domenica 30 gennaio 2011

La politica: termine spregevole ?





Nell’immaginario ormai comune, far politica ha assunto il significato spregevole di “sporcarsi le mani”  e rimestare  nella palude della “partitocrazia”.Vorrei smitizzare questo “sillogismo”, diffuso e spiegarne le motivazioni.

Cosa significa far politica
“La prima definizione di "politica" (dal greco πολιτικος, politikós) risale ad Aristotele ed è legata al termine "polis", che in greco significa la città, la comunità dei cittadini; politica, secondo il filosofo ateniese, significava l'amministrazione della "polis" per il bene di tutti, la determinazione di uno spazio pubblico al quale tutti i cittadini partecipano. Altre definizioni, che si basano su aspetti peculiari della politica, sono state date da numerosi teorici: per Max Weber la politica non è che aspirazione al potere e monopolio legittimo dell'uso della forza; per David Easton essa è la allocazione di valori imperativi (cioè di decisioni) nell'ambito di una comunità; per Giovanni Sartori la politica è la sfera delle decisioni collettive sovrane.
Al di là delle definizioni, la politica in senso generale, riguardante "tutti" i soggetti facenti parte di una società, e non esclusivamente chi fa politica attiva, ovvero opera nelle strutture deputate a determinarla, la politica è l'occuparsi in qualche modo di come viene gestito lo stato o sue substrutture territoriali. In tal senso "fa politica" anche chi, subendone effetti negativi ad opera di coloro che ne sono istituzionalmente investiti, scende in piazza per protestare.”

Chi e quando si fa politica
Traducendo in parole semplici la “filosofia”, far politica significa “fare delle scelte” e tali scelte tutti noi ne facciamo quotidianamente.
Fa politica la massaia quando esce a far spese, scegliendo il prodotto che meglio si addice alle sue capacità economiche, sceglie lo studente quando invoca una scuola migliore, sceglie il pendolare quando chiede servizi adeguati alle sue necessità lavorative, sceglie il cittadino quando protesta per opere o servizi trascurati o inefficienti. Sceglie l’elettore quando appone la sua preferenza su questo o su quel candidato che, secondo il suo parere, lo rappresenta al meglio.
Il poche parole. tutti facciamo politica senza accorgersi e senza appartenere ad un Partito specifico. Questa è la politica “in prima persona”, quella del “mi riguarda” di don Milani contro la delega e il professionismo politico.
Se condividiamo queste considerazioni, significa ritenerci tutti “corresponsabili”  della nostra attuale società, delle scelte sbagliate che abbiamo fatto e che non dovremmo ripetere, del futuro che attende i nostri figli e nipoti. Abbiamo il dovere di scuoterci dal torpore e dalla distrazione che spesso ci avvolge e interpretare il nostro ruolo con maggior senso di responsabilità.
Riflettiamo sull’immensa forza che abbiamo, facendo sentire la nostra voce, oltre che un dovere è un diritto: esercitiamolo.                                  

Per questo motivo non vogliamo che il nostro Blog sia ritenuto “apolitico”. Riteniamo che nostre scelte sono nell’interesse dei cittadini.

Gallicus

Costa Serina - Camion piomba in un dirupo. Salvo l'autista



Il camion è uscito improvvisamente di strada ed è precipitato per una ventina di metri in un dirupo. Fortunatamente l'autista è riuscito ad abbandonare il mezzo senza conseguenze.

Il volo nella scarpata
È successo ieri mattina a Costa Serina, nella frazione di Ambriola. Secondo una prima ricostruzione, tuttora al vaglio dei carabinieri della stazione di Serina, il camion stava percorrendo la provinciale 28 Algua-Selvino in direzione di Selvino. Il mezzo, di proprietà di una ditta della zona, stava trasportando un carico di sale destinato ai servizi anti neve e ghiaccio sulle strade. Per cause ancora da accertare con precisione, il camion durante la marcia ha sbandato improvvisamente ed è finito sulla corsia di marcia opposta, quindi ha strisciato per alcuni metri contro il guardrail e lo ha sfondato.
A quel punto il camion è piombato nel dirupo sotto la strada, tra la vegetazione e le rocce: un volo di quasi venti di metri, che poteva avere anche conseguenze tragiche. Fortunatamente, invece, l'autista – C. C., 29 anni, di Valpiana di Serina – è riuscito a mettersi in salvo senza riportare ferite. Il camion invece ha riportato danni gravi: nell'impatto la cabina si è accartocciata e il veicolo si è rovesciato sul lato sinistro.

L'allarme e i soccorsi
Sul posto, appena è stato dato l'allarme, sono arrivati i vigili del fuoco del distaccamento di Zogno con i carabinieri di Serina e il personale del 118. Constatato che il giovane non aveva bisogno di cure mediche, sono partite le procedure per ricostruire quanto accaduto e recuperare il mezzo.
I carabinieri di Serina hanno effettuato i rilievi e raccolto le prime informazioni per accertare la dinamica dello schianto e le eventuali responsabilità – le indagini sono tuttora in corso – mentre i vigili del fuoco di Zogno si sono adoperati per mettere in sicurezza il veicolo in attesa del recupero. Per riportare il camion dalla scarpata alla carreggiata della provinciale è intervenuto nel pomeriggio un mezzo speciale. L'intervento si è concluso alle 18.

Emanuele Biava - Domenica 30 Gennaio 2011 PROVINCIA, pagina 35

sabato 29 gennaio 2011

Mucca pazza a Zogno. L'Asl - nessun pericolo


Incenerito animale di 14 anni in un allevamento di tre bovini «Il latte non viene infettato»

A distanza di circa cinque anni compare un nuovo caso di «mucca pazza» nella nostra provincia. L'Asl di Bergamo, nei giorni scorsi, ha riscontrato la Bse (Bovine spongiform enchephalopathy), universalmente nota come «morbo della mucca pazza», in una vacca di razza bruna alpina di 14 anni, di un piccolo allevamento di Zogno. La bovina, che era stata macellata per la vendita della carne, è stata incenerita. Non vi è nessun pericolo alimentare per l'uomo, comunque, assicurano dall'Asl di Bergamo.

Vacca da latte macellata
«La positività all'esame – spiega il direttore del dipartimento di prevenzione veterinario dell'Asl di Bergamo Paolo Antoniolli – non ha alcun valore dal punto di vista alimentare. La mucca infetta era da latte, ma il latte e il sangue non vengono infettati dal morbo, quindi non vi sono rischi per l'uomo».

Altre due bovine non parenti
Nello stesso allevamento in cui è stata rilevata la presenza della «mucca pazza» c'erano altre due vacche, molto più giovani. «Non appartengono però alla stessa "coorte" – continua Antoniolli – ovvero non ci sono collegamenti genetici, non sono della stessa famiglia. E, probabilmente, considerata la differente età, hanno avuto un'alimentazione diversa rispetto all'animale malato. Il caso, quindi, è già estinto».
Tra le probabili cause dell'insorgere della Bse, infatti, c'è la somministrazione di mangime costituito da farine animali, farine peraltro messe al bando dall'Unione europea nel 1994, dopo il diffondersi della malattia nel Regno Unito. L'animale infettato a Zogno, quindi, è nato dopo l'introduzione di tale divieto.
«I controlli per verificare la presenza della Bse – continua Antoniolli – vengono fatti su tutti gli animali macellati con un'età oltre i quattro anni. Si procede a un esame immunoistochimico su una porzione del sistema nervoso centrale. Nel caso di risultati positivi il bovino viene distrutto e, ovviamente, la carne non è venduta. Peraltro, indipendentemente dall'età, tutti i tessuti a rischio Bse degli animali macellati non vengono messi sul mercato ma distrutti: intestino, parte del sistema nervoso centrale ma anche milza e tonsille sono sempre smaltiti».

Malattia quasi scomparsa
Proprio di Bse e del recente caso di Zogno si è parlato giovedì e ieri, a Torino, al congresso degli istituti zooprofilattici. A confronto esperti internazionali nel campo delle malattie da prioni (la causa della Bse) su animali e uomo.
È stato fatto il punto sul lavoro svolto dal 2001 a oggi per combattere la Bse in Italia, grazie all'attività di controllo della malattia attuata dal Centro di referenza di Torino: 145 i casi finora rilevati. La sorveglianza in atto – dicono i ricercatori – ha permesso l'eliminazione di ogni rischio di infezione dalla carne per il consumatore e ha consentito la quasi completa eradicazione della malattia.

Giovanni Ghisalberti - L'Eco di Bergamo - Sabato 29 Gennaio 2011 PROVINCIA, pagina 37

venerdì 28 gennaio 2011

Arrampicata su ghiaccio. Meeting a Oltre il Colle




La grande colonna di ghiaccio che sarà al centro del meeting dell´arrampicata in programma ...


Il premio è un biglietto aereo andata e ritorno per Kalymnos, l'isola greca diventata un must per i climber di mezza Europa soprattutto nei mesi estivi. Per guadagnarselo però quanti parteciperanno domenica alla gara organizzata da Fancy mountain e dal Gruppo camosci nella Conca dell'Alben a Oltre il Colle dovranno sfidare il gelo. Si tratta infatti dell'ormai abituale appuntamento con il Meeting di arrampicata su ghiaccio giunto ormai alla sua quinta edizione. Lo spirito è sempre lo stesso e ricalca, nella sostanza, il cliché di Cornalba: poco agonismo, tanta voglia di ritrovarsi attorno alla comune passione per il mondo verticale.

Il programma?
Si comincerà di prima mattina con le iscrizioni (è possibile anche preiscriversi on line sui siti www.fancymountain.com; www.gruppocamosci.com; per informazioni: 333.4441935 e 348.3848386), quindi attorno alle 9 il via alla manifestazione lungo un percorso che oltre alla grande colonna di ghiaccio, una ventina di metri nelle vicinanze dello skilift, prevede altri passaggi su tronchi, muri e altri ostacoli appositamente allestiti: nel caso più atleti (la gara è individuale) riescano a completare l'itinerario, per stilare la classifica si considererà il miglior tempo. Il meeting dovrebbe concludersi attorno alle 14: poi si proseguirà con il pranzo al quale naturalmente potranno partecipare anche amici e spettatori.

Un prologo conviviale anche la sera prima: sempre alla Conca dell'Alben in programma c'è infatti la «festa del gias» ulteriore occasione per ritrovarsi attorno a un tavolo, bere un bicchiere di vin brulè e ascoltare un po' di musica.

E. Fa. - L'Eco di Bergamo - Venerdì 28 Gennaio 2011 SPECIALI, pagina 78

giovedì 27 gennaio 2011

Il Giorno della Memoria 2011

Perchè gli anziani non si dimentichino e i giovani sappiano



Pubblichiamo un contributo dell'autore della "Storia Infinita", Michael Ende: la storia di una persona senza nome per ricordare le persone scomparse, inghiottite da uno dei momenti più bui della Storia.

27 gennaio 1945: l’Armata Rossa varca i cancelli di Auschwitz e scopre l’orrore che vi è stato celato dentro per troppo tempo. Ebrei, zingari, omosessuali, disabili, dissidenti politici, prigionieri di guerra, oltre sei milioni di persone sono scomparse fra il 1940 e il 1945 nei campi di concentramento nazista.

Per ricordare quell’orrore molti paesi del Mondo — fra cui l’Italia — hanno istituito il Giorno della memoria. Di quei giorni tremendi sono note molte fotografie e un certo numero di testimonianze. Quella di Primo Levi, che è sopravvissuto, quella di Anna Frank, che invece è entrata a far parte del più drammatico dei numeri, e con loro Elie Wiesel, Imre Kertész e tanti altri hanno lasciato pagine più o meno note di quello che hanno vissuto e di ciò che hanno sofferto.

Noi oggi vogliamo ricordarli, e ricordare tutti coloro dei quali non conosciamo il nome né la storia, attraverso una vicenda narrata dallo scrittore tedesco Michael Ende che, nel corso della sua vita, aveva avuto modo di conoscere uno dei sopravvissuti.

L’autore di Momo e della Storia infinita nella sua raccolta di saggi Storie infinite cita — senza farne il nome — un artista di marionette. Non sappiamo chi sia, non conosciamo il suo volto né la sua storia al di fuori di questo singolo episodio. Abbiamo scelto di riproporlo ai nostri lettori in rappresentanza della vita, dei sogni e delle sofferenze di tutte le persone travolte da quella terribile macchina di morte che è stata l’Olocausto. Perché, a differenza di quello che volevano credere i nazisti, quelli rinchiusi nei Campi erano esseri umani e non numeri, ciascuno con una propria individualità e ciascuno di loro impegnato, anche in quelle condizioni disumane, a conservare la propria identità di uomo, donna o bambino.

 Pubblichiamo il seguente brano per gentile concessione della casa editrice Rubbettino.

“Mi viene da pensare a un artista di marionette russo che ho avuto il privilegio di conoscere. Quest’uomo era stato detenuto per molti anni in un campo di concentramento nazista. Grazie a minuscole briciole di pasta di patate aveva modellato a poco a poco delle figurine con le quali metteva in scena delle fiabe per i bambini del campo, approfittando dei momenti in cui non c’erano le guardie nelle vicinanze. E i bambini ridevano, perfino davanti alla rappresentazione di quello che stavano vivendo, perfino di fronte alla morte. Col tempo anche gli adulti iniziarono a frequentarlo, anche per loro faceva le stesse rappresentazioni. Spesso durante le notti prima dell’esecuzione giocava col condannato a mettere in scena il suo stesso destino. Il modo in cui lo faceva restituiva agli uomini il sentimento della loro dignità. Dovevano morire, ma morivano diversi, più sereni, alcuni perfino consolati.

Ma a cosa è servito tutto ciò a quegli uomini? Ci si potrebbe chiedere. Io però non me la porrei questa domanda. Per me quell’uomo è stato una persona valorosa e un vero artista.”

Persone, con sogni e speranze. La maggior parte di loro è stata schiacciata da un meccanismo disumano, ma il loro spirito e la loro sofferenza non devono essere dimenticati.


Il brano citato è un estratto della prolusione Perché scriviamo per i bambini? tenuta da Ende a Tokio nel 1986 in occasione del convegno annuale del Comitato Internazionale per la letteratura giovanile pubblicato in M. ENDE, Storie infinite, Rubbettino, 2010, pag. 57.

mercoledì 26 gennaio 2011

Dopo 30 anni il risveglio delle Grotte del Sogno






S. Pellegrino: al via i lavori per la riapertura, furono scoperte nel '31
A nuovo biglietteria, percorsi e luci. Sono lunghe 200 metri

San Pellegrino torna a sognare. Già da un po' grazie al progetto di rilancio firmato Percassi ma ora, un po' più in piccolo, con la prevista riapertura delle sue «Grotte del Sogno», il complesso carsico scoperto nel 1931 dal «nonno degli abissi» – così era soprannominato lo speleologo Ermenegildo Zanchi – tra le località Vetta e Aplecchio. Meta di visite per circa mezzo secolo, le Grotte vennero abbandonate circa trent'anni fa.
Ora si prepara la riapertura. Nei giorni scorsi sono stati consegnati i lavori di recupero all'impresa Edilmacar di Dossena che avrà tempo circa due mesi per la conclusione dei lavori. Un intervento da 180 mila euro, grazie a fondi europei messi a disposizione dalla Regione, metà dei quali dovranno essere restituiti dal Comune in 20 anni.

Le grotte si trovano a circa 600-650 metri di altitudine, raggiungibili tramite un sentiero dalla località Vetta. «Sarà rimesso in sesto il percorso pedonale fino alla vecchia biglietteria – spiega il progettista Riccardo Sonzogni –. Da qui partiranno altri due percorsi: uno rettilineo e panoramico verso la valle della Borlezza, un altro più a valle verso l'ingresso delle grotte che proseguirà poi fino alla frazione di Aplecchio. L'idea è quella di creare l'ingresso nella zona bassa delle grotte, quindi far risalire i visitatori all'interno, lungo il percorso di circa 200 metri, per poi uscire di nuovo all'aperto nei pressi della biglietteria». «Ancora oggi – si legge nella relazione del progetto – nelle grotte ci sono tutte le strutture necessarie per i visitatori come scalette, parapetti, scoli d'acqua, anche se, ovviamente, si rendono indispensabili interventi di ripristino e di presidio, soprattutto per disciplinare accesso e uscita».

Si provvederà, quindi, a sistemare i sentieri, con barriere in legno e panchine sul percorso panoramico, a realizzare il selciato dove necessario e a recuperare il chiostro della biglietteria, dove troveranno posto anche tutte le attrezzature necessarie ai visitatori, dai caschetti alle pile. Nelle grotte saranno rinnovate tutte le strutture di sicurezza, barriere e passerelle, e sarà rifatto l'impianto di illuminazione. «Aggiungiamo un altro tassello all'operazione di rilancio – dice l'assessore ai Lavori pubblici Franco Nicolosi –. Una volta concluso il lavoro di recupero bisognerà decidere la modalità di gestione. L'intenzione è quella di aprire le grotte almeno alle visite guidate di gruppo».

Giovanni Ghisalberti - L'Eco di Bergamo - Mercoledì 26 Gennaio 2011 PROVINCIA, pagina 41

martedì 25 gennaio 2011

Effetto prevenzione. Dimezzati i roghi nei boschi orobici






L'attività 2010 della Forestale: aumentano le sanzioni su violazioni edilizie, caccia e rifiuti
Il comandante Valenti: intensificati i controlli.

Meno illeciti amministrativi, ma aumentano quelli penali. E poi diminuiscono gli incendi boschivi, da 23 a 12, toccando il minimo da 20 anni a questa parte. Questo l'assaggio di un 2010 molto intenso per il Corpo forestale dello Stato.
Durante l'anno sono stati 6.700 i controlli effettuati, 536 gli illeciti rilevati, dei quali 417 per infrazioni amministrative (451 le persone sanzionate per un importo di 459.000 euro) e 119 per violazioni penali (denunciate 142 persone, eseguiti 40 sequestri penali). Un grosso lavoro che ha impegnato le strutture del comando provinciale del Corpo forestale: 56 agenti distribuiti in 12 comandi stazione su 2.722 chilometri quadrati del territorio provinciale.

Prevenzione e sicurezza
In particolare il 75% dell'attività ha riguardato interventi di prevenzione sul territorio: tutela ambientale e forestale, sicurezza agroalimentare, abusivismo edilizio, incendi boschivi, caccia e pesca, tutela degli animali, abbandono di rifiuti, tutela delle risorse idriche e inquinamenti. Il 23% degli interventi invece è riferito all'attività di sicurezza pubblica (protezione civile e servizio Meteomont) e soccorso pubblico e il 2% ha riguardato servizi di ordine pubblico.
Le infrazioni amministrative sono diminuite dell'11,5% rispetto al 2009. Tra le irregolarità rilevate ci sono lavori nei boschi, accensione fuochi in periodi vietati dal piano antincendio della Regione, abbandono di rifiuti, circolazione abusiva di mezzi fuoristrada nei boschi, raccolta irregolare di funghi, detenzione non regolare di animali in via di estinzione (Cites) e infrazioni al codice della strada.
Sono aumentati invece gli illeciti penali (+16,8%) riguardanti violazioni alle norme edilizie e paesaggistiche, la caccia, norme Cites, le discariche abusive ed episodi di inquinamento. La Forestale ha redatto 119 denunce nei confronti di 142 persone, ha eseguito 40 sequestri penali (avifauna selvatica protetta, mezzi vietati, quattro fucili e 34 esemplari di fauna esotica).

Meno boschi in fumo
Nel 2010 sono diminuiti anche gli incendi boschivi – 12 in tutto – che hanno interessato 13,80 ettari di territorio, minimo storico rispetto agli ultimi 20 anni.
Soddisfatto dei risultati ottenuti il comandante provinciale del Corpo forestale, il primo dirigente Aldo Valenti: «Nonostante l'ormai cronica scarsità di personale, grazie all'impegno costante e al senso del dovere di tutto il personale, il bilancio dell'attività è positivo. Oltre alla notevole diminuzione del numero degli incendi boschivi che ha toccato il minimo storico rispetto agli ultimi 20 anni, sono stati intensificati i controlli per prevenire danni all'ambiente facendo lievitare il numero dei reati rilevati». Sono aumentati anche i controlli nel settore agroalimentare: 76 in tutto. «Questi saranno uno degli obiettivi principali per il 2011 – spiega Valenti – per via della legge approvata sull'obbligatorietà dell'etichettatura dei prodotti agricoli della quale sottolineo un aspetto importante, ossia un rafforzamento della Forestale mediante l'istituzione delle sezioni di polizia giudiziaria presso le Procure: ritengo si tratti di un riconoscimento dell'attività svolta finora dalla Forestale in questo settore».
Aggiunge ancora il comandante provinciale: «Nel 2010 sono aumentati gli interventi di protezione civile, compresa la ricerca di persone scomparse in supporto alla polizia di Stato. Sottolineo poi l'importanza delle segnalazioni per "emergenze ambientali" attraverso il numero verde 1515 da parte dei cittadini, enti e associazioni ambientali. Nel 2010 sono state 130 e hanno permesso il controllo di situazioni ambientali con interventi mirati a reprimere gli illeciti».

Frane, neve e acqua
Oltre alla repressione degli illeciti, la Forestale ha monitorato pure i fenomeni franosi (4 eventi) e valanghe (una in Valle di Scalve), il corretto uso delle risorse idriche mediante 255 controlli dei corsi d'acqua e lo stato di salute delle aree boscate. Sono stati infine rilevati dati per il servizio Meteomont necessari alla disposizione dei bollettini per la prevenzione delle valanghe ed effettuati ben 78 interventi di educazione ambientale nelle scuole in occasione delle feste degli alberi.

Francesco Ricci - L'Eco di Bergamo - Martedì 25 Gennaio 2011 PROVINCIA, pagina 33

sabato 22 gennaio 2011

Turismo bergamasco, due milioni dalla Regione


I finanziamenti sono già stati erogati. Altri 754 mila euro arriverranno tra il 2011 e il 2012. Interventi in città, laghi, pianura e Isola.

Il turismo bergamasco non conosce crisi: per il biennio 2011/2012, la Regione ha stanziato quasi tre milioni di euro per la valorizzazione dei Sistemi turistici orobici. Di questi, più di due milioni (per la precisione, 2 milioni e 154mila euro) sono già stati erogati dalla Regione nel dicembre scorso; altri 754mila euro sono stati destinati alla bergamasca, ma saranno erogati probabilmente tra 2011 e 2012 a causa delle ristrettezze comportate dalla crisi economica.

E’ quanto emerso da una conferenza stampa indetta venerdì 21 gennaio dalla Provincia di Bergamo, durante la quale sono stati esposti i principali obiettivi raggiunti dal territorio e quali potranno essere le prospettive future di crescita. Presenti Ettore Pirovano (presidente della Provincia), Giorgio Bonassoli (assessore provinciale al Turismo), Paolo Moretti (delegato al Turismo del comune di Bergamo), Eli Pedretti (presidente della Comunità della Val Seriana), Simone Scaburri (presidente della nuova Comunità montana dei laghi bergamaschi) e Silvano Ravasio (presidente di Promoisola e Turismo Bergamo).

I diretti beneficiari di questi contributi saranno i tre Sistemi turistici della provincia: Orobie Bergamasche, Bergamo Isola e Pianura, lago di Lovere. La volontà espressa dai rispettivi rappresentanti è quella di lavorare fianco a fianco, per valorizzare un territorio che copre gran parte della provincia bergamasca.
Pedretti ha sottolineato che le comunità montane dovranno cooperare per raggiungere obiettivi comuni, dato che “dal patrimonio artistico, alle bellezze naturali e paesaggistiche, ai laghi, le nostre valli sono davvero ricche e richiamano numerosi turisti anche grazie all’aeroporto di Orio. Un lavoro di sviluppo sarà necessario per far fruttare i contributi regionali”. Le idee sugli investimenti da fare sono chiare: “I fondi verranno destinati ai vecchi forni fusori di Valbondione, all’architettura religiosa di Casnigo, al potenziamento degli uffici turistici locali, oltre a vari interventi minori sul territorio”, ha concluso Pedretti. Il presidente della comunità dei laghi bergamaschi Scaburri ha poi sottolineato che “la zona del Sebino riceverà circa 400mila euro, già destinati ai progetti di potenziamento del turismo di Boario e di tutta la sua area di influenza”.
“Per l’Isola e la Bassa” ha affermato Ravasio, “interventi importanti sono previsti al castello Visconteo di Pagazzano e al villaggio operaio di Crespi d’Adda”. La città non sarà da meno: “L’intenzione” ha continuato Ravasio, “è quella di far crescere la Casa delle Arti e il Museo dell’età veneta”.

Soddisfazione per questi importanti contributi è stata espressa anche dal presidente Pirovano: “Lavorare assieme non è sempre facile ma, quando si riesce a farlo, si raggiungono grandi obiettivi. Nel 2006 i contributi regionali per il turismo della Provincia erano pari a 720.000 euro: questo vuol dire che nel 2010 sono più che triplicati, risultato non da poco in un momento così difficile”.

Poter investire nel turismo è fondamentale per la nostra economia” ha concluso Pirovano: “Siamo certi che, visti i risultati, ora anche gli imprenditori ci seguiranno”.

ROBERTO MAZZOLA - Bergamonews. - Venerdi 21 Gennaio 2011

mercoledì 19 gennaio 2011

Oltre il Colle. Vie ghiacciate

Riunione pubblica

Venerdì, alle 21, nella sala Domus di Oltre il Colle, si terrà una riunione pubblica organizzata dal gruppo consiliare di minoranza «Crescere insieme». Si parlerà del Piano di governo del territorio e dei disservizi relativi alla pulizia della neve sulle strade.

Da L'Eco di Bergamo 19 gennaio 2011

martedì 18 gennaio 2011

L'inverno torna a ruggire, giovedì attesa la neve

L'alta pressione s'indebolirà rapidamente lasciando spazio da giovedì a fredde correnti dal Nord Europa. Si avrà un generale peggioramento con nevicate fino in pianura.

Da giovedì l'inverno torna a ruggire. Questa la previsione del portale 3bmeteo.com. La fase stabile e mite ancora in atto sull'Italia ha le ore contate. L'alta pressione s'indebolirà rapidamente lasciando spazio da giovedì a fredde correnti dal Nord Europa. Si avrà un generale peggioramento, con piogge, ma soprattutto nevicate in abbassamento, fino a quote di pianura al Nord, nonché un sensibile raffreddamento.

“Torna la neve al Nord” spiega inoltre Francesco Nucera del portale 3bmeteo “con l'ingresso di aria sempre più fredda che favorirà un deciso calo del limite delle nevicate al Nord già Ggovedì. La neve potrebbe cadere dalla notte su venerdì fino in pianura tra Piemonte, Lombardia, ovest Emilia, Liguria e ovest Veneto. Maggioramente interessata l'Emilia, le interne liguri e il basso Piemonte, con accumuli localmente superiori agli 8-10cm.

Temperature in calo fino ad 8-10°C: con l'arrivo delle fredde correnti nord europee  le temperature subiranno un generale calo, riportandosi su valori prettamente invernali soprattutto al Nord, dove sono attesi anche 8-10°C in meno rispetto ai valori attuali, in particolare in montagna. Nel weekend attesi valori minimi fino a -4/-5°C sulla Pianura Padana, con diffuse gelate. Temperature in diminuzione di oltre 7-8°C anche al Centro e in maniera più graduale pure al Sud.

Prossima settimana nuove irruzioni gelide? Nuove irruzioni fredde, forse gelide, dal nordest Europa è altamente probabile possano raggiungere l’Italia durante la prossima settimana, con un ulteriore calo termico e neve a bassa quota probabilmente anche al centro sud.

BergamoNews - Martedi 18 Gennaio 2011

domenica 16 gennaio 2011

Zogno: Raccolta rifiuti, giro di vite

Zogno, da domani cambiano le regole. Più severità sui sacchi non corretti
L'assessore: necessario mettere ordine. E si ampliano gli orari della piazzola

L'obiettivo è quello di incrementare costantemente la percentuale di raccolta differenziata.
Con questa finalità l'amministrazione comunale di Zogno (assessorato all'Ecologia) ha avviato un «giro di vite» per migliorare il servizio ecologia, incrementando i quantitativi di rifiuti differenziati.

Nuove regole
Le novità entreranno in vigore da domani, si inizia con la variazione del giorno di raccolta della plastica e del vetro-lattine che sarà svolta il giovedì mattina, alternando plastica e vetro-lattine, non più invece il mercoledì che sarà destinato alla carta.
Nel sacco della carta si potranno gettare pure i recipienti in Tetra Pak, ovvero i contenitori in cartoncino con incisa la scritta Tetra Pak. Maggiore severità poi sui sacchi con all'interno rifiuti non differenziati regolarmente o per chi utilizza sacchi di colore nero.

Lavori alla piazzola
Novità anche per quanto riguarda la stazione ecologica, dove si sta lavorando per apportare migliorie. In programma infatti, oltre a una serie di piccoli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria tra cui nuove barriere, reti e pulizia delle pareti, ci sarà anche una diversa dislocazione dei cassoni e contenitori per una nuova funzionalità del centro di raccolta, che è situato lungo la strada che conduce alla frazione Poscante.
«L'obiettivo è quello d'incrementare anno dopo anno i rifiuti differenziati – spiega Massimo Pesenti, assessore all'Ecologia –. Abbiamo studiato con la ditta Sangalli srl di Monza che gestirà il servizio di raccolta, trasporto e smaltimento rifiuti da domani, soluzioni atte a migliorare la gestione del centro, maggiore igiene e più semplicità nel conferimento dei rifiuti. A tutte le famiglie zognesi sarà recapitata una lettera con le principali modifiche del servizio».

Aperta più a lungo
Fra le novità pure un incremento di sei ore degli orari d'apertura del centro di raccolta, con la presenza costante di un operatore che saprà dare le indicazioni necessarie per il corretto conferimento, quindi: lunedì dalle 10 alle 14, martedì, giovedì e venerdì dalle 14 alle 18 mentre al mercoledì e sabato dalle 10 alle 18.
«Tutti i rifiuti domestici o assimilabili agli urbani si potranno conferire senza spese – sottolinea Pesenti –. Alla stazione, gratuitamente, si potranno portare anche carta, vetro, tubi fluorescenti, apparecchiature elettriche, oli e grassi, imballaggi, plastica, polistirolo, batterie e metalli, mentre i pneumatici saranno accettati solo quelli non provenienti da attività».
In progetto poi incontri con gli alunni delle scuole e la realizzazione di opuscoli per la corretta differenziazione dei rifiuti.

L'Eco di Bergamo - Domenica 16 Gennaio 2011 PROVINCIA, pagina 35

sabato 15 gennaio 2011

«È allarme valanghe Evitate i fuoripista»

Marcato pericolo nel weekend







Ecco i consigli degli esperti e a Schilpario lezioni di soccorso. Nel weekend è marcato il pericolo valanghe: sconsigliato il fuoripista.

Chi vuole andare in montagna per una sciata questo weekend, dovrà fare molta attenzione ed evitare i fuoripista: c'è infatti un «marcato pericolo di valanghe». La conferma arriva dal bollettino dell'Arpa Lombardia diffuso ieri. Il rischio è marcato – livello 3 su una scala di 5 – non solo sulle Orobie, ma in tutti i settori della Lombardia.

«Pericolo valanghe»
Sulla pianura è calata la nebbia. Ma le previsioni annunciano bel tempo per il fine settimana, un sicuro richiamo alla montagna. «Ma occhio al bollettino neve e valanghe – avverte Renato Ronzoni, responsabile del Soccorso alpino bergamasco –, il pericolo è marcato. Chi si reca in alta montagna deve stare molto attento perché il rischio che si stacchi una valanga è alto». «Ci troviamo a vivere una situazione anomala – continua Ronzoni – in cui registriamo lo zero termico (per intenderci è quello segnalato in una località a mezzogiorno, che dovrebbe essere l'ora più calda della giornata, ndr) a quote molto alte, verso i 3.200 metri (come sul pizzo Coca), quando invece dovrebbero attestarsi verso i 1.000 metri (come alla Roncola o a Selvino).
Quindi abbiamo una situazione di freddo in pianura e più caldo in alta montagna. Questo fenomeno non contribuisce alla stabilità della neve che diventa pericolosa per chi si trova a valle in due modi».
Il primo si verifica con lo scaricamento della neve in alto: chi decide di andare in montagna e imbocca un sentiero, anche se a quella quota non c'è un fiocco di neve, dovrà tenere d'occhio ogni volta che sul suo percorso si affacci un canale di scolatura che parte dalla vetta, perché una valanga che si stacca per il caldo scola proprio in questi canali e potrebbe investire l'escursionista. Il secondo si verifica con lo scivolamento della neve che si trova sui pendii erbosi a 1.000-1.500 metri: il terreno sente il calore, la neve scende in massa e scivola sullo strato di acqua che si è formato sul tappeto erboso.

I consigli
Ecco allora alcune raccomandazioni: «Oltre al bollettino meteo – precisa Ronzoni – consultate anche quello neve e valanghe (si può farlo anche chiamando il numero 848.837077), scegliete un itinerario che eviti di raggiungere quote troppo alte, pendii ripidi, evitate di avventurarvi su nuovi sentieri. Inoltre sarebbe meglio andare in compagnia, spiegate a casa dove andate e partite attrezzati, con abbigliamento adeguato, qualcosa di caldo da bere, Artva (apparecchio ricerca travolti da valanga), sonda e pala».
«Ricordo poi – conclude il delegato del Soccorso alpino bergamasco – che in tutti i rifugi si trovano telefoni Sos per la chiamata al Soccorso alpino o al 118 per richieste di emergenza». E per conoscere meglio le attrezzature, domani dalle 8,30 alle 16, a Schilpario, si terrà la giornata «Sicuri con la neve»: in località Malga campo, Soccorso alpino, Cai e Servizio valanghe italiano metteranno a disposizione materiali ed esperienza con tanto di dimostrazioni.

Silvia Salvi - L'Eco di Bergamo - Sabato 15 Gennaio 2011 PROVINCIA, pagina 36

venerdì 14 gennaio 2011

Pro loco senza volontari

San Giovanni Bianco, si dimette il direttivo, per ora nessuno pronto alla sostituzione
L'ex presidente Pesenti: «Siamo solo in tre, non si può continuare»


San Giovanni Bianco da mercoledì sera è anche senza Pro loco. Il Consiglio direttivo si è dimesso. L'appello lanciato nei giorni scorsi, con il quale il presidente Mauro Pesenti e il suo staff avevano invitato chi fosse interessato a prendere le redini dell'associazione, non è stato raccolto.
«Il nostro mandato naturale in realtà scadeva a luglio – ha detto Pesenti – ma da qui a luglio ci sono manifestazioni importanti come il Carnevale, che occorre poter preparare con chi eventualmente proseguirà nel nostro incarico. Dimetterci nel bel mezzo delle attività estive non avrebbe senso».
 
Perso un finanziamento
Dopo aver fatto il punto delle iniziative organizzate per il 2010 dal giovane gruppo di Pro loco, Pesenti ha tracciato la situazione economica, affermando che le casse sono in attivo, nonostante «abbiamo perso un prezioso contributo alle Pro loco elargito della Provincia – ha detto – e a cui potevamo accedere, come ci aveva spiegato l'assessore provinciale alla Cultura Giovanni Milesi. La colpa è di tutti: Milesi ha ammesso di essersi dimenticato di farci accedere a quel finanziamento, ma anche noi abbiamo la nostra parte di colpa dal momento che abbiamo aspettato che se ne occupasse lui».
 
In aiuto delle scuole
«Visto la disponibilità finanziaria avevamo pensato di fare una donazione all'istituto comprensivo di San Giovanni Bianco, di questi tempi in grosse difficoltà economiche. Ho contattato il dirigente scolastico e ci siamo accordati sulla donazione: non avverrà in forma di denaro ma sarà convertita in beni, necessari per il proseguimento delle attività scolastiche. Pensavamo quindi di procedere all'acquisto di circa 300 euro di materiale che saranno consegnati alle scuole».
«Inoltre, prima di rimettere il mandato, intendiamo lasciare anche un contributo per l'eventuale gruppo che, in assenza di un nuovo direttivo della Pro loco, si interesserà all'organizzazione del Carnevale di fine febbraio». In questo senso è stata chiesta la disponibilità al gruppo «Lab-oratorio teatrale», da anni impegnato nell'organizzazione di spettacoli.
«Lo scorso marzo – ha spiegato ancora Pesenti – diversi componenti hanno lasciato il gruppo, abbiamo stretto i denti e abbiamo superato l'estate, ma ormai siamo solo in tre. È tre anni che non faccio ferie perché dò anima e corpo per portare avanti questo impegno e ora sento che, personalmente, non posso più continuare».

Silvia Salvi - L'Eco di Bergamo - Venerdì 14 Gennaio 2011 PROVINCIA, pagina 38

giovedì 13 gennaio 2011

"Serina, l'amministrazione non sfrutta il turismo"

Pubblichiamo la lettera di Andrea Tiraboschi, consigliere comunale di Serina, che critica le scelte dell'amministrazione nel settore turismo. 






Carissimo direttore,

prendo un poco di spazio del vostro giornale per ringraziare i commercianti di Serina. Quest’anno grazie all’iniziativa e alla volontà dei nostri esercenti il paese è stato rivestito e addobbato di un’atmosfera natalizia particolare. Le tappe del percorso natalizio, dalla Casa dei Presepi fino alla Casa di Santa Lucia e della Befana, le mongolfiere, il percorso a premi, non sono state solo rievocative del clima natalizio, ma erano intrise della storia locale, delle passioni per l’artigianato, per il collezionismo, delle singole persone che hanno permesso di poter allestire le raffigurazioni.

Un ringraziamento va pertanto a coloro che hanno lavorato a questa iniziativa lodevole che ha rilanciato l’immagine di Serina.
 Davvero grazie.

Come amministratore tuttavia ciò mi ha portato a fare alcune considerazioni e vedere un clamoroso assente in tutto ciò: l’amministrazione comunale di Serina.

L’amministrazione da tempo ha rinunciato a svolgere un ruolo propositivo e innovatore in materia di turismo, delegando totalmente alla Pro loco le iniziative, a mio avviso sbagliando. In un comune come Serina , votato al turismo, la responsabilità della proposta turistica deve essere politica, cioè in mano all’assessorato, poiché essa è l’asse portante dell’assetto economico del paese. Non è materia banale o marginale e un suo successo o fallimento è la misura con cui si valuta un’amministrazione.
Siamo un paese prevalentemente di artigiani ed esercenti e si capisce bene come una “stagione” estiva o invernale andata male comporti una ricaduta negativa importante. Alcuni negozi ultimamente hanno chiuso, i turisti non sono cresciuti come dimostra il dato dei rifiuti (fonte Provincia) in cui si vede che la media per i paesi montani a sviluppo turistico sia di 817,05 Kg pro capite. Serina è ferma a 592, 06. Per chi non lo sapesse, la produzione dei rifiuti viene spesso presa a riferimento come indice delle presenze in un paese turistico.

L’amministrazione comunale inoltre quest’anno, in collaborazione con la pro loco, ha attivato le stesse attività dell’anno precedente e dell’anno precedente ancora, offrendo una proposta ormai consunta e sicuramente non di richiamo all’esterno.
Vanno aggiunti due ultimi tasselli, relativamente alle seconde case e al distretto del commercio. In un recente convegno della Confecooperative, in cui si discuteva della riqualificazione delle seconde case abbandonando la costruzione ex novo e mettendo a rete le possibilità ricettive presenti sul territorio uniformandole a standard precisi, il vicesindaco è andato un po’ a sorpresa controcorrente. Egli ha affermato che la costruzione di nuove seconde case può riqualificare l’offerta di un paese e dare lavoro ai piccoli artigiani, mentre il consumo di territorio, e quindi il venir meno di ambiente, di vivibilità, di conservazione del paesaggio, è un costo minore che si può sopportare. Affermazioni alquanto opinabili a mio avviso, poiché il lavoro si può ottenere anche con la riqualificazione dell’esistente e Serina, oltre ad essere nei primi dieci paesi per incidenza delle seconde case sull’intero assetto abitativo a livello lombardo (fonte Legambiente), ha bisogno di conservare e valorizzare la sua offerta ambientale e paesaggistica, in modo tale da aumentare la qualità e attrarre nuovi turisti. Infatti lo stesso turismo ha mutato natura, poiché da stanziale nelle stagioni estive e invernali, esso è diventato di qualità, caratterizzato dalla brevità del soggiorno e dalla ricerca di una qualità ricettiva e ambientale alta che richiede un’offerta ampia a sempre aggiornata. Insomma, il modello seconde case è sicuramente da archiviare.

L’altro tassello riguarda il distretto del commercio, il quale è un’opportunità per ora non sfruttata dall’amministrazione. Anzi direi snobbata, poiché, pur essendo il capofila dell’iniziativa del distretto del commercio “Fontium e mercatorum”, alla serata di presentazione a San Pellegrino non c’era un solo rappresentante dell’amministrazione, mentre ai commercianti per ora l’iniziativa è stata presentata solo come possibilità di aver fondi per rinnovare insegne e vetrine. Mi pare invece che un’opportunità di questo tipo sia nata per fare sistema con gli altri paesi della valle, per aver un simbolo unico attrattivo all’esterno, per unificare le energie e la capacità di informazione e comunicazione. Spero che questo venga messo in campo anche nella sede della convenzione dei comuni della Val Serina, la quale esiste proprio per supportare lo sviluppo economico e sociale della valle.

Rinnovando il mio sentito ringraziamento ai commercianti serinesi per lo spirito di intraprendenza, auspico che la politica, il comune di Serina, ritorni presto a occuparsi di un tema, come quello turistico, che ha visto per ora solo assenze e omissioni. E’ per il bene di tutti se il turismo funziona.

Ringraziando per lo spazio concessomi,
Andrea Tiraboschi - Segretario Pd circolo Valserina - Consigliere comunale

Bergamonews - 13 gennaio 2011

Paura a Ponte Nossa

Donna di 43 anni salva sull'auto finita nel canale



Raffica di incidenti nella giornata di ieri sulle strade della provincia. Il più rocambolesco è avvenuto a Ponte Nossa.
Una donna di 43 anni di Rovetta mentre stava andando al lavoro è finita con la sua automobile in un canale in località Ramello. Fortunatamente se l'è cavata solo con alcune contusioni e un grosso spavento.

Auto nel canale
La donna, una dipendente della Lamiflex, verso le 8 di ieri mattina era ormai giunta vicino allo stabilimento, quando ha perso il controllo della sua Honda Hrv. La vettura è uscita di strada, ha percorso per alcuni metri il prato adiacente la carreggiata, ha abbattuto e superato una rete di recinzione ed è precipitata nel canale sottostante.
Fortunatamente in quel momento l'invaso, che talvolta si riempie d'acqua a causa delle piogge come è successo durante le scorse settimane, era vuoto. Attimi di paura quindi per la donna al volante, sorpresa probabilmente dal fondo stradale coperto da una leggera brina. Durante la notte un abbassamento delle temperature ha infatti steso un bianco e insidioso velo sulla zona. Le cause esatte dell'incidente devono tuttavia essere ancora accertate.


Soccorsa dall'ambulanza
Sul posto è intervenuta un'autoambulanza della Croce Rossa Italiana della delegazione di Clusone i cui uomini, grazie all'ausilio dei vigili del fuoco, sono riusciti a recuperare e soccorrere la donna, trasportata poi al pronto soccorso dell'ospedale «Antonio Locatelli» di Piario. A quanto si è appreso ieri, le condizioni della donna non sarebbero preoccupanti: avrebbe infatti riportato solo alcune contusioni.
I pompieri sono intervenuti con tre squadre per recuperare la vettura: una è giunta dal comando provinciale di Bergamo con l'autogrù, mentre altre due accorse dai distaccamenti di Clusone e Gazzaniga. Per gli accertamenti del caso sono intervenuti i carabinieri della stazione di Gandino e la polizia locale di Ponte Nossa. Del recupero del mezzo, gravemente danneggiato dall'impatto, si è occupato il soccorso stradale «Torri».

Giornata d'incidenti 
Sempre ieri mattina, a Bariano, nella Bassa Bergamasca, uno scontro tra auto ha coinvolto ben 5 persone. L'incidente è avvenuto poco dopo le 6, sull'ex statale 591. Sul posto è arrivato il 118, ma per fortuna tutti hanno riportato solo leggere contusioni. Verso le 8,10, un altro incidente ad Alzano Lombardo, lungo la provinciale: nello scontro tra una moto e un auto è rimasta ferita una donna di 30 anni, soccorsa da un'ambulanza di base del 118 e trasportata poi all'ospedale di Alzano per le cure del caso. Le sue condizioni non sono apparse preoccupanti.
Schianto tra auto e moto anche a Caravaggio nel pomeriggio, verso le 17,15, in via Einaudi: è rimasto ferito in modo non grave un ragazzo di 17 anni. E sono addirittura 12 le persone contuse in un incidente, con coinvolto un pullman, a Covo verso le 18,45 sull'ex statale 498.

Andrea Filisetti - L'Eco di Bergamo - Giovedì 13 Gennaio 2011 PROVINCIA, pagina 35

domenica 9 gennaio 2011

Vie ghiacciate a Oltre il Colle


Sale la protesta


Auto ribaltate e rovinate a causa del ghiaccio, lettere di protesta, anche da due ditte, e telefonate in municipio. Da oltre un mese, a Oltre il Colle, la scarsa pulizia, da neve e ghiaccio, delle strade comunali è nell'occhio del ciclone.
E ora arrivano anche l'interpellanza e la segnalazione alla stazione dei carabinieri di Serina del consigliere comunale di minoranza Paolo Maurizio.

Vie ghiacciate, auto ribaltate
«È dal 26 novembre, con la prima nevicata – dice Maurizio – che la situazione è difficile e già allora l'avevamo detto. In Consiglio comunale il sindaco aveva risposto che si era rotto lo spargisale ma che poi il problema sarebbe stato risolto. Da allora, invece, la situazione si è aggravata. E ci sono state due auto ribaltate: una era parcheggiata in via Vidali a Zambla Bassa ed è stata urtata dal mezzo di pulizia, l'altra si è ribaltata sulla strada per Zorzone, nella notte tra venerdì e ieri, a causa del ghiaccio. Bus e privati diretti a Zorzone, pur non essendoci neve, hanno dovuto montare le catene. Il problema, evidentemente, è l'efficienza della ditta a cui è stato appaltato il servizio di pulizia delle strade».
Servizio affidato dal Comune lo scorso ottobre a un agricoltore di Zambla Bassa. «Dispone di trattori ma, a mio parere, i mezzi sono poco adeguati per un paese di montagna», prosegue Maurizio. E segnalazioni e proteste, quindi, non si sono fatte attendere. D'altronde Oltre il Colle deve occuparsi di oltre 30 chilometri di strade comunali.

Disagi per due ditte
Le segnalazioni sono arrivate anche da due ditte del paese. «Abbiamo inviato una lettera al Comune e per conoscenza all'Inail – dice Raffaele Visconti, amministratore delegato della LighTech, con sede anche a Zambla Bassa – avvertendoli che noi non ci riterremo responsabili in caso di incidenti avuti dai nostri dipendenti sulla strada che dalla provinciale arriva alla ditta. Il tracciato per alcuni giorni sembrava una pista di pattinaggio, sicuramente per scarsa pulizia, perché sulla provinciale si viaggia senza grossi problemi».

Veicoli danneggiati
«Il servizio di pulizia purtroppo è un po' carente – aggiunge Mario Rizzi, dipendente della Serbaplast di Zorzone, ditta che, dopo le ferie, riaprirà da domani –. Per questo, già prima di Natale, abbiamo inviato una lettera al Comune, con una trentina di firme, chiedendo più sicurezza. La mattina, se c'è brutto tempo, andiamo al lavoro con la paura che possa succederci qualcosa. Arriviamo in ritardo, ma questo è il disagio minore. Tre colleghi hanno già danneggiato l'auto a causa dell'asfalto scivoloso». «In municipio sono arrivate almeno venti segnalazioni – conclude Maurizio – e decine di telefonate di protesta. È ora che si intervenga prima che succeda il peggio».

Stringata la replica dal Comune. «L'altra notte tutte le strade della provincia, non solo quelle di Oltre il Colle, erano ghiacciate – dice il vicesindaco Manuelito Manenti (ieri il sindaco non era rintracciabile, ndr) –. Per il resto non aggiungo altro».

G. Gh. - L'Eco di Bergamo - Domenica 09 Gennaio 2011 PROVINCIA, pagina 28

sabato 8 gennaio 2011

Si perdono sui monti di Taleggio e sull'Alben

Una notte all'addiaccio: salvi
Due ciaspolatori di Bergamo avevano raggiunto giovedì la zona del Sodadura
Disorientati dalla nebbia, hanno acceso un fuoco attendendo i soccorsi di ieri.

 Brutta avventura per due giovani escursionisti bergamaschi che il giorno dell'Epifania hanno deciso di andare a ciaspolare sulle nevi che coprono le pendici del pizzo Baciamorti, in Valle Taleggio: non vedendoli rientrare, le famiglie in serata hanno allertato i soccorsi ma i due ciaspolatori sono stati recuperati solo ieri.

«Il Baciamorti», poi si cambia
Giovedì, alle 8, uno dei due si era preparato per bene e aveva lasciato un biglietto sul tavolo di casa per avvisare la famiglia che avrebbe trascorso la festa in Valle Taleggio, meta il pizzo Baciamorti. Ma in cima non è mai arrivato. Lungo il percorso, infatti, G. V. 25 anni, di Bergamo, e l'amico D. B., anch'egli ventenne bergamasco, hanno deciso di cambiare meta e raggiungere il Sodadura, montagna poco distante. «Cosa da non fare mai – spiega Renato Ronzoni, del Soccorso alpino, che ha coordinato l'intervento –. Bisogna lasciare detto dove si va e mantenere la parola, altrimenti si rischia solo di fare confusione». «I familiari hanno quindi chiesto il nostro intervento – continua Ronzoni – per il mancato rientro a casa del giovane.

Anche i carabinieri di Zogno ci hanno contattato e insieme a loro la squadra della Valle Brembana inviata a Pizzino ha individuato l'auto, una Toyota Corolla, usata dai due escursionisti per raggiungere la valle. Fortunatamente il cellulare di un ragazzo prendeva a tratti e siamo riusciti a mantenerci in contatto con lui: ci ha detto il percorso fatto, di aver optato per il monte Sodadura, ma una volta raggiunta la "Bocchetta di Regadùr" (1.853 metri), di essersi trovato in difficoltà a causa della nebbia. Hanno continuato ancora per qualche ora, poi non riuscendo più a orientarsi si sono fermati, anche perché in prossimità di uno strapiombo».
«La situazione era piuttosto critica – continua Ronzoni – quindi, d'accordo coi due giovani, che si erano riparati sotto alcune rocce e si erano accesi un fuoco, abbiamo sospeso le ricerche fino a venerdì mattina. Pensavano di essere arrivati in Valle Asinina, sempre in Valle Taleggio, invece un dubbio ci ha portato a pensare che dovessero trovarsi dall'altra parte, in Val d'Anconio, tra Cassiglio e Valtorta». Per non rischiare, il Soccorso alpino ha inviato quindi più squadre da diversi punti, facendole convergere alla Bocchetta di Regadùr. Per maggior sicurezza sono stati imbragati: solo così i volontari del soccorso sono riusciti ad accompagnarli.

Soccorsi anche in Valle Serina
«Sono stati fortunati – continua Ronzoni –. Bravi perché sono riusciti ad accendersi un fuoco, ma anche molto fortunati perché hanno rischiato».
Un altro intervento ha impegnato il Soccorso alpino in Valle Serina: padre e figlio hanno segnalato di trovarsi in difficoltà sul monte Alben dopo che uno dei due è scivolato per diversi metri sul sentiero per il bivacco Nembrini. Spaventati hanno preferito fermarsi e attendere i soccorsi. «La situazione in questo caso – spiega Ronzoni – è resa pericolosa da un'inversione termica che lungo tutta la giornata ha provocato valanghe».


Silvia Salvi - L'Eco di Bergamo -  Sabato 08 Gennaio 2011 PROVINCIA, pagina 34

Inversione termica. Valanghe in agguato


Gli interventi del Soccorso alpino degli ultimi due giorni, pur con modalità diverse, sono un esempio della pericolosità della montagna in condizioni climatiche come quelle di questi giorni.

«E fortunatamente si sono risolti bene – spiega Renato Ronzoni, responsabile della sesta delegazione Orobica del Soccorso alpino – ma solo per puro caso non è successo nulla di grave. Ecco perché, a costo di sembrare ripetitivi, non smetteremo mai di fare raccomandazioni a quanti decidono di andare in montagna. In primo luogo serve soprattutto l'indispensabile per sentirsi sicuri in montagna: l'Arva per le valanghe, la sonda e la pala, oltre che ramponi e piccozza. Non si possono fare escursioni in questo periodo con un abbigliamento leggero, come ci è capitato nel corso di un intervento tempo fa. In secondo luogo bisogna informarsi bene sugli itinerari che si intende svolgere, senza avventurarsi in percorsi non previsti. E se si lascia detto dove si va, bisogna andare lì e non cambiare meta. Ultimo, ma non per questo meno importante, consultare le previsioni meteo e bollettini valanghe: in questi giorni, per esempio, si è verificato uno sbalzo termico, un'inversione che vede freddo a valle e caldo in quota: per fare un esempio, lo zero termico è a quota 2.000, e questo è causa di numerose valanghe, le stesse che ci sono state segnalate nel corso della giornata di ieri, ecco perché le squadre si sono mosse con molta cautela in Valle Serina. Nei prossimi giorni il grado di pericolo valanghe è previsto che salga: sono in arrivo freddo e neve a 1.400 quindi a 1.000 metri da domenica». Si. Sa.

L'Eco di Bergamo - Sabato 08 Gennaio 2011 PROVINCIA, pagina 34

mercoledì 5 gennaio 2011

Utopia ?

Osservatorio dell'Arera


Leggendo in questi giorni le notizie concernenti le “promozioni” turistiche delle nostre valli, ho riflettuto a lungo sulle prospettive della nostra Conca.
Dato ormai per scontato che il “turismo invernale”, nonostante gli encomiabili sforzi delle iniziative locali (piste di sci del Colle, della Conca e di fondo) hanno un impatto buono ma relativo rispetto al “circo turistico” vallare, credo sia importante focalizzare la nostra attenzione su iniziative alternative che. Comunque e prescindendo dalla periodicità, possano attrarre l’attenzione di appassionati di altre attività.
Gli amici del Sito Oltreilcolle.com hanno contribuito non poco alla diffusione di notizie relative alla nostra zona. Non solo dal punto di vista “informativo”, con l’eccellente organizzazione e predisposizione di Webcam che visivamente mettono a disposizione degli appassionati di montagna, ma con un’attività ancor più meritoria: l’installazione di una ”stazione meteorologica”, utilizzata dalla rete regionale, e non solo, per l’elaborazione e la previsione delle condizioni meteorologiche locali e nazionali.

La realizzazione della “Stazioni” di monitoraggio di Zambla Alta e di Capanna 2000 sono un esempio concreto di quanto l’iniziativa privata di pochi "amatori” possa contribuire ad un sistema complesso e articolato dello studio dei dati atmosferici.

Tra questi appassionati ve ne sono molti interessati anche ad altri eventi, quali quelli “astronomici” che, in molte occasioni, hanno dato modo di esprimere il loro gradimento partecipando in quota, ma anche in altri luoghi, all’osservazione dei fenomeni che periodicamente sono verificabili nella volta celeste.
Lancio quindi una proposta: perché non disporre di un piccolo “Osservatorio permanente” presso il rifugio “Capanna 2000” sulla piattaforma sovrastante, l’arrivo della vecchia seggiovia in disuso ?


Il progetto di massima, con il calcolo dei costi relativi, potrebbe essere affidato agli appassionati che hanno realizzato la stazione meteorologica. Sulla base di questi, se affrontabili complessivamente, si potrebbero ricercare “sponsor” privati e pubblici che diano un concreto apporto all’iniziativa. Specialmente nel periodo estivo l’Osservatorio potrebbe essere un’interessante meta per turisti e appassionati di astronomia, incoraggiando contemporaneamente la presenza al Rifugio Capanna 2000.