mentre migliorerà al Nord Ovest. Oltre ai fenomeni, si attende anche un generoso calo delle temperature per via di tese correnti di Maestrale, anche di 5/8°C, superiori sulle Alpi e al Nord Est dove la diminuzione potrà risultare anche di 10°C».

L'Eco di Bergamo - 27 giugno 2011 Cronaca

domenica 26 giugno 2011

Rave party non autorizzato alla Conca dell'Alben - via tutti

Poco prima delle 5 della mattina, i carabinieri, chiamati dai residenti disturbati dal rumore, hanno smantellato il raduno e identificato una cinquantina di ragazzi.

Un centinaio di giovani si sono dati appunatmento sabato notte dopo le 23 alla Conca dell'Alben per un party non autorizzato a suon di musica ad alto volume. Una fila di auto (non tantissime a dire il vero) è sfilata lungo la pista di sci di fondo della zona di Oltre il Colle, una tenda è stata piantata, una serie di casse sono state installate per sparare decibel, poi via alla musica.

Non autorizzata. 
Così sono arrivati i carabinieri poco prima delle 5 della mattina, chiamati dai residenti del centro abitato disturbati dal rumore nonostante negli immediati dintorni non ci siano case. Gli uomini dell'Arma hanno smantellato il raduno, identificato una cinquantina di ragazzi (altrettanti sono scappati) e li hanno costretti a ripulire il tutto. Si tratta di govani di Bergamo, Brescia e Milano.

BergamoNews - Domenica 26 Giugno 2011

Internet veloce per far correre anche le aziende

Firmato l’accordo Regione-Telecom sulla banda larga
Raimondi: 116 paesi interessati, tra i quali Oltre il Colle, Oneta Gorno e Costa Serina, due anni di tempo

 
Si scrive «Digital divide», si legge che tra ping, fischi e quegli strani rumori gracchianti che si impossessano del vostrocomputer, se avevate fretta era meglio non cliccare su quel benedetto «connetti».

Pensi alle zone sperdute della Kamchatka, invece basta dare un’occhiata alla cartina della Bergamasca per scoprire quanto anche noi siamo «indietro», sul fronte della connettività a internet. Indietro che più indietro non si può, basti pensare che messi peggio di noi, in Lombardia, sono soltanto i pavesi, con 140 comuni scoperti (da noi sono 116, quasi la metà).
Un divario digitale, appunto, che entro due anni dovrà essere appianato. Termine ultimo: giugno 2013. Appianato significa che la cartina riportata qui a destra tornerà omogenea: i paesi contrassegnati in verde scuro diventeranno verde chiaro, cioè dotati di banda larga, fibra ottica, ergo internet veloce.

Da 7 a 20 megabyte Come? Grazie al progetto che giovedì ha avuto in Regione il suo via libera definitivo, con la firma del contratto che ha affidato a Telecom Italia la realizzazione del progetto. L’hanno chiamato, all’assessorato Energia e Reti del Pirellone, «Anti digital divide», ma basta dire Adsl, banda larga.
«Coprirà definitivamente 707 comuni lombardi, di cui 116 bergamaschi» spiega l’assessore regionale Marcello Raimondi.

La cosa più interessante, per chi è ormai abituato ad affidarsi alla fortuna, per vedersi aprire la posta elettronica, è che sarà assicurata una velocità da 7 a 20 megabyte al secondo «che, soprattutto per le imprese – aggiunge Raimondi – può fare la differenza.
Un servizio in più che eviterà a chi vive in zone ora scoperte di spostarsi. Un’operazione, quindi, che sottende un'attenzione al mondo delle imprese».

Due anni dalla firma
Si parte, quindi: il contratto mette paletti precisi: due anni dalla data della firma. Quindi da Adrara San Martino a Zanica passando da Cassiglio, Pagazzano e Torre de’ Roveri, entro la metà del 2013 si navigherà che sarà un piacere. Intanto cominceranno a vedersi un po’ ovunque nuovi scavi, quelli necessari alla posa della fibra ottica. Con risvolti sull’economia: «I lavori per cablare questi 116 paesi – spiega ancora Raimondi – rimetteranno in moto anche il settore dell’edilizia, degli scavi».
Un’anteprima in tal senso in effetti c’è: nei paesi dell’asta del Serio i lavori si sono già conclusi – o meglio, la posa del troncone principale, i «rami» secondari vanno perfezionati – e la promessa del Pirellone è che entro fine anno qui sia tutto a posto.

Al capitolo costi
I soldi li mettono Regione Lombardia (41 milioni) e Telecom Italia che ha vinto il bando (53.856.000 euro). «A questo bando si deve però aggiungere un finanziamento europeo di otto milioni inserito all’interno di un accordo con il ministero dello Sviluppo economico per le cosiddette aree rurali – aggiunge Raimondi –: coprirà altri 40 comuni lombardi». Che saranno cablati: «È la soluzione migliore perché dà una infrastrutturazione più solida, e questo anche nelle zone montane o a bassa densità, quelle considerate in «fallimento di mercato». In soldoni, zone poco urbanizzate, dove la spesa non varrebbe l’impresa, dove l’operatore recupererà l’investimento in tempi troppo lunghi rispetto a quelli normalmente previsti per «buttarsi» in un affare. Ma che, in sinergia con il pubblico (leggi Regione), si può fare.

MARTA TODESCHINI - L'Eco di Bergamo - 26 giugno 2011

mercoledì 22 giugno 2011

Fiaccolata al rifugio Rifugio Capanna 2000

sabato 25 giugno alle ore 18.00

L'INIZIO DELLA SALITA VERSO LA VETTA E' PREVISTA PER LE 19.00 CIRCA. LIBERA PARTECIPAZIONE A TUTTI,


VIENE CONSIGLIATO UN VESTIARIO ADATTO ALL'OCCASIONE...E L'USO DI UNA PILA EFFICIENTE


POSSIBILMENTE FRONTALE...ESCURSIONISMO DI TIPO MEDIO, MA DATA L'ORA DA CONSIDERARE DIFFICILE.
-CENA PRESSO IL RIFUGIO
-ORE 22.00 FUOCHI D'ARTIFICIO
-PERNOTTAMENTO


PER CHI DESIDERA SICONSGLIA DI AVVISARE IL GESTORE DEL RIFUGIO
PER INFORMAZIONI: RIFUGISTI:Attilio e Patrizia
Tel. Rifugio0345/95096 Cell. 339/6986367

martedì 21 giugno 2011

Oltre il Colle. Online il sito del museo mineralogico






Per la prima volta in 30 anni il Museo mineralogico di Oltre il Colle, posto nella frazione Zorzone, ha il suo sito Internet.
«Il Museo mineralogico di Oltre il Colle – dice il sindaco Rosanna Manenti – è parte importante, ma anche poco conosciuta, della cultura e della storia delle nostre valli e anche delle nostre tradizioni bergamasche, oltre che un potenziale punto di attrazione turistica, perché la struttura comunale comprende anche una sezione di un intero piano dedicata ai minatori e alle miniere. Il sito scaturisce da una collaborazione volontaria tra lo staff del museo e il "Web Network Oltre il Colle - oltreilcolle.net" che ne ha omaggiato realizzazione e mantenimento.
L'indirizzo è www.museo.oltreilcolle.info.

L'Eco di Bergamo - Martedì 21 Giugno 2011 PROVINCIA, pagina 38

sabato 18 giugno 2011

Un sabato grigio, poi finalmente il sole

Una vasta area depressionari transiterà sulla Lombardia e su Bergamo e la provincia nella giornata di sabato, Da domenica ritorno a condizioni stabili e soleggiate quasi ovunque.

Un afflusso di aria umida atlantica, associata ad una vasta area depressionari transiterà sulla Lombardia e su Bergamo e la provincia nella giornata di sabato. I settori alpini e prealpini saranno maggiormente interessati dal passaggio perturbato, che porterà rovesci e temporali. Da domenica ritorno a condizioni stabili e soleggiate quasi ovunque.

SABATO
Stato del cielo: su Alpi e Prealpi fino al tardo pomeriggio nuvoloso o molto nuvoloso; in serata attenuazione della nuvolosità e ampie schiarite a partire da ovest. Su pianura nella prima parte della giornata nuvolosità irregolare, a tratti più estesa su parte occidentale; dal pomeriggio rapido aumento della nuvolosità da ovest a est.
Precipitazioni: fin dal mattino rovesci e/o temporali sparsi su fascia alpina e prealpina, con possibile interessamento anche dei settori adiacenti di alta pianura. Nel corso della giornata estensione al resto della regione: dal pomeriggio-sera i fenomeni potranno risultare localmente di forte intensità e assumere anche carattere grandigeno. I fenomeni insisteranno maggiormente sui settori di nordovest.
Temperature: minime in diminuzione, massime stazionarie. In pianura minime tra 15 e 21°C, massime tra 23 e 30°C.
Venti: su bassa pianura e pavese deboli o moderati dai quadranti meridionali; su alta pianura deboli da est nordest. In montagna moderati da sudovest, in serata tendenti a ruotare da ovest nordovest a partire dai settori occidentali.
Altri fenomeni: rinforzi di vento in concomitanza ai fenomeni temporaleschi.

DOMENICA
Stato del cielo: fino al primo mattino molto nuvoloso sui settori orientali, irregolarmente nuvoloso o velato altrove. Dalla tarda mattinata ampie schiarite e passaggio a cielo quasi ovunque sereno o poco nuvoloso, salvo addensamenti sui settori orientali.
Precipitazioni: nella notte residui rovesci o piovaschi, più probabili sui settori orientali. Nel corso della giornata assenti, salvo possibili isolati rovesci su fascia prealpina centro-orientale.
Temperature: minime e massime in diminuzione. In pianura minime intorno a 17°C, massime intorno a 24°C.
Venti: in pianura fino al primo pomeriggio da deboli a moderati da ovest nordovest, quindi tendenti a ruotare da est nordest a partire da pianura orientale. In montagna deboli o moderati da ovest nordovest.

LUNEDÌ

Stato del cielo: sereno o poco nuvoloso, con annuvolmenti sui settori alpini e prealpini orientali.
Precipitazioni: assenti.
Temperature: minime in diminuzione, massime stazionarie o in lieve aumento.
Venti: in pianura deboli orientali, in montagna deboli da ovest nordovest.

Bergamonews - sabato 18 giugno 2011

giovedì 16 giugno 2011

Mostra Fotografica di Marco & Gina

www.camminandopermonti.it/

Inaugurazione domenica 19 giugno alle ore 11

mercoledì 15 giugno 2011

Per il compleanno delle penne nere sfilano 70 gruppi

Oltre il Colle, nei giorni scorsi, si è tinto di Tricolori per i festeggiamenti dell'80° anniversario di fondazione del gruppo alpini.

La manifestazione è iniziata con l'alzabandiera e la sfilata per le vie del paese accompagnata dal locale corpo bandistico.

Aperta dai reduci, la sfilata era poi composta dai soci del gruppo che hanno marciato insieme a circa 70 alfieri di gruppi alpini provenienti dalla Bergamasca e dal Milanese che hanno voluto prendere parte alla giornata.

Tanta gente ha assistito ai bordi della strada al corteo applaudendo le penne nere al loro passaggio. Al termine della sfilata c'è stato l'omaggio ai Caduti al monumento che, per l'occasione, è stato riqualificato eliminando i danni causati dal tempo e dalle intemperie.
«Grazie a tutti voi che siete presenti alla nostra festa – ha detto il capogruppo Arnaldo Cavagna – e grazie a tutti gli alpini che hanno lavorato per la preparazione: è stata una bella manifestazione». L'alfiere del gruppo Sergio Fezzoli ha letto una poesia in dialetto scritta per l'occasione e raccontato alcuni aneddoti sulla storia di questi ottant'anni.

Il sindaco Rosanna Manenti, dopo aver ringraziato i presenti ha affermato: «Ottant'anni sono un traguardo importante per un'associazione. L'identità dell'Associazione nazionale alpini è da cercare nella seconda guerra mondiale e in particolar modo nell'esperienza in Russia che forgiò grandi uomini, cristallizzò i capisaldi etici e ne fondò i principi». Giorgio Sonzogni, vicepresidente dell'Associazione nazionale alpini di Bergamo, ha ringraziato in particolar modo i reduci: «Loro – ha spiegato – sono icone viventi che, una volta tornati dalla guerra, si sono impegnati per le loro comunità, per i loro gruppi e le loro famiglie».

Il parroco don Augusto Benigni, dopo aver benedetto il nuovo gagliardetto del gruppo, ha rivolto un invito ai giovani: «Hanno il compito – ha detto – di sentire e raccogliere il messaggio dei "veci" e di tramandarlo alle nuove generazioni».

Davide Cortinovis - L'Eco di Bergamo - Mercoledì 15 Giugno 2011 PROVINCIA, pagina 42

martedì 14 giugno 2011

Le "leggi" assurde - Via gli alberi ai bordi delle strade

La Cassazione ha stabilito che gli alberi a bordo strada dovranno essere tagliati. Stilliti, dirigente provinciale: "Noi dobbiamo applicare legge".

Gli abitanti di Aviatico hanno già sperimentato gli effetti devastanti di una sentenza della Cassazione dello scorso febbraio: prima dell’arrivo del Giro d’Italia i tecnici della Provincia hanno provveduto a tagliare centinaia di alberi ai bordi della strada del passo Ganda. Una vera ecatombe seguita da molte polemiche in Valseriana e non solo. Via Tasso ha semplicemente messo in pratica la legge su una strada di sua competenza e nei prossimi mesi potrebbe farlo anche sui

1350 chilometri totali gestiti dalla Provincia. Il rischio, a questo punto concreto, è la decimazione di migliaia di alberi soprattutto nelle valli. Renato Stilliti, dirigente della Provincia, spiega le conseguenze a cui si andrebbe in contro in caso di applicazione ferrea della legge. Ora siamo solo a una fase di studio, che comporta l’individuazione dei tratti più critici.

“Stiamo facendo tutte le valutazioni del caso – spiega il dirigente – è evidente che laddove non è possibile proteggere gli alberi con barriere di sicurezza, a distanza di almeno due metri, dovremo procedere con il taglio. 

Questo è quello che dice la legge e io da tecnico sono tenuto ad applicarla. Potenzialmente bisognerebbe tagliare migliaia di piante, anche quelli isolati, perché le barriere sono realizzare per lavorare bene con un’estensione di 80 metri. Capisce bene che se abbiamo un solo albero e dobbiamo posizionare 80 metri di guard rail le spese inizierebbero a lievitare in modo sproporzionato rispetto al taglio.

Un esempio su tutti? Sulla Francesca, nella Bassa. Senza contare che bisogna diversificare: se gli alberi sono su proprietà comunali si procede all’abbattimento, altrimenti se sono in un campo privato sono i proprietari che devono provvedere a loro spese”. Da tecnico Stilliti non dà giudizi sulla legge, anche se dalle sue parole traspare un certo scetticismo nei confronti di un provvedimento che sta facendo discutere in tutta Italia. “Io devo solo applicarlo. Non posso divulgare come la penso personalmente”.

BergamoNews - Martedi 14 Giugno 2011

lunedì 13 giugno 2011

Cade in un dirupo





Soccorsi difficili a causa del vento

A causa del maltempo l'elisoccorso del 118 ha avuto qualche problema a raggiungere il luogo dove, ieri mattina, un giovane è scivolato per diversi metri mentre effettuava un'escursione a Oltre il Colle.
Alla fine, per fortuna, il mezzo di soccorso è riuscito a individuare l'obiettivo e l'équipe medica ha potuto prestare le prime cure al ferito, ora in osservazione agli Ospedali Riuniti di Bergamo.

Tutto è accaduto pochi minuti prima di mezzogiorno lungo un sentiero sopra Zambla Alta, nel territorio comunale di Oltre il Colle. L'escursionista, un ventiquattrenne bergamasco, stava percorrendo il sentiero ma, giunto all'altezza di un bivacco,forse a causa della pioggia è scivolato in un dirupo cadendo per almeno cinque metri.

Le persone che si trovavano con lui hanno subito dato l'allarme, chiamando il 118: dalla centrale operativa dei Riuniti di Bergamo è stato disposto l'invio dell'elisoccorso in zona, visto che l'infortunio si è verificato in un luogo piuttosto impervio e non raggiungibile con altri mezzi, se non a piedi.

In azione il Soccorso alpino 
Nel contempo anche una squadra del Soccorso alpino si è incamminata verso il bivacco. Il velivolo del 118 ha intanto raggiunto la zona, ma ha avuto qualche problema ad avvicinarsi al luogo preciso in cui si trovava il ventiquattrenne ferito a causa della forte pioggia e del vento che, attorno a mezzogiorno di ieri, interessavano proprio quella zona delle Orobie.

Per fortuna, grazie alle capacità del pilota, l'elicottero è poi riuscito a raggiungere il luogo indicato e il personale sanitarioha prestato le prime cure all'escursionista, che è stato caricato a bordo del velivolo e portato ai Riuniti di Bergamo, dove è in osservazione.

Scivolando ha infatti riportato diverse contusioni, qualche frattura e alcuni traumi. I suoi compagni di escursione sono invece tornati a valle con le proprie gambe, interrompendo il percorso visto quanto accaduto al loro amico ventiquattrenne.

Fa. Co. - L'Eco di Bergamo - Lunedì 13 Giugno 2011 PROVINCIA, pagina 25

sabato 11 giugno 2011

Annuario Cai 2010 tra giovani e storia


C'è una bella alternanza in questo annuario 2010 del Cai di Bergamo. Un'alternanza fatta di tradizione ed energie fresche, passato e futuro. A 70 anni dalla pubblicazione della Guida sciistica delle Alpi Orobie di Beniamino Sugliani – ricorrenza celebrata da uno degli articoli raccolti nello stesso annuario -, il Cai è cambiato, ha trovato nuova linfa riuscendo nel contempo a mantenere salde le proprie radici. La sintesi del lavoro coordinato come di consueto da Gian Celso Agazzi con il contributo sul versante grafico di Giordano Santini, è questa.

Dalla presentazione – che si è svolta giovedì sera al Palamonti – l'ennesima conferma. «Siamo molto soddisfatti – ha spiegato il presidente del Cai Piermario Marcolin – perché accanto all'attività istituzionale l'annuario 2010 conferma la bella presenza dei giovani che rappresentano il futuro del sodalizio e più in generale della tradizione alpinistica».

Dopo le relazioni del Consiglio e delle sottosezioni, ecco così i capitoli dedicati ai trekking, alle spedizioni e all'attività alpinistica con molti autori under 40, se non under 30. Tra questi ricordiamo Luca Pelliccioli che ha firmato il reportage dalla Malesia dove, lo scorso anno, si è svolto il campionato mondiale di skyrunning, Paolo Grisa con un articolo dedicato alle salite in notturna e un altro scritto a quattro mani con Alessandra Guerini sullo scialpinismo in Norvegia e Valentino Cividini che racconta di solitarie e avventure tra la Val d'Aosta e la Valtellina. E Sugliani?

Il testo dedicato al suo splendido lavoro è firmato dal figlio Augusto e si trova nella sezione Cultura alpina, quella che chiude l'annuario e che rende ben equilibrato questo mix tra l'attività istituzionale, quella alpinistica e la storia.
 
L'Eco di Bergamo - Sabato 11 Giugno 2011 SPECIALI pagina 74

venerdì 10 giugno 2011

Cascate e cattedrale nel verde

Gli studenti lanciano la valle

Un depliant sulla cattedrale verde del monte Arera e un poster sulle cascate del Serio: sono gli strumenti di comunicazione sulle bellezze delle nostre valli realizzati dagli studenti dell'Istituto tecnico per il turismo del «Fantoni» di Clusone.

I ragazzi della 4ª e 5ª B ci hanno lavorato nell'ambito di un progetto triennale svolto in collaborazione con il Parco delle Orobie Bergamasche e coordinato dai docenti Annarita Tucci e Omar Capoferri. Alla presentazione del risultato di questo lavoro erano presenti anche il presidente del Parco, Franco Grassi, l'assessore al Turismo di Valbondione, Elda Tognoli, con il consigliere Claudio Conti, l'assessore alla Cultura di Gromo, Sara Riva, e i responsabili di «Castelletti Grafiche-Immagine».

Il progetto ha coinvolto circa 60 futuri operatori turistici delle due classi. Il depliant sulla cattedrale verde si rivolge a un pubblico prettamente italiano, mentre il poster dedicato alle cascate del Serio è scritto in lingua inglese: sarà esposto all'aeroporto di Orio. Questo per favorire la conoscenza, da parte dei turisti stranieri, delle bellezze naturalistiche della provincia di Bergamo e indurli a visitarle.

Le cascate del Serio, nel poster, sono rappresentate nella loro evoluzione, vale a dire dal momento in cui l'acqua, quasi timidamente, appare sulla sommità del dirupo, a quando forma in sequenza i tre salti, dando luogo a uno spettacolo di affascinante bellezza. Anche la Cattedrale verde, nel depliant è rappresentata con colori diversi raffiguranti la sua evoluzione: si passa così dal marrone costituito dalle strutture portanti in legno, al verde che la caratterizzerà quando gli alberi piantati saranno cresciuti.

A fare gli onori di casa durante la presentazione è stato il dirigente scolastico Antonio Savoldelli, che ha sottolineato la positiva collaborazione dell'istituto Fantoni con il Parco delle Orobie, che «consente ai ragazzi di esprimere concretamente le proprie capacità espressive, creative e comunicative e di cimentarsi con attività complesse che richiedono un approccio interdisciplinare e il lavoro di gruppo, abilità fondamentali per il futuro lavorativo».

Dopo il compiacimento del Comune di Valbondione, espresso da Claudio Conti, Franco Grassi ha ringraziato gli studenti che «con il loro impegno ed entusiasmo hanno realizzato strumenti importantissimi per far conoscere le bellezze delle nostra montagne, specialmente ai turisti stranieri».

Enzo Valenti - L'Eco di Bergamo - Venerdì 10 Giugno 2011 PROVINCIA, pagina 45

mercoledì 8 giugno 2011

Valli Brembana e Imagna chiedono di aprire la caccia al cinghiale



Aprire la caccia al cinghiale in forma organizzata per contenerne la presenza ed evitare che possa creare danni alle aziende agricole. La proposta, emersa nel corso di un'assemblea organizzata dalla Federcaccia di Sedrina, ha fatto il pieno di consensi e di firme apposte dalle doppiette della Valle Brembana e della Valle Imagna in calce a una lettera inviata alla Provincia e all'Ambito territoriale di caccia Prealpino. 

All'assemblea hanno partecipato, oltre al presidente sodalizio sedrinese Gianfranco Fustinoni, Silvano Sonzogni segretario dell'Atc Prealpino e il consigliere provinciale Matteo Malighetti.
«Vista la presenza del cinghiale sul Canto Alto e sul monte Ubione, certificata dagli abbattimenti della polizia provinciale – ha sostenuto il presidente Fustinoni – proponiamo di aprire la caccia in forma organizzata per contenere la popolazione ed evitare che l'eccessiva presenza di animali possa creare danni alle aziende agricole».
 
Numerosi gli aspetti analizzati insieme alla proposta: primo fra tutti quello di impostare le tecniche di controllo garantendo la massima sicurezza e il minimo disturbo alla fauna e alle altre forme di caccia già praticate.
 
«Si proporrà alla Provincia di istituire un'area sperimentale di gestione del cinghiale in cui mettere in pratica varie tecniche di controllo – ha precisato Sonzogni –. L'obiettivo è quello di contenere l'espansione incontrollata del suide». Tra le proposte delle doppiette anche tecniche di censimento basate sul metodo innovativo del «foto-trappolaggio su governa», con lo scopo «di verificare l'esatta consistenza della popolazione insediata, accertarne la struttura sociale e il tasso riproduttivo».
 
Le doppiette proporranno inoltre alla Provincia, nel caso in cui non si completino i piani di prelievo, di permetterne il completamento attraverso protocolli operativi simili a quelli già adottati recentemente dal Parco regionale dei Colli di Bergamo. Precisa ancora Sonzogni: «Naturalmente il tutto dovrà avvenire in collaborazione con la polizia provinciale. Vogliamo fare in modo che il cinghiale per la bassa Valle Brembana e Imagna più che un problema diventi una risorsa».
 
«Tutte le richieste saranno valutate, esaminando se ci sono le condizioni per accoglierle – assicura da via Tasso l'assessore alla Caccia, Alessandro Cottini –. Naturalmente, se la caccia va riorganizzata, questo deve avvenire con un ragionamento complessivo a livello provinciale.». 

Sul contenimento del cinghiale, la Provincia «sta studiando tutte le possibili soluzioni per evitare i danni agli agricoltori, mantenendo comunque, dove possibile, questo animale come risorsa venatoria».

Gabriella Pellegrini - L'Eco di Bergamo - Mercoledì 08 Giugno 2011 PROVINCIA, pagina 38

lunedì 6 giugno 2011

Tanti temporali. Estate lontana

Meteo: una brutta settimana

Non dà segni di ravvedimento, questa prolungata fase di instabilità atmosferica, che pare concretamente intenzionata ad interessare anche la settimana che oggi inizia. Si prolunga quindi il dominio della vasta depressione mediterranea, che tiene sotto scacco tutta l'Italia, con frequenti ed improvvisi rovesci e temporali, non collegabili ad evidenti perturbazioni in transito, ma facili a formarsi, per il sollevamento dell'umidità innescato ogni giorno dal sole.

Come succede nelle situazioni temporalesche «diffuse», a volte le precipitazioni avvengono «a macchia di leopardo», per cui zone anche piuttosto vicine fra loro, possono sperimentare quantitativi di pioggia nettamente diversi fra loro. Può così Roncobello ricevere ben 24 mm di pioggia dal temporale di domenica pomeriggio, mentre nel mio pluviometro di casa, a qualche km in linea d'aria, entrano solo alcune gocce, con la sola comune compagnia di un prolungato e rumoroso «rumble» di tuoni.

Dopo una breve pausa nel pomeriggio, rovesci e temporali sono ripresi domenica sera andando a notte, e saranno protagonisti lunedì almeno fino a mezzogiorno, quando poi subentreranno delle schiarite. Ma la tendenza è quella che abbiamo detto: anche nei prossimi giorni, poco sole e frequenti rovesci o temporali, il tutto in un contesto tutt'altro che estivo.

Roberto Regazzoni - L'Eco di Bergamo - 6 giugno 2011 Cronaca

domenica 5 giugno 2011

Sorpresa a Zogno: con le ruspe ecco il cantiere della variante


Alla centrale Enel il 2 giugno, giorno festivo, comparsi mezzi e cartello
Si parte. Ma sul tabellone manca la data di consegna. Dimenticanza?


Che sia proprio la volta buona, dopo anni di attese? È la domanda che si sono posti i valbrembanini e gli automobilisti frequentatori abituali della valle che transitando da Zogno, precisamente in località centrale Enel.
Qui si sono notate alcune ruspe in azione sull'ampio piazzale che fiancheggia la strada provinciale in direzione di Bergamo, laddove il progetto della variante di Zogno prevede la realizzazione di una rotatoria di immissione al centro del capoluogo e alla futura galleria.

Il via in giorno di festa
I lavori sono iniziati improvvisamente nella giornata di giovedì 2 giugno, festa della Repubblica, suscitando in qualcuno incredulità. Tecnicamente si tratta dell'occupazione del suolo: di prima mattina è arrivato sul posto un gruppo di operai, con un paio di autocarri dai quali sono stati scaricati due prefabbricati metallici che serviranno per il ricovero di personale e attrezzi di cantiere, uno scavatore, una gru gommata e una pala meccanica. E sulla recinzione dell'area sono comparsi un grande striscione con il logo dell'impresa Itinera di Alessandria che ha in appalto l'opera e ancora il cartello con la descrizione e l'importo dei lavori, i richiami di legge, i nomi dei responsabili.
Come è ormai noto, la variante avrà una lunghezza di oltre quattro chilometri di cui all'incirca un terzo in due gallerie successive, un viadotto di oltre trecento metri di lunghezza e quindi un lungo tratto a cielo aperto.

La rotatoria di valle è frutto di una modifica del progetto iniziale, sicuramente migliorativa anche per la viabilità del centro di Zogno che, con l'attivazione della variante, recupererà sul piano dell'inquinamento acustico ed atmosferico, ma anche in vivibilità, se si pensa che l'abitato del capoluogo è attraversato ogni giorno da un flusso di oltre 25.000 veicoli che arrivano anche a 30.000 nei giorni clou del turismo estivo e invernale.

A monte e a valle
L'opera è alle prime battute: il cantiere che si sta allestendo riguarda l'esbosco delle pendici della montagna agli ingressi delle gallerie. Si lavorerà contestualmente sui due fronti di monte e di valle, in modo che la variante possa essere pronta, come annunciato più volte, entro il 2014. Presto dovrebbe esserci pure l'annunciato momento dell'apertura ufficiale del cantiere alla presenza delle autorità, un atto doveroso per un'opera tra le più importanti e costose a livello regionale.

La variante è finanziata per 61 milioni di euro grazie a Regione, Provincia di Bergamo, Anas e altri fondi statali. Partirà dalla centrale Enel di Zogno a sud, poco a monte della località Sogno, con un rondò, e arriverà dopo due gallerie, a monte di Ambria, in località Madonna del Lavello. Tornando al tabellone di descrizione dei lavori, non compaiono ancora le date di consegna e di ultimazione. Una semplice dimenticanza?

Sergio Tiraboschi - L'Eco di Bergamo - Domenica 05 Giugno 2011 PROVINCIA, pagina 39

sabato 4 giugno 2011

Rilanciare il turismo? Sì, in miniera

Da Gorno a Oltre il Colle, nel cuore della montagna
La proposta di un itinerario integrato targato Bicocca «Risorsa enorme per studiosi, scuole e vacanzieri»

Un'idea in più per valorizzare il nostro territorio, sfruttandolo anche a fini turistici. È quella di realizzare un itinerario di 80 chilometri alla scoperta delle vecchie miniere e dei giacimenti di metalli della Lombardia, dal lago di Lecco alla Valle Camonica. Centro nevralgico del percorso: i giacimenti minerari e l'archeologia industriale della Valle Seriana. La proposta viene da Franco Rodeghiero, docente del dipartimento di Scienze geologiche all'Università di Milano Bicocca, che lancia l'idea di collegare i molti punti di interesse minerario e geologico che esistono nella nostra regione.

«Si tratta di un percorso che seguirebbe l'orizzonte geologico chiamato Metallifero – spiega il professor Rodeghiero –, in cui sono ospitati i principali giacimenti di metalli di tutta la Lombardia, oltre ovviamente alle miniere dismesse e ai vecchi impianti di trattamento e trasporto del minerale. Stiamo parlando di qualcosa che avrebbe tutti i numeri per chiamarsi "La via di piombo e zinco delle Orobie"». L'idea è di realizzare un itinerario turistico integrato che potrebbe interessare a tanti: scolaresche, studiosi italiani e stranieri, oltre naturalmente ai turisti, i quali potrebbero godersi passeggiate in montagna scoprendo le attività estrattive che fino a non molti decenni fa erano il cuore di molte economie locali.

«La montagna offre una ricchezza enorme – continua Rodeghiero –. Perché non valorizzarla? Percorsi di questo tipo esistono in altre regioni e all'estero, dove c'è una frequentazione altissima di diversi tipi di utenza. Sarebbe un peccato concentrarsi solo sui singoli punti di interesse senza creare un'iniziativa di carattere sovraccomunale, che sappia mettere in collegamento i tanti pezzi interessanti di questo territorio».

Da Gorno a Serina
E dentro questa ipotesi di percorso unitario sarebbero molte le località coinvolte. Verrebbero comprese, per cominciare, le iniziative di recupero delle miniere già intraprese in Valle Seriana: l'Ecomuseo di Gorno, i progetti già ideati sulle miniere di Parre, Premolo e della Presolana. A cui si aggiungerebbero molte altre località: il museo di Oltre il Colle, Camerata Cornello, il monte Pedrozio a Serina, la Val Vedra a Oltre il Colle, il monte Grem a Oneta, i monti Belloro e Trevasco a Gorno e Parre.

Una lunga traccia fatta di vecchie miniere, archeologia industriale, minerali che affiorano in superficie, strati e pieghe delle rocce, oltre che di paesaggi affascinanti. «Già solo per le Università della Lombardia – conclude Rodeghiero – sarebbe un'occasione avere dei siti così vicini da poter visitare. Interesserebbero agli studenti e ai ricercatori di diverse discipline: geologia, ingegneria, scienze ambientali, che ora sono costretti ad andare in Svizzera o in Alto Adige». Insomma, un terreno di studio, ma a portata di mano.

Il nodo dei fondi
Giampiero Calegari, che da sindaco di Gorno ha seguito lo sviluppo dell'Ecomuseo (ora primo cittadino è Italo Serturini), saluta positivamente l'idea: «Un progetto che preveda di integrare i diversi luoghi minerari è positivo, bisogna fare tutto il possibile per ridare vita alle nostre miniere. E un sistema-museo attrarrebbe senza dubbio più visitatori di una singola area». Resta un solo punto sospeso, e non di poco conto: le risorse. Ma enti o sponsor potrebbero spuntare all'improvviso, come una vena di metallo dalla roccia.
 
Sara Agostinelli - L'Eco di Bergamo - Sabato 04 Giugno 2011 PROVINCIA, pagina 28

giovedì 2 giugno 2011

2 giugno 1946 - Al referendum per l'assetto istituzionale dell'Italia liberata vince la "Repubblica"








65 anni orsono l'Italia raggiunge la più alta e democratica forma istituzionale, votando per la "Repubblica". Ma ancora, a distanza di tanto tempo, non sono sopite le discussioni che mettono in dubbio il contesto storico e il metodo con cui si svolse la consultazione.

"Ma davvero vinse la repubblica? A 65 anni dal referendum che sancì il divorzio tra l'Italia e Casa Savoia, il suo risultato fa ancora discutere. I monarchici lo contestarono subito, parlando di brogli e lamentando che parte della popolazione era stata esclusa dalle urne. I supporters della corona non accettavano la sconfitta, anche perché avevano sperato molto sulla staffetta in zona Cesarini tra Vittorio Emanuele III, il re screditato degli anni fascisti, e Umberto II, sovrano più presentabile, che con Mussolini non era mai andato d'accordo.
Tutti i ricorsi dei monarchici per annullare il voto furono respinti dalla Cassazione; ma certi argomenti da loro addotti erano tutt'altro che banali. Uno, soprattutto: non tutti gli italiani avevano potuto votare. Infatti nel 1946 i confini post-bellici non erano stati ancora definiti e Roma non aveva riacquistato la sovranità su tre province (Bolzano, Trieste e Gorizia), amministrate dalle truppe alleate. Così altoatesini e giuliani non poterono votare. Idem migliaia di prigionieri che, 13 mesi dopo la fine delle ostilità, non erano ancora tornati a casa."

Queste le principali obiezioni che gli storici monarchici sollevarono per dimostrare la dubbia validità di una scelta che solo dopo 85 anni dalla proclamazione del Regno Sabaudo, pensionava la Corte Savoiarda e cancellava la “triste” connivenza di quest’ultima con il fascismo.

Tuttavia, prescindendo da queste dispute, la vittoria della forma istituzionale repubblicana consentì la successiva elaborazione e promulgazione delle “Costituzione”, una tra le più belle e complete tra quelle delle nazioni democratiche occidentali, anche se, purtroppo, non ancora completamente rispettata in tutti i suoi “Articoli”.

Oggi, forse ancor di più della ricorrenza del cento cinquantenario dell’Unità d’Italia, dobbiamo festeggiare la vera nascita di una nazione e delle principali “libertà” di cui godiamo e che devono essere difese da tentativi di sottovalutazione e revisionismo .

Difendiamo la Repubblica e difendiamo la  “Costituzione”.

Gallicus

mercoledì 1 giugno 2011

Il sogno di ogni bambino.


Parco avventura Monte Alben

Chi da piccolo non ha mai provato ad arrampicarsi su una pianta, magari sbucciandosi anche qualche ginocchio, alzi la mano.

Il bello è che da qualche tempo questo desiderio infantile e ancestrale al tempo stesso, incarnato con grande fascino dal Tarzan diEdgar Rice Burroughs e magistralmente raccontato da Calvino nel suo «Barone rampante», è diventato realtà. Non solo per la comunità di «arboricoli» — una decina di persone — che in Piemonte, tra i boschi dei monti Pelati, ha realizzatoil primo villaggio interamente sospeso. Anche i cosiddetti parchi avventura sembrano rifarsi a questa primordiale aspirazione.
Con un successo di pubblico incredibile. Giusto per dare qualche numero: dieci milioni di utenti in Francia, cinque milioni in Germania, otto in Inghilterra, 500 mila nella minuscola Svizzera.

Un gioco — quello degli stessi parchi avventura — che con la montagna è strettamente imparentato non solo per l'ambientazione abitualmente alpina e comunque sempre nel verde, ma per l’approccio della disciplina che fa dellaverticalità, della sicurezza e del divertimento i suoi pilastri. Piccoli scalatori crescono? Diciamo che quantomeno qui i giovani frequentatori ritrovano il terreno indispensabile a impratichirsi con una dimensione «aerea». Ciò che un tempo nasceva spontaneamente, soprattutto grazie a una realtà urbana molto diversa rispetto a quella attuale, ancora ricca di verde, praticamente un tutt’uno tra città e campagna, è oggi il frutto di trasformazioni profonde, di un mondo dove auto e cemento trovano sempre più diffusione e i parchi avventura sono diventati una specie di scelta obbligata.
 
«Quella dello spazio — conferma l’alpinista Marco Astori che assieme alla guida alpina Mattia Cavagna gestisce il parco avventura del monte Alben a Oltre il Colle — è una questione fondamentale.
Ritengo che il boom dei cosiddetti percorsi acrobatici forestali sia legato soprattutto a questo»
. E boom non è un termine fuori luogo.

La storia dei parchi avventura ha registrato, dopo le origini negli Stati Uniti attorno agli anni Sessanta, una vera e propria impennata in Francia dove attualmente se ne contano oltre 500. Da qui all’Italia il passo è breve, prima in Valle d’Aosta e Piemonte, e quindi nel resto del Paese per un totale di circa 150 parchi, compresa la Lombardia che ne può vantare almeno una decina.

Il primo? Ad aprire la strada circa sette anni fa fu il parco sospeso degli Spiazzi di Gromo, vero e proprio pioniere anche a livello nazionale. Poi come funghi sono spuntati tutti gli altri, da Civenna, al parco delle Betulle, alle realtà bergamasche che sulle Orobie hanno trovato un terreno particolarmente fertile, oltre al Monte Alben gestito da Fancy Mountain e agli Spiazzi di Gromo, ricordiamo Onore, sulle pendici della Presolana e il parco avventura della Roncola.
«Il segreto di questo successo — spiega uno dei gestori — sta nella possibilità di affrontare situazioni che non appartengono alla vita normale, ma con la consapevolezza di farlo in completa sicurezza».

Difficile dargli torto. Altrimenti non ti spiegheresti cosa ci facciano tutti questi ragazzi aggrappati agli alberi, sospesi su ponti tibetani, infilati nelle imbracature come tanti Indiana Jones alla ricerca della loro piccola grande arca. Non capita tutti i giorni di camminare a cinque, sei metri dal suolo, di lanciarsi nel vuoto o di osservare il bosco al livello delle chiome degli alberi. Di mezzo c’è anche la sfida con se stessi, con le proprie paure, nel tentativo di superare i propri limiti.

Un po’ come capita in montagna: «Proprio così — ribadisce Valerio Montemezzani, responsabile del parco agli Spiazzi di Gromo — sulla scorta delle settimane organizzate come Scuola in montagn (associazione che lo stesso presiede e che si occupa di avvicinare i ragazzi al mondo in quota, ndr), qui cerchiamo di offrire quelle conoscenze indispensabili a muoversi in ambiente alpino, rischi compresi». Non solo uno spazio ludico, ma anche uno strumento di apprendimento, insomma.

La giornata per i ragazzi inizia in genere con un breve momento formativo, durante il quale gli istruttori, opportunamente formati, illustrano ai visitatori l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale: casco, imbracatura, moschettoni e carrucola, tutti omologati naturalmente. Quello della sicurezza è un tema fondamentale.
Anche l’associazione nazionale dei parchi avventura e dei percorsi acrobatici in altezza cui fanno riferimento i circa 150 impianti italiani alla sua più recente assemblea non ha mancato di sottolinearlo:
«Visitando alcuni parchi su richiesta dei proprietari — ha affermato Alberto Pradella che sta affrontando la revisione della normativa europea — ho potuto osservare strutture non totalmente conformi. Ciò non vuol dire che siano tutti da rifare ma bisogna prendere atto di questi fatti».

Parco avventura Monte Alben

Oltre il Colle. Per informazioni: Marco 335.5939676, Mattia 349.7438001 oppure www.fancymountain.com. Si può raggiungere sia dalla Val Seriana che dalla Val Brembana. Nel primo caso arrivati a Ponte Nossa si svolta a sinistraseguendo le indicazioni per il passo di Zambla; nel secondo si arriva invece  Zogno e si prende a destra sempre peril valico di Zambla. Il Parco Avventura «Monte Alben» dispone di piattaform ad altezze variabili (dai 2 ai 15 metri) collegate fra loro da percorsi aerei tra tronchi, passerelle in legno, tirolien, liane e ponti tibetani. Tra le cinque tipologie di tracciati, la novità 2011 riguarda il percorso nero riservato ad adulti e ragazzi in buone condizioni fisiche e con un’altezza misurata al polso con braccio teso di almeno 180 centimetri.

Emanuele Falchetti - dal mensile Orobie, mese di giugno